Ore di trepidazione precedono la gara che si disputerà domani alle ore 18.00 tra Salernitana e Cagliari. L’ennesimo crocevia, un altro step fondamentale si presenta lungo la strada tortuosa percorsa dai ragazzi di mister Nicola. Reduci dalla vittoriosa gara contro i lagunari, i granata hanno avuto solo due giorni a disposizione per preparare l’importante sfida salvezza con gli isolani. Il tour de force continua. Il tecnico della Salernitana – durante la conferenza stampa pre match – ha detto la sua in proposito all’incontro previsto domani preso lo stadio Arechi.
Cosa si aspetta dall’incontro di domani?
«Domani incontreremo una squadra agguerrita, pronta a tutto pur di agguantare la salvezza. Hanno cambiato l’allenatore, quindi, potrebbero presentarsi a Salerno con nuove idee, oppure, mantenendo l’assetto tecnico-tattico precedente, non ci è dato saperlo. Con i ragazzi stiamo cercando di preparare al meglio la gara di domani. Siamo alimentati da energia positiva, abbiamo un’euforia pazzesca. Siamo consapevoli che restano tre partite da giocare e vogliamo raggiungere, assolutamente, il nostro sogno. I ragazzi stanno bene dal punto di vista psico-fisico, vedono che i nostri due mesi e mezzo di lavoro hanno prodotto risultati importanti, un’espressione di gioco di spessore».
Cosa ne pensa del risultato di ieri sera, relativo all’anticipo giocato tra Genoa e Juventus?
«Genoa – Juventus non l’ho vista, non ho avuto il tempo. Per me ed il mio staff sono stati due giorni di fuoco. Un conto era incontrare il Cagliari di Mazzarri, un altro è prevedere quel che potrebbe essere con Agostini alla conduzione. A noi interessa il lavoro da proporre oggi, durante il lavoro di rifinitura. Inoltre, avremo un altro allenamento anche domattina. Ci saranno ancora dei dettagli da traferire».
Cos chiede ancora alla squadra, cosa si può ancora migliorare per alzare ancora l’asticella?
«Sarebbe scontato dire che qualsiasi cosa che stiamo facendo la si potrebbe fare meglio: con qualità superiore, un dispendio di energie diverso. Siamoi una realtà che è in grado di esprimere tanto, cerco di inculcare la giusta motivazione ai ragazzi. Salerno è un posto meraviglioso. È moralmente giusto che una città simile raggiunga i massimi livelli. Tutti assieme dobbiamo sovvertire l’andamento delle cose, non è detto che una neo promossa sia destinata alla retrocessione, noi vogliamo smantellare questa convinzione errata».
Ci sarà staffetta in attacco tra Bonazzoli e Verdi?
«Ci saranno staffette da qui alla fine. Abbiamo ancora del tempo a disposizione per valutare determinate cose legate a noi e ai nostri avversari».
È convinto, al netto dei risultati delle altre, che servano solo due vittorie?
«Anche di più. A me interessa che i miei ragazzi capiscano che più vittorie facciamo e meglio sarà. È una lotta apertissima, importante, piacevole. Deve gasare fino alla fine. Sembrava potessimo non fare parte di questa corsa salvezza, invece, abbiamo dimostrato valori importanti. Dobbiamo farlo con gioia ed entusiasmo».
È stanca la Salernitana?
«Come può essere stanca? Siamo felici, emozionati, con un livello di energia bellissimo. Personalmente mi piace giocare più partite ravvicinate, significa stare sempre sul pezzo. Per noi, per me competere è vitale».
Ha piovuto molto in queste ore, il terreno dell’Arechi potrebbe essere pesante, nonostante dreni bene. Influirà sul suo approccio alla gara?
«Abbiamo dimostrato di fare bene perché non abbiamo mai fatto calcoli, ci siamo spogliati da dinamiche che potessero essere degli alibi. Non abbiamo nessuna scusa, solo il dovere di fare bene».
In proposito al soffio dell’Arechi?
«Il pubblico è fantastico, più gente c’è e meglio è. Questo sport è soprattutto della nostra gente. Si vince tutti assieme. La nostra gente non deve mai cessare di trasferirci la propria energia».
Alla vigilia di un match così importante, quali sono i pensieri che affollano la mente, non solo del mister ma di Nicola in veste di uomo?
«C’è una voglia matta di voler raggiungere un qualcosa di esserci meritati in quasi tre mesi di lavoro. La città vuole dimostrare che – pur non essendo una metropoli – ha una storia da raccontare, dei contenuti elevatissimi, dei valori umani imprescindibili. Vorrei che tutti noi insieme riuscissimo a sovvertire l’ordine degli eventi. Lo possiamo fare solo credendoci e mettendo a disposizione la nostra energia».
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