Profumo di verdetti a quattro giornate dalla fine, in chiave salvezza o ai piani alti, per restringere il cerchio che conclude un’altra stagione.
Rossoblù smarriti e in cerca di riscatto, contro un Verona ambizioso che scala la classifica, in cerca di un posto nelle notti Europee.
Napoli che saluta i sogni tricolori, in attesa di un Sassuolo ferito dalla Vecchia Signora.
Una sfida strana e quasi priva di emozione, perché è dura digerire la disfatta empolese.
Derby della Lanterna al gusto salvezza, ad un passo dalla caduta nel burrone a forma di “B”.
Canti dalle curve al fine di sostenere i propri ragazzi, per dimostrare ancora una volta, la magia del dodicesimo uomo.
Nel cielo il volo di aquilotti ed un’aquila biancoceleste, sul verde del “Picco” per altri obiettivi.
Sarri contro Thiago Motta, esperienza e rivelazione a confronto, per dimostrare ancora una volta il proprio valore.
Primo Maggio con un “lunch match” decisivo, per quelle notti europee tanto difese e tanto inseguite, da una Vecchia Signora vogliosa di chiudere i discorsi della Champions League.
Al “Castellani” ancora aria di impresa, in quel tempio come giustiziere dei partenopei.
Ora però un altro ingresso, percependo il rumore di passi granata provenienti da Torino.
“San Siro” bolle e carica un ambiente già infuocato, lanciato verso un’impresa da scrivere insieme.
Un giglio ancora ferito, in punta di piedi in cerca di riscatto, costretto a fare i conti con l’armata rossonera.
Nerazzurri quasi in ginocchio, perché Bologna è una ferita ancora aperta.
Allora Udine rappresenta un’opportunità, per riscattare subito la brutta caduta del “Dall’Ara”.
Dopo il pareggio in Conference, una Roma all’Olimpico con gli occhi ben aperti, con lo sguardo che incrocia i rossoblù di Sinisa.
In un lunedì di maggio, al “Gewiss” l’entusiasmo granata per spingere gli uomini di Nicola.
Facile mai, come d’altronde ogni sfida da qui alla fine, con la voglia di stupire e crederci davvero.