SEPE 6,5: nell’avvio arrembante dei padroni di casa regala sicurezze alla squadra con un paio di interventi solidi sulle conclusioni avversarie. Poi i compagni prendono le misure sulla Juve e non deve più intervenire. Nulla può sul gol di Bremer, riesce a neutralizzare il rigore di Bonucci che però realizza sulla respinta.
BRONN 6,5: Miretti lo sollecita immediatamente nella sua zona, dove si materializza anche De Sciglio. Poi Nicola corregge qualcosa tatticamente e la sua prova diventa più serena nel presidio del centrodestra e nel controllo degli ultimi venticinque metri. Ad inizio ripresa va in affanno nel controllo della sua zona, perché dalle sue parti si muovono Kostic, Miretti e De Sciglio e lui non riesce a leggere bene alcune situazioni. La squadra ritorna ad essere ordinata, prima della sofferenza finale che non lo vede protagonista di errori evidenti.
DANILIUC 7: gli tocca la marcatura di Vlahovic, al quale concede ben poco e soprattutto lontano dai sedici metri granata. Perde il centravanti juventino solo in occasione del gol giustamente annullato per off side, si rammarica ma non s’accorge che l’essersi fermato in tempo ha messo fuori gioco il forte rivale. Maggiori difficoltà nei secondi quarantacinque minuti quando Milik affianca Vlahovic, però continua a tenere botta e a non disunirsi.
FAZIO 6,5: nella sua zona gravita Keane che non la vede quasi mai, finendo per essere sistematicamente neutralizzato o anticipato. Grande inizio di ripresa quando anticipa Mc Kennie e di testa spazza un paio di traversoni bianconeri dalle fasce. Non si accorge dell’attacco aereo di Bremer che sovrasta Mazzocchi e accorcia le distanze. Va in leggera difficoltà quando sul suo versante si spostano Vlahovic e Milik che si rendono pericolosi con due tiri a giro che terminano a lato di poco. La Juve nel finale spinge, la sua esperienza è importante nel tentativo di reggere l’urto. Nel caotico finale resta coinvolto nella rissa scatenatasi dopo il gol vittoria annullato ai bianconeri e viene espulso.
CANDREVA 7: patisce l’avvio bianconero arrembante sulla fascia sinistra, quindi indossa l’elmetto e si sacrifica in fase di copertura. Ma da giocatore esperto e scaltro sa quando affondare, annusa il sangue e si fa trovare pronto a raccogliere sul secondo palo il perfetto assist di Mazzocchi. Secondo tempo più sofferto, la Juve spinge sul suo versante ed è costretto sulla difensiva, ma appena ha la possibilità di attivare il suo piede educato trova sempre buoni corridoi per i compagni.
COULIBALY 6,5: inizialmente subisce il gioco tra le linee di Miretti alle sue spalle, poi Nicola gli ordina di intralciare soprattutto le sovrapposizioni di De Sciglio, lui si tranquillizza e comincia a fare legna con la consueta carica agonistica e il dinamismo che lo caratterizza da sempre. Ripresa di sostanza, soffre insieme alla squadra, ma combatte, lavora in interdizione ed alla fine è premiato alla pari dei compagni con il risultato positivo.
VILHENA 6: come i compagni soffre inizialmente la verve a destra della coppia Cuadrado-Mc Kennie, poi dopo il gol del vantaggio granata comincia a fare filtro e in fase attiva ad appoggiare la manovra sempre coraggiosa della squadra. Ripresa di gestione, sofferta nel finale, leziosa e superficiale quando tenta un pallonetto a centrocampo e perde palla; sugli sviluppi dell’azione commette un evitabile fallo di rigore per eccessiva e inutile irruenza.
MAGGIORE 6,5: la sua partita è sempre molto intensa in entrambe le fasi di gioco, questo gli toglie a volte un pizzico di lucidità, come in occasione della penetrazione centrale che non trova lo smarcato Piatek, ma gioca un gran numero di palloni, è sempre aggressivo ed è determinante in una chiusura su Vlahovic a ridosso dell’area granata. Ripresa di gestione e controllo, la Juve attacca e lui si limita a fare densità al centro della mediana. 81 KASTANOS 6: lotta insieme alla squadra, provando in un paio di circostanze a trovare il tiro vincente, ma è sfortunato sulla deviazione dello stinco avversario.
MAZZOCCHI 7: parte bevendosi Cuadrado e lanciando nello spazio Piatek che calcia fuori, poi soffre il ritorno del forte avversario, ma risulta decisivo nell’azione in cui approfitta dell’errore del dirimpettaio per servire l’assist vincente a Candreva. Da questo momento diventa incontenibile e devastante, creando veri e propri attimi di panico alla retroguardia bianconera. Troppo elevata la prestanza di Bremer per sperare di contrastarlo nell’occasione del gol juventino. Nei secondi quarantacinque minuti non affonda più e va in difficoltà in fase difensiva perdendosi anche Danilo che si inserisce nella sua zona e calcia di poco a lato.
DIA 7,5: è uno spettacolo vederlo nella gestione del pallone tra le linee, con la sua capacità di uscire con lucidità e freddezza tra un nugolo di piedi avversari, consentendo alla squadra di distendersi costantemente in avanti; incontenibile, difficile arrestarlo con misure lecite. Ancora inarrestabile quando si libera in dribbling di due avversari e calcia in porta, trovando la parata in tuffo di Perin. 81 BONAZZOLI 6: si incunea in area e tenta il gol da posizione proibitiva, nel finale si rende utile guadagnando punizioni, servendo un ottimo pallone a Kastanos e mettendosi al servizio della squadra.
PIATEK 7: pronti via e si trova sul piede mancino l’opportunità di bucare immediatamente la porta di Perin, ma, pressato forse irregolarmente da Bremer, calcia fuori. Poi entra in partita, dialogando con Dia, saltando con cattiveria in area di rigore, provando la conclusione dalla distanza e realizzando con freddezza il penalty del raddoppio granata. 60 BOTHEIM 6: difende bene alcuni palloni che fanno salire e respirare la squadra, lotta con ardore e si rende utile.
ALL.NICOLA 7: inizialmente la Juve mette in difficoltà i suoi uomini, poi apporta dei correttivi tattici e la squadra si difende meglio e crea tanti problemi agli avversari quando riparte. I suoi uomini vanno meritatamente in doppio vantaggio. Nella ripresa i bianconeri spingono, la squadra soffre ma è sempre compatta e riparte appena ha la possibilità di distendersi. Sostituire Dia non è impresa facile, ma i sostituti che lancia nella mischia provano a non farlo rimpiangere.
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