“Davide Nicola, ad oggi, è sempre la persona che può dare di più alla sua squadra”, non ha dubbi Danilo Iervolino. Una lunga conferenza stampa, quella del patron granata che ha ripercorso le ultime quarantotto ore caratterizzate prima dall’addio e poi dal ritorno in sella di Davide Nicola.
“Avevo detto sin dall’inizio- ha detto il presidente granata- di fare sempre chiarezza qualora ci fosse stato bisogno, quest’oggi era doveroso verso città e tifosi. In questi mesi non c’è stato un problema interno tra direzione sportiva ed allenatore, se tra due uomini non si può dire nulla è davvero paradossale. Che la squadra sia stata costruita bene lo crediamo tutti proprio come vediamo che i ragazzi mancano di lucidità in queste ultime partite. Contro l’Atalanta è stata un’imbarcata fuori dal comune, ciò che ci ha fatto capire che qualcosa non andava è stata la mancanza di volontà nel giocare. Non abbiamo fatto un gioco duro, preso ammonizioni, mancata percezione del pericolo. Mi sono sentito in dovere di cambiare il progetto tecnico, stimo molto Nicola per la sua umiltà e coraggio. Si sono offerti a noi circa un centinaio di allenatori ed abbiamo ipotizzato un’identikit che potesse essere adeguato ai nostri obiettivi, avevamo iniziato i colloqui con il direttore sportivo. Ieri- ha svelato Iervolino- è successa una cosa unica e della quale andare fieri. Ci siamo sentiti con Nicola tramite De Sanctis che ha portato il messaggio del tecnico stendendo belle e centinaia di parole in suo favore. Una persona ti manca solo quando la perdi e le parole che mi ha detto sono state per me importanti e mi hanno fatto riflettere quindi per il bene della società ho pensato che il mister meritasse un’altra chance”.
“La squadra è stata sentita- ha dichiarato il patron dell’ippocampo-, ma non sceglie l’allenatore altrimenti si stravolge l’ordine naturale delle cose. Volevo sentire le loro opinioni su una scelta atipica, penso che il calcio debba evolversi. Nicola è l’allenatore giusto per la Salernitana e credo che anche lui debba trovare fiducia in sè stesso, spero lo faccia preso. Tre cose devono essere viste in un combinato unico. Il gioco, i risultati ed i risultati comparati con le dirette concorrenti. Credo che dopo Napoli, Lecce e Juve, il calendario si normalizzi ma mi auguro che già nelle prossime tre partite si possano fare punti. Il progetto non ha subito neanche un minimo rallentamento. Nicola prima è stato sfiduciato e poi ha ritrovato la fiducia che mi ha chiesto con impegno ed amore ancor maggiore, mi aspetto molto da lui L’obiettivo minimo è quello della permanenza in serie A, secondo è quello di sopravanzare la classifica con bel gioco e valorizzando i giovani. In passato volevo dare energia ad una squadra che doveva crescere anche in personalità, tornassi indietro non so se lo rifarei. La squadra è scarica mentalmente, non cerca la profondità e che deve trovare energia e coraggio. Deve ritrovarsi nel gioco aggressivo di Nicola che giammai deve portare ad altre imbarcate. “
“Io con il direttore Sabatini- ha detto l’imprenditore campano- ho un bel rapporto, dietro la questione piccina c’era dietro un’altra cosa. Vivevo una mio momento difficile e dopo soli quindici giorni abbiamo chiarito, è una leggenda del calcio. Avendo colto una salvezza straordinaria, i salernitani sono legati a lui ma lo faranno anche con De Sanctis che devo difendere un po’di più. Tutti i calciatori hanno sofferto nei primi mesi o anni il nostro campionato, Pirola e Lovato sono nel giro della Nazionale, per Daniliuc abbiamo vinto una concorrenza mondiale, poi ci sono Dia e Piatek ma anche gli altri attaccanti sono formidabili. I suoi investimenti ci ripagheranno, non facciamo il giochino del capro espiratorio. Non capisco perchè Salerno ha nella figura del diesse o una persona da santificare o da condannare. La squadra la costruisce il presidente, il direttore è un consigliere e la rosa è stata formata sulle idee tattiche di Nicola. Le critiche becere non mi piacciono e spero che non ci siano. Fiducia a tempo per il mister? Tutto è a tempo, anche i calciatori sono a tempo”.
“Se ci fosse stato un mister prima di Atalanta-Salernitana- ha chiarito Iervolino- sarebbe arrivato dopo due ore, invece no. Abbiamo fatto selezione, si sono proposti nomi anche importanti. Stiamo lavorando per mettere a posto un equilibrio interno per alimentare furore agonistico ed attenzione alla fase difensiva provando a cercare anche più volte il gol. La Salernitana mi prende il cuore. Cosa ci insegna questa storia? Vediamo con il tempo, lo faremo insieme. Mi dispiace per i tifosi che sono disorientati e confusi e spero che leggendo le mie parole, lo siano di meno. Credo molto nella storia degli uomini, tutte le grandi cose vengono da loro. Gli allenatori sono tutti differenti tra di loro, ogni trainer è un leader. Nicola è sempre più la persona che può dare di più a questa Salernitana. Il calcio è il gioco più bello del mondo proprio perchè ognuno può dire la propria”.
“Salernitana-Napoli- ha poi concluso il presidente- è il derby del mio cuore, sono convinto che sarà un gran bello spettacolo. Pensare al calciomercato è compito del direttore sportivo, lui è già all’opera. La Salernitana è forte, deve essere valorizzata. Se dobbiamo prendere qualcuno, deve essere pronto come sono stati Ochoa e Caviglia”.
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