Editoriale

Dylann Bronn, il nuovo dioscuro della difesa granata

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Dylan Bronn, ventisettenne franco-tunisino, giunge a Salerno per rimpolpare il roster di difensori centrali e porre parziale rimedio alla lunga assenza dell’infortunato Lovato.

Reduce da due stagioni nella Ligue 1 francese, torneo affrontato con continuità (68 presenze, 3 gol e 2 assist) indossando la maglia del Metz, dopo un’altrettanto positiva esperienza con il Gent nella massima divisione belga (48 gare e 7 reti).

Nel suo percorso professionale anche 35 cimenti con la Nazionale tunisina conditi da 2 realizzazioni, con la soddisfazione di marcare il tabellino (contro il Belgio) nella fase finale dei Mondiali 2018.

Pertanto, parliamo di un calciatore che ha maturato esperienze significative nel massimo campionato transalpino – Nel Metz indossava anche la fascia di capitano – e a livello internazionale.

Il suo ingresso nell’organico di Davide Nicola, al di là dello spazio che il ragazzo sarà in grado di ritagliarsi, è da accogliere positivamente.

Possente dal punto di vista dei centimetri e della massa muscolare, il neo dioscuro granata è un centrale difensivo che riesce ad abbinare fisicità e un discreto combinato di rapidità e velocità.

All’interno della linea di retroguardia incardinata su tre elementi, Bronn può agire sia al centro, sia da braccetto su entrambi i versanti (centrodestra e centrosinistra).

L’aggressività nelle marcature preventive, da esercitare sugli attaccanti rivali che gravitano nella zona di competenza al fine di conquistare il pallone affidandosi al tempestivo anticipo, è uno dei momenti salienti del suo modo di interpretare il ruolo.

Attento anche il presidio, a livello fisico e mentale, della propria area di rigore, dove tackle, diagonali e colpi di testa tesi ad allontanare i cross spioventi dalle fasce palesano incoraggianti indizi di tenuta agonistica.

Nel suo repertorio, come abbiamo visto con i numeri citati in precedenza, è presente anche la capacità di rendersi insidioso sulle situazioni di palla inattiva a favore.

In fase di costruzione dal basso centellina le sue sortite offensive, che sviluppa soprattutto dopo aver rubato palla agli attaccanti grazie ad un lavoro di anticipo avvenuto nella fetta alta della propria trequarti di campo.

In caso di modifiche del modulo di gioco, con l’eventuale passaggio alla difesa a quattro, Bronn potrebbe anche essere impiegato come terzino destro sostanzialmente bloccato. Una soluzione che consentirebbe a mister Nicola di guadagnare un calciatore di qualità negli altri due reparti (centrocampo e attacco).   

Maurizio Iuliano

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