In vista di Juventus-Salernitana, ci presenta l’ambiente bianconero il giornalista e tifoso juventino Antonio Carlino.
Antonio, che Juventus vedremo in campo domenica?
“Questa è la domanda che un po’ tutto il mondo si sta facendo nelle ore immediatamente successive alla sconfitta con il Villareal. Una sconfitta che potrebbe pesare mentalmente sulla squadra di Allegri, in difficoltà anche dal punto di vista numerico. Ma tutto questo non può essere un alibi. Una squadra con gli attributi, domenica pomeriggio, scende in campo a prescindere dagli infortuni, delle defezioni e dalla sconfitta in Champions, e vince la partita contro l’ultima in classifica della Serie A“.
Due le reazioni possibili dopo l’eliminazione dalla Champions: contraccolpo psicologico oppure grande voglia di rivalsa. Tu quale ti aspetti?
“Io credo che dopo l’eliminazione in Champions, la squadra di Allegri debba dare un forte segnale soprattutto ai tifosi. Mi aspetto una Juve arrabbiatissima, una Juve vogliosa di vincere, e anche bene, la partita contro la Salernitana. I tre punti in palio domenica sono i più importanti di questo blocco lunghissimo di partite prima della sosta: sia per ripartire dopo la delusione, sia per continuare la striscia di risultati utili consecutivi ferma ora a 15 in campionato“.
Locatelli positivo al Covid-19. Rischio focolaio che potrebbe compromettere la qualità della rosa di Allegri per la sfida con la Salernitana?
“Aspettiamo le prossime ore, ma non credo sia in atto un focolaio o almeno lo spero soprattutto dopo i tanti problemi numerici degli ultimi due mesi. Detto questo, l’assenza di Locatelli peserà perché a proposito di qualità, la Juventus ne è sprovvista soprattutto a centrocampo, senza il centrocampista azzurro va ad abbassarsi ancora di più“.
L’obiettivo “grande rimonta” verso lo scudetto è ancora possibile?
“Due mesi fa un discorso del genere era da folli. Due mesi dopo, dopo tante vittorie seppur non convincenti, la Juventus ha rosicchiato punti alle tre davanti e ha messo a distanza di sicurezza l’Atalanta. E’ molto, molto, molto difficile che tre squadre contemporaneamente perdano il passo. Ma onestamente? Io continuo a crederci. La Serie A è diversa dalla Champions, i ritmi sono diversi e mai come quest’anno le piccole stanno mettendo in grossa difficoltà le cosiddette grandi. La Juventus fin quando la matematica non condanna, deve sempre credere di poter rientrare almeno in un discorso scudetto“.
Salernitana: c’è ancora possibilità di salvarsi?
“La Salernitana la seguo sempre con affetto. Il lavoro fatto a gennaio da un grande direttore come Sabatini è stato buono, ma i primi 4 mesi di stagione hanno secondo me tagliato le gambe ad una squadra costruita male e in difficoltà extra campo. Credere ad una salvezza si può, soprattutto per quel meraviglioso pubblico, ma centrarla è un altro discorso. Stiamo parlando di una missione rasente l’impossibilità“.
Come giudichi i primi due mesi della gestione Iervolino-Sabatini?
“Su Sabatini mi sono espresso e ho sempre nutrito una grandissima stima verso uno dei migliori conoscitori di calcio nel panorama calcistico italiano. Sul presidente Iervolino, invece, sono rimasto piacevolmente sorpreso per la carica, l’amore, la fame e la voglia di fare bene in un mondo infernale. A prescindere da come andrà a finire questa annata, mi auguro che il presidente possa mettere le basi a Salerno e costruire qualcosa di veramente importante. Questi due mesi, dunque, li giudico in modo super positivo“.
In conclusione, un calciatore potenzialmente decisivo per parte.
“Lato Juventus: mi aspetto un Vlahovic voglioso di fare uno o più gol dopo esserci andato vicino in Champions con quella traversa che ancora trema. Lato Salernitana: adoro Verdi da tanti anni, gli infortuni ne hanno limitato la carriera, ma credo possa fare bene con questa maglia, anche domenica pomeriggio“.