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Djuric-Verdi, il ritorno di una pagina di storia granata. Incrocio speciale anche per Lovato

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Salernitana – Verona sarà gara speciale per diversi calciatori. Uno su tutti è Milan Djuric, che domani pomeriggio tornerà all’Arechi da avversario per la prima volta. Il bosniaco – fin qui impiegato col contagocce da Cioffi – ha firmato in estate con il Verona, dopo la conclusione dell’emozionante quadriennio con l’Ippocampo.

Fortemente voluto da Colantuono, il gigante di Tuzla – reduce dalla parentesi al Bristol City – faticò ad ingranare nella sua prima stagione, sbloccandosi solo a marzo contro il Venezia. L’annata 2018-19 – chiusa con 7 gol, inclusa la prima tripletta in carriera contro il Cittadella – terminò con la salvezza ai playout, ottenuta proprio contro i lagunari.

Il 2019-20 resta l’anno dei record, in cui Djuric fu il perfetto terminale offensivo nel 3-5-2 di Ventura. L’attaccante – più volte capitano – sfruttò al meglio i rifornimenti di KiyineCicerelli Lombardi dalle fasce, e raggiunse per la prima volta in carriera la doppia cifra. 12 gol che però non bastarono per portare i granata ai playoff, sfumati all’ultima di campionato contro lo Spezia.

Djuric ebbe poi un ruolo importante anche nell’annata targata Castori, chiusa con la promozione in A. Nel 2020-21, infatti, il bosniaco diede un contributo significativo, fatto di 5 gol e soprattutto di tanto lavoro sporco in termini di duelli aerei vinti.

Apporto che il bosniaco ha garantito anche lo scorso anno in Serie A, risultando decisivo nella storica cavalcata verso la salvezza. Oltre alla solita lotta a suon di spallate e spizzate, Djuric ha chiuso la stagione 21-22 con 5 gol. Reti peraltro importanti, siglate contro Genoa, Verona, Milan, Sassuolo e Fiorentina.

Nonostante la frecciata verso la nuova proprietà al momento dei saluti, l’esperienza di Djuric a Salerno resta indimenticabile. Spirito, applicazione e umiltà hanno sopraffatto i freddi numeri (29 gol in 132 presenze), consegnando meritatamente il bosniaco ai libri della storia granata.

Riconoscimento che spetta anche a Simone Verdi, altro grande ex del match di domani. Il fantasista è riuscito, seppur in soli sei mesi, a rendere magica la sua avventura con la Salernitana. Arrivato in prestito nel roboante mercato di riparazione targato Sabatini, l’ex 10 granata ha sfruttato al meglio la chance di rilancio, dopo un periodo molto difficile al Torino.

La magia del Verdi granata sta tutta nei 5 pesantissimi gol segnati nell’arco di 15 presenze. Cinque centri cruciali per la salvezza, scanditi da fotografie indimenticabili: la doppietta su punizione all’esordio contro lo Spezia, l’urlo di Udine al 94′, la corsa da brividi dopo il 2-1 con il Venezia, la freddezza dagli undici metri contro il Cagliari.

Momenti che resteranno scolpiti per sempre nella memoria dei tifosi granata, molti dei quali avrebbero gradito un ritorno di Verdi in estate. Possibilità che si è palesata più volte, ma che – nonostante i ripetuti attestati di stima di Iervolino verso il giocatore – non si è mai tramutata in realtà.

Su sponda granata, invece, ex di turno è Matteo Lovato. Il centrale – fresco di esordio con l’Ippocampo – deve tanto all’Hellas, che lo acquistò dal Padova (allora in Serie C) nel gennaio 2020: con Juric subito l’esordio in A, poi la titolarità nel 2020-21.

Stagione in cui Lovato mostrò le sue qualità al centro della difesa veronese, attirando l’attenzione dell’Atalanta che lo prelevò dagli scaligeri per 11 milioni. Il difensore veneto chiuse così la sua esperienza gialloblu con 25 presenze nell’arco di un anno e mezzo.

Incrocio con il passato anche per Pasquale Mazzocchi, transitato nelle giovanili del Verona. L’esterno – all’epoca più attaccante che difensore – giunse in Veneto nel 2012 dopo l’esperienza al Benevento, e chiuse la parentesi scaligera nel 2014, con il primo prestito tra i grandi al Bellaria. Seguirono altri due prestiti a Pro Piacenza e Rimini, prima della cessione a titolo definitivo al Parma, formalizzata nel gennaio 2016.

Tornando agli ospiti, completa il novero degli ex Alessandro Berardi. L’attuale terzo portiere dell’Hellas fu infatti uno dei tantissimi giocatori della Lazio a transitare in prestito a Salerno durante l’era LotitoMezzaroma. Il classe ’91 giocò in granata nel 2013-14 in Prima Divisione ricoprendo il ruolo di vice-Iannarilli fino a gennaio, quando fu relegato terzo portiere dall’arrivo di Gori.

Berardi disputò 12 presenze nella stagione segnata dagli avvicendamenti in panchina tra SanderraPerrone Gregucci. 6 i gettoni in campionato e altrettanti in Coppa Italia Lega Pro, competizione nella quale il portiere giocò tutte le partite ad eccezione della doppia finale contro il Monza, conclusasi con la vittoria del trofeo da parte della Salernitana.

Manuel Palumbo

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