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De Sanctis dopo il mercato: «Zero alibi, ora dimostriamo sul campo»

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Al termine della sessione estiva di calciomercato, Morgan De Sanctis ha ringraziato tutti coloro che sono stati parte attiva del progetto Salernitana. Tutti gli obiettivi raggiunti, le grandi difficoltà, abbinate alle forti soddisfazioni, hanno dato il via al nuovo percorso dei granata  tra sorrisi e nuove convinzioni.

Le parole del direttore sportivo

Colgo quest’occasione di fine mercato per soddisfare tutte le vostre curiosità e ringraziare chi ha collaborato in questi due mesi con me. Affianco a me le figure più importanti di questa sessione: Migliaccio, Lo Schiavo e Dibrogni.

La conferenza

La trattativa relativa a Piatek, il calciatore che può garantire un opzione diversa per la Salernitana

Sin dall’inizio abbiamo condiviso un progetto tecnico con Nicola. Avevamo in mente fin dall’inizio un profilo simile. Piatek è un giocatore importante. Ho sempre sottolineato che sarebbero arrivati calciatori giusti al momento giusto. Le condizioni sono quelle che noi immaginavamo fin dall’inizio. Alcune volte si può correre il rischio che alcuni giocatori possano non esserci più, ma l’alternativa c’è sempre. Abbiamo dato fastidio a tanti club. È inevitabile entrare in competizione. Il nostro parco attaccanti è completo. Già dalle prime partite si è capito che il tema che propone l’attuale Salernitana è diverso dalla precedente. È aumentata la qualità. Ciò permetterà all’allenatore di gestire un gioco più palla a terra e realizzare schemi versatili e trasversali. L’idea iniziale è il 3-5-2, da questo si può sviluppare anche qualcosa di diverso. Piantek ha le caratteristiche per fare bene nella salernitana. Abbiamo profondo senso di responsabilità.  È una rosa qualitativa sia negli undici titolari che per chi subentrerà. Tutte le domenica la Salernitana dovrà essere competitiva con tutte le squadre che affronterà.

Come ha gestito e vissuto le critiche relative alla sua inesperienza?

Per me è difficile parlare di me stesso. Nella mia carriera ho sempre anteposto l’interesse del club a quello personale. Sono un direttore  sportivo giovane, è stato normale un po’ scetticismo. Il percorso calcistico che ho vissuto, però, è un bagaglio pesante. È giusto che l’umore popolare a volte possa essere altalenante, da ex calciatore lo so bene, sono abituato. Sono sempre stato concentrato sugli obiettivi che ci eravamo prefissati. Le critiche mi hanno dato stimoli giusti, non mi hanno lasciato indifferente. Essere sicuro di me stesso è stato fondamentale. Il Presidente mi ha dato ampio margine per operare, abbiamo investito bene.

La Salernitana è tra le prime 10 per quanto riguarda le operazioni di mercato. Lei è soddisfatto degli investimenti fatti?

I numeri sono importanti. Grazie alla proprietà abbiamo fatto investimenti significativi. Abbiamo fatto 15 operazioni. Arricchire e migliorare la rosa ma con chi conosceva già il campionato italiano. Lo abbiamo fatto con calciatori che potessero performare fin da subito. Abbiamo mantenuto anche 8 undicesimi rispetto a coloro che hanno concluso il campionato precedente, anche questo è un valore. Prima di iniziare ad acquistare abbiamo dovuto risolvere due questioni delicatissime: Bohinem e Coulibaly

Avete sistemato 22 calciatori in esubero, per abbassare il monte ingaggio è stata anche questa un’operazione importante.

Non mi aspettavo, sinceramente, tutte queste difficoltà. Non tanto per la qualità dei calciatori che sono usciti, ma un dislivello creato da quella che era la Salernitana prima e quella che è la Salernitana adesso. Non c’è sempre stata condivisione per trovare soluzioni condivise. Sono 5 anni che opero nella direzione sportiva. Posso dire che c’è una sproporzione tra quelli che sono i diritti contrattuali e i doveri. Posso affermare ciò, perché facendo il mio lavoro mi rendo conto che si creano dei meccanismi pesanti da sopportare. 22 operazioni lunghe e complicate. Il monte ingaggi si è abbassato, ma per accontentare il club ricevente la Salernitana non si è sottratta.

Zero alibi cosa vuol dire per lei? Salvarsi durante le ultime giornate è ancora una preoccupazione?

Io non fisserei un obiettivo numerico, di classifica. Siamo nella condizione di andare su tutti i campi ed esprimerci con un certo tipo di potenziale. Tenere testa agli avversari e metterli in difficoltà, nonostante siano ancora fuori rosa calciatori importanti, fermi per problemi fisici, è un risultato grandioso. Possiamo fare molto di più rispetto a ciò che avevo detto rispetto a qualche conferenza passata. Adesso per me inizia la parte migliore, mi dedicherò alla gestione delle risorse umane. Al termine del mercato è questo su cui mi dovrò concentrare. Non ho avuto tanto tempo per godermi i calciatori, adesso si. Sono molto inclusivo. Con i giusti posizionamenti gerarchici, mi piace la condivisione. Adesso, la mia unica preoccupazione è fare bene ad ogni partita. L’esigenza di essere subito competitivi era da soddisfare. Ora c’è. Per me non è più un’utopia pensare che la Salernitana possa salvarsi durante le battute finali del campionato. Per valore della rosa, ci distacchiamo da alcune squadre, poi sarà sempre il campo a parlare. Non voglio dare un voto al mercato, ripeto, sarà il campo a parlare. Iervolino ha fatto sforzi che non erano dovuti e scontati. L’entusiasmo del presidente è una forma di riconoscenza che io mi porto dentro. C’è solo da dirgli grazie.

