La settima dopo l’Europa, in un tour de force che sta regalando tante sorprese.
Granata reduci da un’impresa sfiorata in terra sabauda, con il Var come protagonista sul finale di partita.
C’è da riflettere e non voltarsi, perché episodi simili possono accadere a chiunque, nel corso di una battaglia cruciale.
Allora la curva è sempre pronta a spingere, per travolgere i colori leccesi giunti sul terreno dell’Arechi.
Sono quei match per uomini veri, partite che mettono a dura prova i percorsi, con la spensieratezza giusta che trasporta follia.
Thiago Motta con tanto rispetto per Sinisa, pronto ad accomodarsi sulla panchina per un debutto.
Al Dall’Ara contro gli empolesi feriti dai giallorossi, senza sottovalutare il calcio insidioso di un allenatore come Zanetti.
Spunta un derby ligure, per la prima volta senza il Genoa, per tenere alto l’onore della Liguria.
Spezia e Samp al Picco, per tre punti che possono avere davvero un peso molto importante.
Dopo la beffa di San Siro, il Toro inferocito è attratto da un telo neroverde, sventolato dal torero Dionisi.
Lo stadio è quindi una corrida calcistica, con in palio dei punti come linfa vitale per continuare il viaggio.
Vietato sottovalutare il potere del fattore casa, perché quest’anno a farne le spese è stata in primis la Roma di Mou.
Nerazzurri reduci dal viaggio Europeo, vogliosi di uscire dalla Dacia Arena con il sorriso sulle labbra.
Insidiosa la squadra grigiorossa, pronta a colpire una Lazio ferita al confine europeo, con la voglia di reagire per non sprofondare.
Periodo nero e non viola purtroppo, perché la testa bassa comincia ad essere periodica nella città del giglio.
La pesante sconfitta oltre i confini fa riflettere ancora una volta, e allo stesso tempo richiede una reazione immediata.
Mai facile contro l’Hellas Verona, intenzionato a fare un ulteriore sgambetto, ad una squadra già in difficoltà.
Bianconeri con la testa piena zeppa di interrogativi, perché di certezza non c’è nessuna traccia.
I fischi in casa contro il Benfica, gli errori individuali, una società anonima, un allenatore che vacilla sempre di più.
La sensazione è che il viaggio verso la Brianza abbia un sapore amaro, perché a Monza soffia un vento diverso.
Palladino subentra a Stroppa, un ex bianconero chiamato a sfidare il suo passato, contro una Juventus irriconoscibile.
Roma e Atalanta con una pizza o i popcorn, seduti con chi vogliamo e dove vogliamo, magari con un biglietto sugli spalti.
Il cerchio poi chiuso a San Siro, per un’ultima sfida che attira gli occhi, con un Milan che attende i ragazzi di Spalletti.