In vista di Salernitana-Parma di Coppa Italia, ci presenta l’ambiente emiliano Guglielmo Trupo, giornalista di ParmaToday.it
Che Parma vedremo all’Arechi?
“Sarà un Parma sperimentale ma sicuramente diverso dallo scorso anno. Pecchia sta lavorando bene e sta cercando di dare un’identità alla squadra, facendo sì che quest’ultima rispecchi l’idea di calcio del suo tecnico. Quindi, mi auspico di vedere una squadra che, seppur sia praticamente quasi uguale per gli uomini, abbia un atteggiamento totalmente diverso“.
Più in generale, che Parma ci dobbiamo aspettare di vedere in questa stagione?
“Sono curioso anche io. In ritiro si sono viste buone cose e i giocatori sembrano avere un comportamento propositivo. Si tratta di una squadra che mira a crescere, a costruire un’identità e uno spirito di gruppo. La compagine è però ancora incompleta poiché manca un attaccante, un esterno e un terzino“.
Cosa non ha funzionato lo scorso anno nel Parma?
“Credo che lo scorso anno non abbia funzionato praticamente nulla. Dall’allestimento della squadra allo spirito di gruppo, visto che lo scorso anno i calciatori parevano essere a Parma per puro caso. Poi si sono presi calciatori provenienti da 17-18 nazionalità diverse e questo ti porta uno scotto da pagare che diventa pesante per una squadra chiamata a vincere il campionato. Così una successione di risultati negativi diventa insostenibile e prova ne é il fatto che il trend non è cambiato con l’avvicendamento in panchina tra Maresca e Iachini. Quindi, i responsabili di quest’annata negativa sono i dirigenti ducali con in testa il presidente Krause che ha voluto questa linea di costruzione della squadra“.
Capitolo ex: Sepe ritrova il Parma, Tutino torna per la prima volta da avversario all’Arechi. Saranno “condizionati”, secondo te, questi calciatori nelle loro prestazioni?
“Sono professionisti e non si faranno condizionare dal fatto di essere ex. Sepe ha lasciato a Parma un buon ricordo nel primo anno, nel secondo invece è stato condizionato anche da vicende extra-campo. Tutino invece è un attaccante che in Serie B può fare sicuramente la differenza, ma deve essere messo in condizioni di esprimere il suo calcio“.
Da esterno, quanto è stata “storica” la salvezza della Salernitana dello scorso anno?
“Più che storica, direi proprio miracolosa. Arrivati a un certo punto, nessuno poteva pensare a una salvezza per i granata. A sperarlo erano però i tifosi ed è davvero bello per il calcio che una piazza con una tifoseria così appassionata sia rimasta in Serie A“.
Ritieni che i granata abbiano le carte in regola per salvarsi pure in questa stagione?
“Credo che la Salernitana abbia tutte le carte in regola per salvarsi. Sono rimasti diversi calciatori della passata stagione e in più sono arrivati giocatori interessanti. Molto ruoterà intorno a Ribéry, che dovrà trascinare la squadra con il suo carisma e la sua classe indubbia“.
Da quale volto nuovo in casa Salernitana ti attendi qualcosa di particolare?
“Più che volto nuovo, sono curioso di rivedere i calciatori che hanno fatto bene lo scorso anno come Bohinen. Oppure, come Mazzocchi, che arrivò a Parma da attaccante esterno e D’Aversa l’ha prima spostato come esterno e definitivamente trasformato in terzino. O come lo stesso Kastanos, che è tornato da poco in granata. Poi, tra gli acquisti, mi ha colpito Diego Valencia che secondo me ha tutte le caratteristiche per poter ben comportarsi in un campionato come quello italiano“.
In conclusione, un calciatore potenzialmente decisivo per parte
“Per il Parma ti dico Mihaila per questa partita e Inglese per il campionato. Quest’ultimo è un attaccante che se sta bene è il migliore della Serie B e può fare tranquillamente il titolare in almeno 8 squadre di Serie A. Per la Salernitana, sarebbe troppo facile rispondere con Ribéry, quindi ti faccio il nome di Bohinen“.
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