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All’Arechi storie del passato: gli inizi di Verdi, la salvezza di Pioli, Ranieri ex mancato

Il tecnico del Milan e il 10 granata ritrovano le rispettive società d’esordio tra i professionisti. Il difensore fu ad un passo dalla maglia rossonera

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Se domani sera all’Arechi il Milan sarà orfano di Zlatan Ibrahimovic, il grande assente in casa Salernitana potrebbe essere Simone Verdi. Il numero 10 granata, protagonista di una doppietta all’esordio e di uno straordinario impatto con l’ippocampo, rischia di dare forfait a causa di un affaticamento muscolare, e di saltare quella che, peraltro, sarebbe una partita piuttosto speciale.

Verdi, infatti, è uno degli ex del match, avendo vissuto ben otto anni nelle giovanili rossonere. Il fantasista originario di Broni arrivò al Milan ad undici anni, dopo l’esperienza nell’Audax Travacò, società dilettantistica in provincia di Pavia.

Da lì in poi, Verdi fece tutta la trafila delle giovanili del Diavolo, toccando l’apice nella stagione 2009-2010: in quell’annata, il classe ’92 fu il faro della Primavera rossonera allenata da Giovanni Stroppa, trascinando i suoi alla vittoria della Coppa Italia Primavera.

Un traguardo per il quale Verdi fu decisivo in finale contro il Palermo: dopo l’1-1 dell’andata al Barbera, l’attuale numero 10 granata mise a segno un gol e un assist per Zigoni nel match di ritorno, vinto 2-0 a San Siro.

Durante quella stagione, Verdi fece anche il suo esordio in prima squadra: il 13 gennaio 2010, in occasione del match di Coppa Italia vinto 2-1 sul Novara, Leonardo gettò nella mischia il fantasista a gara in corso. Verdi, allora diciassettenne, prese il posto di un futuro granata come Davide Di Gennaro. Due settimane dopo arrivò il bis, questa volta subentrando a Gennaro Gattuso – lui, invece, ex granata – nel quarto di finale perso di misura contro l’Udinese.

Quelle di coppa furono le uniche due apparizioni di Verdi in rossonero: il fantasista restò in Primavera anche l’anno successivo, senza trovare spazio tra i grandi di Max Allegri. Nell’estate 2011 l’arrivederci, formalizzato con la cessione in comproprietà al Torino, prima di un breve ritorno a Milano ad inizio stagione 2015-16.

In quella brevissima fase Verdi non trovò spazio con Sinisa Mihajlovic, vivendo così un anno in prestito tra Eibar e Carpi. Infine, la cessione a titolo definitivo al Bologna, che nell’estate 2016 pose fine al legame tra Simone e il Diavolo.

L’altro ex di turno è Stefano Pioli, che ritroverà quella Salernitana con cui nel 2003 esordì da allenatore tra i professionisti. Il tecnico parmigiano, reduce dalle esperienze nelle giovanili di Bologna e Chievo, fu scelto da Aliberti per allenare i granata, retrocessi in C1 l’anno precedente ma ripescati in B a seguito del caso Catania.

Pioli esordì il 17 agosto 2003 in un derby pareggiato 0-0 contro il Napoli, valevole per la fase a gironi di Coppa Italia. In Serie B, l’attuale allenatore del Milan conquistò una salvezza non scontata, considerando che la Salernitana partisse come formazione ripescata in una B a 24 squadre.

Trascinata dai gol di Bogdani e Di Vicino, nonché da capitan Breda, la compagine granata sfiorò più volte il sesto posto durante la stagione, risultato che le avrebbe consentito la disputa dello spareggio promozione contro la quartultima della Serie A. Il rendimento dei granata degradò però nella parte finale, così Botticella e compagni chiusero il campionato a 55 punti: -1 dal Napoli, +5 sul Bari retrocesso e poi ripescato l’anno seguente.

Pioli chiuse la sua annata a Salerno – prima da professionista e prima in Serie B – con 46 panchine, divise tra 14 vittorie, 13 pari e 19 sconfitte; numero che sale a 51 gettoni includendo anche la Coppa Italia: in tal senso, lo score passa a 16 successi, 14 pareggi e 21 ko; due delle vittorie ottenute nel girone di coppa, però, furono assegnate a tavolino, a seguito delle assenze di Pescara e Messina.

Quella di domani, inoltre, sarà la partita di un ex mancato quale Luca Ranieri. Il mancino granata fu attenzionato con frequenza dal Milan prima durante l’esperienza al DLF Le Giraffe (divenuta Scuola Calcio Milan a tutti gli effetti), e poi al Canaletto Sepor, società dilettantistica di La Spezia, nella quale in quegli anni militavano anche gli amici Nicolò Zaniolo, Giulio Maggiore e Giuseppe Caso (spezzini d’adozione).

Ranieri sostenne diversi provini e allenamenti in rossonero, ma nell’estate 2013 il Milan si fece da parte, e a fiondarsi sul promettente difensore spezzino fu la Fiorentina: a differenza di Maggiore, che l’anno prima scelse il Milan, l’attuale numero 19 granata – allora quattordicenne – si unì alle giovanili del club viola, che tutt’ora ne detiene il cartellino.

Milan è anche il nome di battesimo di uno dei giocatori ai quali Ranieri ha dichiarato di ispirarsi: di cognome fa Skriniar, attualmente indossa la maglia dell’altra squadra di Milano, ed è considerato uno dei migliori difensori in circolazione. Status al quale, evidentemente, non può che ambire anche l’attuale padrone della fascia sinistra del cavalluccio marino.

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