Distanze ridotte in classifica, dove qualcuno approfitta dei passi falsi altrui.
Serve cinismo, per andare lontano e alzare le braccia al cielo, lasciando nello spogliatoio ogni traccia di paura.
Urla dal “Picco”, dove un popolo bianconero partecipa alla gran festa.
All’ultimo respiro, con il cuore che Gyasi mostra agli aquilotti, complicando seriamente la corsa salvezza ai lagunari.
All’Olimpico con un doppio squillo targato Lazzari e Milinkovic-Savic, la Lazio scavalca la Dea e stende il Sassuolo.
Sotto la pioggia che diventa grandine, la quale ha il potere di spegnere pian piano il fuoco, di una passione che sembra tramontare.
Nel golfo di Salerno, un mare pieno di lacrime e rimpianti si abbatte sui granata, stesi dagli 11 metri dal canto del “Gallo”.
La matematica recita però una canzone diversa, ed è proprio questo che urla Nicola ai suoi.
Impone ai suoi uomini “la testa alta”, perché battagliare sarà il verbo da coniugare fino alla fine.
Derby toscano al “Franchi”, viola contro azzurri sotto il Sole che bacia il verde.
I tacchetti e tanti motivi per vincere, con il risultato sbloccato dalla testa, di un Gonzalez che fa cantare la Fiesole.
Torna al gol il simbolo cagliaritano, quel Joao Pedro che rompe il digiuno e porta in vantaggio i rossoblù.
Succede poi l’incredibile, con l’uragano friulano che si abbatte su Mazzarri e i suoi.
Uno, due… cinque gol messi a segno, in un passivo tremendo che aumenta le preoccupazioni.
Beto certezza con il pallone sotto il braccio, mentre Molina continua ad essere una certezza.
Verso Bergamo mostrando il cuore, con una compattezza che include il giovane Zanoli.
Insieme, essendo squadra verso le ultime giornate, perché un tris premia il coraggio di un Napoli che fa sul serio.
Verso l’Europa passando per Genova, con il gol di Mkhitaryan che regala i 3 punti, ai giallorossi lanciati verso i grandi palcoscenici.
Il canto di Gaia e Kateryna, nel buio dello Stadium dove si fa spazio “Imagine” di John Lennon.
Poi però il campo, con un dominio che diventa assedio, in una partita stregata per i bianconeri.
10 anni dopo, dagli 11 metri e tra le polemiche, è l’Inter ad espugnare l’Allianz.
In corsa verso un titolo da confermare, perché nonostante le difficoltà, non è consentito escludere nessuno.
E se di misura basta Simeone all’Hellas Verona, nessuno riesce a segnare alla Scala del Calcio.
Sicuri che sia una lotta, accesa fino alle ultime due giornate almeno, perché i giochi sono ancora apertissimi.
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