Calcoli azzerati dalla voglia, perché di scontato non esiste nulla in questo campionato.
Granata tra le mura amiche dell’Olimpico di Torino, in grado di sorprendere i campioni in carica.
Due minuti micidiali targati Djidji e Miranchuk, consegnano i tre punti ai ragazzi di Juric, capaci di resistere ad un tentativo di rimonta rossonera.
Lo stesso colore in una sfida dal sapore speciale, perché gli incubi aspettavano forse una vendetta sportiva.
Giocare con i sentimenti di chi ha una forte passione, è il chiaro comandamento da rispettare nel mondo sportivo.
Allora la rimonta risuona come una carica del popolo salernitano, con un gol dell’ex di Candreva, un piattone targato Fazio e il punto esclamativo di Dia.
Salerno festeggia e piange di gioia, mentre il sergente Milinkovic è costretto a saltare il derby capitolino.
In tema di rimonte, in un periodo complicato, la squadra di italiano usa testa e cuore per vincere al “Picco”.
La testa di Milinkovic, la reazione spezzina, e il gol di rapina di Cabral per cantare la canzone viola.
Canti sugli spalti del “Maradona”, con il solito Osimhen in compagnia del suo pallone, e di un georgiano che continua a incantare.
Chi non ti aspetti decide, tra la confusione bianconera per mezzo di una perla a giro, un chiaro riferimento ad un certo Alessandro Del Piero.
Fagioli regala respiri e gioie, in casa dei salentini per una vittoria di misura per la Juventus.
Tris interista contro la Samp di un ex, una vittoria sulla scia di una preziosa continuità, prima di un’ultima partita nella notte delle stelle.
In terra empolese con le unghie e con i denti, perché con un secco bis è la Dea a spuntarla.
Mostrano cuore e occhi, tra esultanze e concretezze di gioco, nonostante un penalty parato da uno strepitoso Vicario.
Equilibrio perfetto e un match point fallito da Deulofeu, in casa grigiorossa per uno scialbo 0 a 0.
Cerchio chiuso con una doppia vittoria ottenuta in trasferta, grazie al tris romanista e al bis bolognese, rispettivamente in casa di Hellas e Monza.
