Dopo 175 partite da professionista disputate con la maglia dello Spezia, squadra nella quale è nato calcisticamente ed ha indossato la fascia di capitano, lo spezzino Giulio Maggiore ha scelto di vivere il suo prossimo step professionale nell’ambiziosa Salernitana di Danilo Iervolino.
Anni intensi trascorsi in Liguria, caratterizzati da prestazioni ricche di caparbietà e dinamismo ma anche intrise di qualità e personalità, come testimoniano le 14 reti realizzate e gli 11 assist vincenti.
Davide Nicola può sorridere: la società granata, pur scontando qualche ostacolo inatteso, sta facendo di tutto per consegnargli una rosa di calciatori in grado di raggiungere serenamente l’obiettivo salvezza.
Il neo acquisto campano è il classico interprete pallonaro che tutti gli allenatori vorrebbero avere nel proprio organico: disciplinato tatticamente, sempre acceso sul piano mentale e temperamentale, versatile calcisticamente e in possesso di mezzi tecnici idonei alle difficoltà di una categoria impegnativa come la massima serie italiana.
Duttilità tecnico-tattica che aiuterà l’ex trainer del Torino a fronteggiare l’emergenza del momento, ma anche a gettare eventualmente uno sguardo sull’intera gamma dei moduli tattici contemplati dal gioco del calcio.
Maggiore, infatti, può agire da mezzala dedita alla doppia fase, esprimendo sia aggressività sul terreno difensivo, sia propensione costante all’inserimento offensivo mai banale, che a volte si tramuta in sigillo personale o in efficace suggerimento per i compagni. Freschezza atletica che gli garantisce la possibilità di ostruire le trame di gioco altrui e di ripartire immediatamente per alimentare la proposta avanzata della squadra.
Centrocampista universale, capace, quindi, di fornire garanzie (tattiche, tecniche e fisiche) anche se venisse collocato centralmente nella zona nevralgica del campo. Dove sarebbe in grado di assicurare un presidio discretamente solido davanti alla difesa e una distribuzione del gioco caratterizzata da essenziali cuciture tra i reparti e sempre priva di fronzoli.
Spirito di sacrificio, corrette letture tattiche, podismo, reattività e abilità nell’attaccare gli spazi, infine, non escludono un suo impiego anche da esterno intermedio e di centrocampo.
Attitudini che aprono la strada anche ad un’interpretazione atipica nelle vesti di sottopunta, abile a far legna ma sempre volitiva nel fiondarsi efficacemente tra le maglie difensive rivali. Fatte le dovute proporzioni, un copione che ricorda il Perrotta romanista al servizio dello Spalletti giallorosso di qualche stagione addietro.
Pertanto, detto della sua poliedricità calcistica, restando al momento aderenti al 3 5 2 proposto con continuità da Davide Nicola, il neo granata dovrebbe agire soprattutto da mezzala, senza escludere un suo contributo al centro della mediana, sulle corsie esterne e addirittura alle spalle di un’unica punta centrale.