Con o senza cuore? Calcoli distrutti da certezze sgretolate, con passi falsi che seguono alla perfezione l’effetto domino.
Cadute che innescano azioni simili, lasciando l’amaro in bocca a chi, armato di superficialità, non è riuscito ad approfittare dei passi falsi.
La Mole tinta a metà, alla vigilia e al fischio finale, dove ad un colpo di testa risponde un capitano.
Non basta partire forte, poiché la Signora si sgretola col passare del tempo, mentre la cresta del “Gallo” Belotti, cresce come l’onda granata.
Effetto Giampaolo sulla vecchia guardia, sul simbolo blucerchiato rimasto a secco da tempo, in grado di zittire chi ama pronunciare sentenze.
Quagliarella firma due volte il taccuino, innescando il canto di “Lettera ad Amsterdam” tra il suo popolo.
La magia di Tudor scacciata da chi non ti aspetti, perché Volpato e Bove soffiano via gli spettri sull’Olimpico, lanciando un messaggio chiaro a chi non crede abbastanza nei giovani italiani.
Nel viola del Franchi, una Dea nuovamente al tappeto e ferita al petto, dal colpo da 3 punti firmato Piatek.
Parlando di cuore allora è opportuno sottolineare l’impatto, su un tappeto rosso posizionato dal tunnel fino sotto la Sud, accogliendo un uomo che ama mettersi in discussione.
Non è facile, ma nello sport oltre alla tecnica, conta crederci ed essere in equilibrio con la testa.
Bonazzoli risponde e apre il varco per la gloria, dove Djuric si inserisce e fa esplodere l’Arechi.
Chi lo avrebbe mai detto? Il destro di Rebic crea rammarico, ma mantiene la speranza, perché il momento di lottare è appena cominciato.
Equilibrio che passa dalla laguna fino al Friuli, con il medesimo pareggio che non rende felice nessuno.
Clamoroso è invece una parola che nello sport crea stupore, perché spiazza e nello stesso tempo riempie di meraviglia, l’appassionato che crede nelle imprese.
Ora però è giusto dare merito, ad un allenatore come Dionisi che di strada ne ha fatta, e che ora è sotto l’albero della gloria, a raccogliere i frutti di un calcio meraviglioso.
Non ne approfitta nemmeno il popolo azzurro, sotto la doccia fredda accesa da Pereiro.
Ci pensa Osimhen ad acciuffare il pari, con un volo che gonfia la rete in terra sarda.
Crederci, un verbo pronunciato da Sinisa fresco di compleanno, verso i suoi rossoblù che possono cantare al Dall’Ara.
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