di Gianluca Vicinanza
Vola, Salernitana! Vola! Vola con questa tua storia impossibile. Vola sulle ali dell’entusiasmo non solo di una tifoseria, ma di una città e di una provincia intera. Un entusiasmo, malgrado tutti i bocconi amari mandati giù da inizio stagione, mai sopito, semplicemente rinnovato, grazie ai risultati ottenuti e ad un traguardo che, seppur ancora difficile da raggiungere, non è ora più impossibile. Un entusiasmo che sta travolgendo tutto e tutti: dai dirigenti granata a tutto lo staff, squadra compresa; dagli operatori della comunicazione nazionale e internazionale ai tifosi delle altre squadre.
Le ultime tre fiammate dei granata (le vittorie consecutive con Sampdoria, Udinese e Fiorentina) hanno portato ai massimi livelli di gioia ed esaltazione la passione dei loro tifosi. E la consapevolezza che la parola “fine” non sia ancora stata apposta alla storia del ritorno della Salernitana in serie A ha anche acceso i riflettori sul mondo granata: tutti in questi giorni parlano di Salerno, di Salernitana e del tifo granata. Una squadra che non genera più solo simpatia perché era la classica “Cenerentola del campionato”, ma che ora fa sbalordire tutti. Per la sua fame di impresa impossibile. Per la sua cattiveria agonistica e la determinazione nel voler centrare a tutti i costi il massimo risultato possibile. E soprattutto per la grande unità di intenti che sta venendo fuori con l’allenatore, il direttore sportivo, la proprietà, la tifoseria e la città tutta.
Il colpo d’occhio che ha offerto lo stadio Arechi in occasione del match vinto con la Fiorentina ha fatto il giro dei social e delle grandi testate nazionali. Così come la grinta di mister Nicola, in gran sintonia con la squadra e con l’ambiente granata che ormai lo ha eletto definitivamente suo comandante.
Tutti stanno scoprendo Salerno, la Salernitana e i suoi tifosi. Rispetto all’esperienza in massima serie di 23 anni fa, ora ci sono anche tutti quei video caricati su Youtube e tutte quelle pagine social che stanno svelando (e facendo scoprire) questo ambiente a chi prima lo vedeva solo distrattamente. Per molti, fuori dalla Campania, il tifo granata è quindi una novità. Come se prima non fosse mai esistito, relegato per tanto (troppo) tempo nelle categorie inferiori sia del calcio che degli interessi mediatici. Ed invece questa esperienza in serie A è solo la punta dell’iceberg di un tifo che accompagna da sempre la sua squadra con il massimo possibile del trasporto e della passione.
Ovviamente non può che far piacere e riempire d’orgoglio come le immagini del tifo abbiano fatto il giro del mondo e come tanti commentatori nazionali (in ultimo Fabio Caressa di Sky) stiano sottolineando la forza della tifoseria unita all’importanza dei risultati conseguiti dalla squadra. E’ notizia di ieri la venuta in città di Diletta Leotta per fare due chiacchiere per Dazn con il capitano Franck Ribery.
Di certo, però, tutto questo non deve distrarre calciatori e ambiente dall’obiettivo finale. Perché queste tre vittorie consecutive hanno solo rimesso in carreggiata la compagine di Nicola, mentre la permanenza nella massima categoria verrà determinata solo dai risultati del rush finale.
Sarebbe un errore caricare Djuric e compagni di troppo entusiasmo: è giusto – come predica peraltro il presidente Iervolino – restare con i piedi per terra e affrontare i prossimi incontri con la massima concentrazione e determinazione.
Intanto, però, prima di raggiungere quello del campo, un altro importante risultato è già stato conseguito: creare un rapporto osmotico (per usare le parole care al patron granata) tra la società, la tifoseria la città. Ripartendo dalle macerie fumanti lasciate dalla precedente proprietà, la nuova dirigenza granata ha da subito fatto seguire – e lo sta facendo tutt’ora – i fatti concreti ai proclami della conferenza di inizio stagione: l’instant team messo in piedi dal diesse Walter Sabatini e plasmato da mister Nicola; la nuova strategia di comunicazione portata avanti da Mara Andria e dal suo staff; il proficuo lavoro dei legali per restituire ai granata la chance di recuperare le gare con Udinese e Venezia; l’impegno di rifondare il settore giovanile; il progetto a medio-lungo termine di rinnovare lo stadio Arechi e di dotare la Salernitana di una nuova casa. Per finire con una politica dei prezzi volta finalmente a favorire la maggior partecipazione possibile dei salernitani e delle loro famiglie agli ultimi importantissimi eventi casalinghi della stagione.
È davvero entusiasmante vedere allo stadio tanti bambini, i tifosi del futuro del cavalluccio marino. Così come è davvero confortante vedere una società talmente attenta alle esigenze della tifoseria, pronta ad abbassare i prezzi, prevedendo un costo speciale per gli abbonati in occasione della gara col Venezia.
In attesa di vivere con trepidazione l’ultimo scorcio finalmente da protagonisti e da fautori del proprio destino, Il clima che si è creato in città attorno alla Salernitana lascia ben sperare per un futuro quanto più possibile roseo… Anzi, granata!