C’è un po’ il gioco delle coppie, sia a sinistra che a centrocampo…

Ci sarà da gestire bene la rosa. Ci sarà una selezione tecnica importante. Abbiamo abbondanza. Maggiore, da centrocampista sta crescendo nel ruolo che sta rivestendo. In alcuni momenti, durante il mercato, ci sono stati offerti calciatori che potessero avere ruolo di regia, ma abbiamo puntato sull’ex spezia per versatilità. Un vice Bohinem non lo abbiamo, però tra equilibri di rosa ed economici, abbiamo fatto scelte oculate. Quest’ultimo, rientrerà dopo la sosta.

Che cosa è cambiato ad un certo punto del mercato?

Dopo le prime gare di campionato, con i risultati conseguiti, molti calciatori mi hanno contattato. All’inizio eravamo il brutto anatroccolo del campionato, ma il nostro intento e la nostra consapevolezza viravano a raggiungere l’immagine di un cigno. Coloro che hanno cambiato tanto il nostro profilo di squadra sono stati Vilhena e Candreva. Durante la sessione di calciomercato anche noi abbiamo perso dei duelli, ma in alcuni casi siamo riusciti a vincere grandi sfide di mercato. Alla fine è successo ciò he avevo previsto. Per alcune cose bisognava aspettare il tempo giusto. Tutti i calciatori che sono arrivati, rendono felice la società. Molti calciatori già sono pronti, altri si affermeranno.

Lovato, Ribery, Bohinen che tempi hanno?

Speriamo possano essere disponibili dopo la sosta. Su Frank si stanno facendo accertamenti supplementari, bisogna approfondire alcuni punti sul suo problema al ginocchio.

Coulibaly ha una clausola nel suo nuovo contratto? 

Non ha più la clausola. Il principale protagonista del calciomercato è stato il presidente, tra entusiasmo e risorse economiche. Intanto, parliamo di agenti: è un mondo variegatissimo quello del calcio. Con la Salernitana, molti agenti con i quali collaboro ed ho avuto a che fare, sono consapevoli che vivere l’esperienza Salernitana è un’opportunità. Quando gli agenti portano calciatori importanti, va premiato questo passaggio. Lo sforzo e la linea decisa da parte mia e del presidente, è che agenti e procuratori debbano essere un valore aggiunto, non un problema da risolvere. Gli sforzi che sono stati fatti oggi ce li troveremo in futuro. Alle uscite corrisponderanno delle entrate, punteremo su giocatori giovani e forti. Inizierà la seconda fase. Dobbiamo attivare un circuito virtuoso.  Deve iniziare un percorso in cui dovranno prendere il sopravvento calciatori forti. Modello Atalanta e modello Empoli possono essere degli esempi. Il progetto è chiaro. La base è stata fatta. La salernitana deve diventare, deve essere un progetto di calcio sostenibile.

Ci svela qualche retroscena di mercato? Per accompagnare alcuni calciatori all’uscita, che impatto economico ha avuto ciò sulla salernitana?

Le uscite sono state complicate. Ritrovarsi una Salernitana diversa e immaginare di dover abbandonare, nel momento più bello questo progetto, ha indotto a sforzi economici importanti. Eran necessari, perché avere un calciatore a Salerno e non ritenerlo adatto al progetto tecnico, era un danno per tutti. Circa 3.000.000 di euro dedicati all’incentivo all’esodo per alcuni giocatori. Un costo significativo. 12 sono i calciatori usciti a titolo definitivo, 9 a titolo temporaneo. Dia è stato il calciatore dietro il quale ho speso più tempo. Come quando bisogna corteggiare una bella donna: ci vuole più pazienza.

Ritiene ci fosse il rigore a Bologna?

Gyomber, rientrati nello spogliatoio, mi ha detto di si. È stata la prima cosa che gli ho chiesto. (https://www.solosalerno.it/2022/09/02/moviola-bologna-salernitana-arbitro-ghersini-solosalerno-serieatim/) Nessuno di noi è specialista nella materia, lo diventiamo ogni volta che accade qualche episodio nuovo. Noi siamo presenti e diciamo sempre la nostra. Il Var era stato attivato per quell’azione, sia per il fuori gioco, sia per valutare se il fallo è iniziato in area o fuori area. Noi abbiamo con l’Aia la possibilità di snocciolare tante vicende.

Quando sarà pronto Piatek per dare il suo contributo alla squadra?

Da ieri lo staff tecnico ha iniziato a fare valutazioni fisiche sul calciatore. Già con la gara con l’Empoli sarà disponibile. È stato fermo per un po’, ma sembra essere pronto.

In proposito al settore giovanile?

 Colantuono ce la sta mettendo tutta per dare nuova linfa alla Primavera. Il settore giovanile della Salernitana deve cominciare ad essere una risorsa.Il Presidente è consapevole di ciò. Stanno già arrivando delle risorse. Dobbiamo offrire ai ragazzi certezze e consapevolezze. Nel giro di 2-3 anni la primavera deve raggiungere la promozione in primavera 1. L’obiettivo adesso è non retrocedere.

Raffaella Palumbo

Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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