Da giocatore, Nicola ha difeso per lunghissimo tempo i colori del Genoa, “spalmando” la sua avventura in tre annate differenti. Carriera condita da altre esperienze in club noti come Torino, Siena, Ternana e Spezia, prima di ritirarsi nel 2010. La carriera da allenatore, invece, è iniziata proprio nella squadra in cui si è ritirato, ovvero il Lumezzane: per due anni allena il club, sfiorando anche la promozione ai play-off nella prima annata. Dal 2012 al 2014 allena il Livorno, con risultati dapprima molto interessanti con la promozione in Serie A al primo anno, e poi in fase calante. Esperienza, poi, culminata con l’esonero e il successivo richiamo, senza però riuscire ad evitare la retrocessione del club. Il 2014 è purtroppo un anno nefasto per Davide Nicola, che perde tragicamente suo figlio quattordicenne durante l’estate a causa di un incidente in mountain-bike.
Nonostante la tragedia, Nicola riprende subito a lavorare, accettando l’offerta del Bari in Serie B. Dopo aver totalizzato il miglior girone d’andata nella storia del club con 35 punti totali (solo Conte aveva fatto meglio con 37), nel finale di campionato il suo Bari cala di rendimento e viene sollevato dall’incarico. Dopo alcuni mesi di inattività, Nicola si ritrova ad allenare un po’ per caso il Crotone, dopo che l’allenatore della promozione Ivan Juric era stato esonerato. Partito non benissimo, il tecnico piemontese finirà per realizzare una delle più grandi imprese sportive degli ultimi anni. Con la squadra ultima in classifica, dal suo insediamento in poi, il Crotone scalerà via via la classifica nel girone di ritorno, guadagnando la salvezza all’ultima giornata a spese dell’Empoli. Un’impresa sugellata dal giro d’Italia in bicicletta promesso, e mantenuto, in caso di salvezza dei pitagorici.
Nonostante una partenza positiva nell’anno successivo, con la squadra fuori dalla zona retrocessione, si dimette per via di alcune divergenze tecniche con la proprietà. Il 13 novembre 2018 sostistuisce l’esonerato Julio Velasquez sulla panchina dell’Udinese, terzultimo in Serie A con 9 punti dopo 12 giornate. Il 24 novembre, al debutto, vince contro la Roma per 1-0. In 15 partite conquista 16 punti, frutto di 4 vittorie e 4 pareggi, non riuscendo a staccarsi dalla zona retrocessione, nonostante due vittorie consecutive negli scontri diretti con Chievo (1-0) e Bologna (2-1). Il 20 marzo 2019, dopo le sconfitte in trasferta contro Juventus (4-0) e Napoli (4-2), rispettivamente prima e seconda in classifica, viene esonerato con la squadra virtualmente salva, ad un punto sopra il terz’ultimo posto e con una gara ancora da recuperare contro la Lazio.
Il 28 dicembre 2019 diventa l’allenatore del Genoa, club con il quale si è formato calcisticamente, in sostituzione dell’esonerato Thiago Motta. che aveva lasciato la squadra all’ultimo posto in classifica, con soli 11 punti ottenuti in 17 giornate. Il 2 agosto, all’ultima giornata di campionato, ottiene la salvezza con i rossoblù grazie alla vittoria per 3-0 contro il Verona. In totale, Nicola ha raccolto 28 punti in 21 partite (8 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte) arrivando a 39 punti, 4 in più del Lecce retrocesso. Nonostante l’ottenimento della salvezza, il 26 agosto viene sollevato dall’incarico insieme al suo staff.
Il 19 gennaio 2021 viene nominato nuovo allenatore del Torino, subentrando a Giampaolo. Inizia il suo nuovo incarico a cavallo fra la fine del girone di andata e l’inizio del girone di ritorno della Serie A, con i piemontesi terz’ultimi ad appena 13 punti. Termina quindi il campionato al quart’ultimo posto con 37 punti, avendo messo insieme 24 punti in 20 partite, non venendo però confermato a fine stagione.
Dal punto di vista tecnico, Nicola predilige un calcio fatto di verticalizzazioni, con l’obiettivo di arrivare in porta con pochi passaggi e con poco palleggio. Ama giocare con centrocampisti per lo più di gamba e inserimento, capaci di assicurare una buona tecnica unita a ottime doti di inserimento e di attacco alla porta avversaria. Soltanto in rarissime occasioni, e principalmente in situazioni di svantaggio, Nicola utilizza il trequartista. Sarà curioso, dunque, capire l’utilizzo della condita batteria di trequartisti in organico, con Verdi, già avuto a Torino, Ribery e Perotti che potrebbero cambiare il proprio raggio d’azione. Il modulo preferito, e più utilizzato, dal tecnico piemontese è il 3-5-2, sebbene non disdegni anche il passaggio al 4-4-2, sciorinato soprattutto nell’impresa di Crotone. Allo stesso tempo, non essendo un allenatore “integralista”, è più facile prevedere una sorta di adattamento all’attuale organico a disposizione, probabilmente più consono ad un 4-2-3-1 o 4-3-2-1.
Davide Nicola, dunque, è pronto ad iniziare una nuova avventura, affiancato dall’ex campione del mondo Simone Barone in qualità di vice-allenatore, dal sapore speciale. E chissà che non debba rispolverare la sua amata mountain-bike, stavolta, però, con diverso itinerario rispetto a quello seguito quasi 5 anni or sono.