Editoriale

Dai campi di periferia alla Nazionale. Mazzocchi, oltre ogni limite

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Sarà sicuramente un mese da ricordare per Pasquale Mazzocchi. Il primo gol in Serie A contro l’Empoli e le ottime prestazioni con la casacca granata gli hanno concesso di approdare in Nazionale.

Il giovane natìo di Barra, uno dei quartieri più popolari di Napoli, ne ha fatta di gavetta prima di coronare il suo sogno. Lunedì 26 settembre l’esterno tutto campo granata ha bagnato il suo esordio contro l’Ungheria. Mazzocchi è divenuto, così, il primo calciatore della Salernitana a vestire la maglia azzurra. Una bella coincidenza ci riporta nel 1991, quando i magiari furono ospiti a Salerno per quella che fu la prima partita nella storia dell’Italia a Salerno. La sua entrata in campo ha riempito d’orgoglio e commosso una città intera. Nel suo post di ringraziamento su Instagram, l’atleta ha voluto ricordare quanto sia stato impegnativo per lui arrivare fino a questo punto:

“Quando nasci ti fanno credere che la vita è così come ti è stata data e la mia era completamente diversa da tutto questo. Tutta la sofferenza e il disagio che ho provato le ho buttate su quel pallone, ogni singolo giorno anno dopo anno. Ogni azione non è stata per me ma per le persone che amo; e quando è così sai che non puoi mollare.”

In queste parole c’è tutta la grinta, la passione e la tenacia che ha fatto innamorare la piazza di Salerno. Dai campi del Bellaria Igea Marina a quelli del Rimini, passando per la provincia di Piacenza, “Pako” ha attraversato tutte le categorie del calcio italiano. Tutti i sogni di quel bambino che ha sempre voluto diventare un calciatore, sin da quando alla tenera età di 12 anni lavorava correndo per il quartiere di giorno, tanto da arrivare sfinito all’allenamento serale a cui, però, non rinunciava mai. Lo si vede in ogni partita diventare sempre più determinante nello scacchiere di mister Nicola.

Nel 2016 il giovane napoletano decide accasarsi al Parma retrocesso in Serie D al Parma dopo il fallimento. Nel giro di tre stagioni, si prende la fascia e contribuisce alla risalita della società emiliana nella massima serie. Al Venezia arriva nel 2020 e anche lì lascia un ottimo ricordo aggiungendo nel suo palmares un’altra storica e sudata promozione. Il ds Sabatini vede in lui un grande potenziale e nel gennaio 2022 lo conduce a Salerno, vestendolo di granata con il 30 sulle spalle. Partita dopo partita, scioglie ogni dubbio di formazione tanto che il mister granata gli affida il compito di ricoprire tutta la fascia, divenendo uno degli uomini chiave della miracolosa risalita della Salernitana. Nella seconda parte del post, il giovane ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno supportato e mostrando determinazione per i prossimi impegni di campionato:

 Oltre a ringraziare la mia famiglia che è ciò che faccio ogni giorno. Voglio ringraziare il presidente colui che mi ha aperto la strada, voglio ringraziare tutta la dirigenza e tutti coloro che lavorano quotidianamente dietro le quinte, i miei compagni di squadra per l’affetto che mi hanno sempre mostrato, il mister con il suo staff che hanno sempre creduto in me. Salerno una città che mi ha sempre amato e sostenuto anche nei periodi complicati. Infine ringrazio i miei agenti che hanno sempre creduto nelle mie potenzialità. Come ho detto è un punto di partenza, ora testa a Domenica e forza Salernitana.”

Francesco Apicella

generazione di sconvolti che non hanno più santi né eroi

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