L’ultima, nonché unica, volta in cui Udinese e Salernitana si sono sfidate in massima serie in casa dei friulani c’era Alfredo Trentalange a fischiare in campo. L’ex arbitro è ora il capo dei fischietti italiani, più che mai nell’occhio del ciclone in questa stagione, confusi più che aiutati – come spesso sta accadendo – dalla presenza della tecnologia in campo.
Oggi toccherà all’emergente Sozza dirigere il match tra i già salvi padroni di casa e gli “scintillanti” granata di Davide Nicola, che ad Udine è stato apprezzato come allenatore e come uomo qualche stagione fa. Per l’attuale tecnico granata arrivò uno strano esonero, quando la salvezza era ormai cosa fatta. Dopo la vittoria di sabato a Marassi, la Salernitana ha riacceso la fiammella della speranza, fino alla vigilia del confronto coi doriani tenuta in vita con parole sentite e tanto impegno, ma non alimentata dalla legna dei risultati.
La vittoria, la prima del nuovo corso tecnico, s’è fatta attendere, ma è arrivata nel momento in cui non si sarebbe potuto più rimandare l’appuntamento e che possa essere stato un segnale lo dirà il resto della storia. Di certo, dopo la beffa di Roma, non era da tutti reagire come ha fatto la Salernitana che ha espugnato Marassi con una partenza fulminante che potrebbe costare cara alla Samp anche nel prosieguo del campionato.
Problemi di altri trust, verrebbe da dire. La Salernitana di Danilo Iervolino è concentrata sul presente, ma protesa verso il futuro: il campo è l’epicentro di tutte le azioni ed attenzioni, ma molta parte della futura attività prescinde dal risultato dei novanta minuti. Certo, meglio sarebbe poter programmare un secondo campionato di serie A. Stasera, al termine del recupero che andrà in scena alla Dacia Arena, se ne saprà di più.
La Salernitana dovrà affrontare la gara con coraggio, intelligenza ed ordine. Non sarebbe saggio andare scompostamente all’assalto dell’Udinese che gioca in casa e ci terrà a far bella figura, confermando di aver meritato la salvezza ormai acquisita. Nel turnover obbligato che Nicola dovrà applicare a causa delle squalifiche di Mazzocchi e Djuric più che un rimpianto bisognerà cogliere un’occasione: chi sarà chiamato in causa, infatti, avrà modo di dimostrare e di contribuire alla causa comune. Bonazzoli va a caccia del gol e la classe di Ribery potrebbe rinvigorire la vena realizzativa del bresciano, che non segna da oltre un mese. Senza dimenticare che Verdi e Mikael hanno in canna colpi e voglia di riscatto. Udine è piazza di grandi tradizioni, espressione di una nobile ed orgogliosa provincia del calcio. In Friuli s’è svezzato un mito come Dino Zoff e poi ha giocato un certo Zico. Un brasiliano, magari, potrebbe essere decisivo anche oggi come in quel faccia a faccia in massima serie del ’98. Quel giorno Marcio fu poco…Amoroso verso Balli e la Salernitana. Dopo quasi un quarto di secolo, magari, a rendere la pariglia potrebbe essere uno degli acquisti del mercato invernale del diesse granata Walter Sabatini che in Brasile ha scommesso su due calciatori, Ederson e Mikael. Il primo è già una realtà, il secondo vuole diventare cigno. Dove se non a casa di Zico, allora?
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