Scorpacciata prima dell’Europa, con almeno un gol su ogni terreno di gioco, dal basso verso l’alto vivendo pure emozioni.
In fondo abbiamo bisogno di quelle per sentirci vivi, trascorrendo i fine settimana senza nascondere i nostri sogni.
Rialza la testa in campionato dopo la grande vittoria contro i catalani, perché l’Inter ritorna sui vecchi binari.
Edin Dzeko per ben due volte, in versione supereroe quando tutto sembra non funzionare, contro i neroverdi a cui non basta Frattesi.
Illusione iniziale sulla sponda bianconera, con interrogativi che si ripetono più volte senza trovar risposta.
Una vera e propria caccia al colpevole, in un’atmosfera non da Juventus che smarrisce un po’ tutti.
Rossoneri privi di alibi però, cinici e concreti con semplicità, accendendo San Siro con Tomori e Diaz.
Il Dall’Ara è ufficialmente un luogo dove regna la contestazione, dopo il pareggio con i doriani che non basta a risollevare.
Domenica, ora di pranzo, la rovesciata di Mattia Destro e il pareggio all’ultimo di respiro di un leader granata.
Serve di più al Toro, serve impegno e continuità agli empolesi, serve crederci poiché è severamente vietato smettere.
La cura Palladino risulta efficace, il Monza vince e diverte, con Carlos Augusto e Pablo Mari per volare in dodicesima posizione.
I granata cantano sugli spalti per spingere, i giocatori che guardano la curva per non deludere.
Nicola si esalta quando la pressione aumenta, tra gli spari di un’intesa targata Bonazzoli e Piatek.
De Paoli approfitta di un sonno difensivo, mentre Dia rimuove la paura e dipinge urli di gioia.
Muriel e Lookman sembrano imporre la propria legge, perché i bianconeri continuano ad indossare la veste di squadra rivelazione.
Non ci sta Deulofeu che punisce su calcio di punizione, non ci sta nemmeno quando innesca Pereyra per la testa di Perez.
Un pareggio in rimonta che toglie i dubbi e attribuisce i meriti, a chi giocando ha deciso di divertirsi davvero.
C’è chi sogna ad occhi aperti a suon di gol, è il Napoli di Spalletti che incanta gli appassionati e gli innamorati di quella fede.
Azzurri allo stadio Zini, per un poker che vale la vetta solitaria.
Roma sorride e poi piange, perché il dispiacere ha purtroppo la precedenza su un’altra importante vittoria.
Dybala segna ed esce per infortunio, costretto a stare fuori a lungo per un ennesimo stop.
Un tempo Firenze rievocava brutti scherzi a Maurizio Sarri, perché il famoso albergo non si può dimenticare.
Stavolta però nessuna paura del passato, con un poker laziale che vale il terzo posto solitario.