I messaggi chiari della ripresa, poiché la sedicesima giornata porta a rifare diversi calcoli.
Il post mondiale, la ripresa, le incertezze, insomma qualcosa di altamente prevedibile, in una stagione con tante tracce di particolarità.
Il sole dell’Arechi e la curva granata a cantare, tutte carte spazzate via dallo strapotere milanista.
Due gol a freddo tagliano infatti le gambe ai ragazzi di Davide Nicola, alle corde e incapace di reagire.
Tra i pali uno show di Ochoa che non basta, così come il gol tardivo di Bonazzoli, una condanna alla prima giornata post Qatar 2022.
Sorprendente Doria su un terreno difficile come quello del Mapei, Gabbiadini e Augello scrivono i loro nomi sul tabellino dei marcatori, consegnando alla Samp una vittoria fondamentale.
Al “Picco” una rimonta tutta cuore targata Dea, una risposta decisa dopo il vantaggio iniziale di Gyasi e Nzola.
Hojlund e Pasalic salvano Gasperini, rilanciando l’Atalanta verso i suoi obiettivi stagionali.
Nel cuore granata in terra sabauda, un botta e risposta tra Juric e la sua ex squadra veronese.
Djuric e poi Miranchuk, un pareggio che in fin dei conti delude entrambe le formazioni.
A sorpresa i segnali dal Salento, dal “Via del Mare” una rimonta che porta le firme di Strefezza e Colombo, capaci di reagire e trascinare i giallorossi dopo il vantaggio del Re laziale.
Dagli undici metri e su calcio di punizione, rispettivamente Lorenzo Pellegrini dal dischetto e Milik allo Zini di Cremona.
Bologna e Cremonese costrette ad arrendersi al “corto muso” di Mourinho e Allegri, coloro che non smettono di correre con cinismo.
Stesso risultato al “Franchi” e alla “Dacia Arena”, Cabral e Carlos Augusto, Baldanzi e Pereyra, insomma altri due pareggi che lasciano l’amaro in bocca.
Amaro come il boccone ingoiato dal Napoli di Spalletti, stordito dall’urlo di San Siro per il lampo di Edin Dzeko.
Il Napoli perde uno scontro diretto che può cambiare l’inerzia del campionato, una sconfitta come un campanello d’allarme molto chiaro.
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