Fiorentina – Salernitana sarà sfida da ex per diversi calciatori. Il più recente su sponda ospite è Piatek, che domani tornerà al Franchi per affrontare la squadra in cui ha militato nel girone di ritorno dello scorso campionato.
Il polacco arrivò a gennaio a Firenze in prestito dall’Hertha Berlino, raccogliendo insieme a Cabral la pesante eredità di Vlahovic, trasferitosi alla Juventus. L’attaccante ottenne un discreto score alla corte di Italiano, segnando in 6 gol in 18 partite.
Centri egualmente divisi tra Serie A (in cui Piatek tornò al gol contro lo Spezia 799 giorni dopo l’ultima volta) e Coppa Italia, competizione nella quale il polacco prima segnò all’esordio in viola con il Napoli e poi trovò la doppietta contro l’Atalanta. A giugno il mancato riscatto (troppi per la Fiorentina i 15 milioni richiesti dall’Hertha), e poi il nuovo prestito in Italia, questa volta con l’Ippocampo sul petto.
Passato in viola anche per Capezzi, transitato per otto anni nel vivaio della Fiorentina. Dopo i primi passi con la Sangiovannese, il centrocampista toscano – mai impiegato da Nicola in questo campionato – entrò nelle giovanili viola nel 2008, distinguendosi tra i migliori prospetti gigliati.
L’attuale 28 granata trovò anche l’esordio in prima squadra nel 2013, giocando 10 minuti da subentrato in Europa League contro il Pandurii. Il match – vinto 2-1 dai viola in Romania – rimase l’unica presenza di Capezzi tra i grandi.
Il classe ’95 fu infatti ceduto in prestito prima al Varese e poi al Crotone. Subito dopo la promozione in A con Juric, la società calabrese riscattò il centrocampista nell’estate del 2016, ma la Fiorentina rinunciò all’opzione di controriscatto. Decisione che suscitò non poche critiche da parte della tifoseria viola.
Ben più accese, invece, furono le polemiche durante l’esperienza di Sepe con la maglia della Fiorentina. Il portiere allora di proprietà del Napoli passò in prestito al club viola nella stagione 2015-16, ricoprendo il ruolo di vice-Tatarusanu.
Lo scarso impiego concessogli da Paulo Sousa – 6 gettoni nel girone di Europa League e uno in Coppa Italia – spinse Sepe ad esternare pubblicamente il suo malcontento a febbraio, nonostante mancassero ancora tre mesi alla fine della stagione. Uscita alla quale la società viola rispose multando l’estremo difensore e mettendolo fuori rosa, prima del ritorno a Napoli in estate.
Da una porta all’altra, domani sera sarà sfida col passato anche per Terracciano. L’attuale portiere della Fiorentina giocò in granata per due stagioni, le prime in B della gestione Lotito – Mezzaroma, trasferendosi a Salerno in prestito biennale con obbligo di riscatto dal Catania.
La stagione 2015-16 vide Terracciano alternarsi inizialmente con Strakosha, salvo poi appropriarsi definitivamente del posto da titolare da dicembre in poi. Il portiere di San Felice a Cancello chiuse con 33 presenze il campionato, che vide la Salernitana salvarsi ai playout con il Lanciano.
Nel 2016-17 Terracciano mantenne la titolarità nel girone d’andata. Il portiere giocò 21 gare consecutive, confermando più di qualche passaggio a vuoto già mostrato l’anno precedente. Il tutto prima dell’arrivo di Gomis a gennaio, che relegò il portiere campano al ruolo di dodici. A fine stagione poi l’addio, in direzione Empoli, dopo un biennio a Salerno chiuso con 52 partite e 77 gol subìti.
Chi ha vissuto un’esperienza emozionante in granata è certamente Ranieri. Il difensore scuola Fiorentina, attualmente riserva nello scacchiere di Italiano, ha disputato la scorsa stagione con la maglia della Salernitana, risultando tra i grandi protagonisti della storica cavalcata verso la salvezza.
La storia di Ranieri a Salerno comincia però ben prima. Precisamente nel settembre 2020, quando il club granata si accordò con la Fiorentina per avere il giocatore in prestito, ma la permanenza di quest’ultimo in città durò un amen.
A causa di presunte pressioni social e telefoniche, infatti, il difensore fece immediatamente ritorno a Firenze. Pressioni che, in realtà, vennero ben presto smentite dall’entourage del calciatore stesso. Ranieri andò poi alla SPAL, e nei due match contro la Salernitana non mancarono scintille tra il difensore e i calciatori di Castori.
L’approdo in granata fu rimandato di un anno, concretizzandosi nell’estate 2021, sempre in prestito dalla Fiorentina. Dopo l’iniziale panchina, Ranieri ottenne il posto da titolare con l’infortunio di Ruggeri, e fu un ingranaggio inamovibile sia con Castori che con Colantuono.
Continuità che permise al duttile difensore di sfoderare una sfilza di prestazioni convincenti, tanto da trasformare i fischi del pubblico in applausi. Il classe ’99 mantenne un ruolo fondamentale anche dopo la rivoluzione di gennaio targata Sabatini, fungendo da tassello inamovibile anche per Nicola.
Con la Salernitana il mancino spezzino si tolse la soddisfazione di segnare il primo gol in Serie A, nel 2-4 casalingo con l’Empoli. 27 le presenze in stagione, l’ultima delle quali proprio contro la Fiorentina: il 2-1 sui viola dello scorso 24 aprile coincise con l’ultima grande prestazione di Ranieri col cavalluccio sul petto.
Il difensore spezzino saltò infatti le ultime cinque gare per infortunio, prima di tornare a Firenze in estate. Mercato in cui, nonostante le tante voci di un possibile ritorno, il difensore alla fine è rimasto alla corte di Italiano.
Oltre agli ex sul campo, ce ne sarà uno in panchina. Trattasi di Ribéry, protagonista di due stagioni a Firenze dopo aver lasciato il Bayern Monaco. Rimasto svincolato nell’estate 2019, il francese firmò con la società viola per due anni.
Biennio che l’attuale collaboratore di Nicola chiuse con 51 presenze, 5 gol e 9 assist. Il tutto prima di sposare la causa della Salernitana, con cui domani Ribéry ritroverà da avversario un ambiente a lui più che caro.