Home News Bene Ochoa e Piatek. Napoli sfrutta gli episodi e viola l’Arechi

Bene Ochoa e Piatek. Napoli sfrutta gli episodi e viola l’Arechi

Discreta partita dal punto di vista difensivo, opinabile la scelta di Nicola di stremare Dia a tutta fascia, che è diligente ma smarrisce la lucidità per incidere offensivamente

850
0
Tempo di lettura: 4 minuti

OCHOA 6,5: felino e determinante sul tiro a botta sicura di Osimhen. Primo tempo sostanzialmente tranquillo, si oppone bene sull’unica conclusione in porta del Napoli, nulla può sul tiro ravvicinato di Di Lorenzo. Ancora decisivo nel secondo tempo, quando con un balzo reattivo nega la doppietta ad Osimhen. Incolpevole sulla deviazione ravvicinata vincente del centravanti africano.

DANILIUC 5,5: disciplinato nelle vesti di terzino destro, tiene la posizione con grande ordine e nulla concede ai fronzoli. Nel finale del tempo esce in pressione sull’uno-due cercato da Anguissa, non trova la collaborazione in copertura di Coulibaly e Candreva ed il Napoli, da squadra cinica ed esperta qual è, ne approfitta per portarsi in vantaggio con Di Lorenzo. Il ragazzo subisce il colpo mentalmente e va in confusione, come testimonia la marcatura smarrita su Elmas per coprire la fascia, consentendo all’ala di Spalletti di calciare e prendere il palo, con Osimhen che non ha difficoltà a spingere il pallone in porta sulla ribattuta del legno. 85 SAMBIA S.V.

GYOMBER 6: sul tiro a colpo sicuro di Osimhen ci mette la gamba e nega al Napoli il gol del vantaggio. Patisce un infortunio muscolare ed esce dopo appena quindici minuti. 15′ LOVATO 6: il ragazzo regge bene il confronto fisico con il centravanti napoletano, mettendoci grande attenzione e fisicità. Anche nella ripresa lavora bene sul nigeriano che, comunque, riesce sempre a fare la differenza, segnando un gol e scattando con potenza verso la porta granata.

PIROLA 5,5: perde Osimhen che calcia ma trova lo stinco provvidenziale di Gyomber, si riscatta poco dopo con una diagonale tempestiva che gli consente di allontanare il pallone. Si lascia ancora una volta anticipare dal centravanti partenopeo, ma ci pensa Ochoa a mantenere inviolata la porta granata. Però il ragazzo mostra anche buone letture preventive che permettono alla difesa di non andare in affanno in alcune situazioni. Nella ripresa si lascia sorprendere ancora da Osimhen, che di testa impegna severamente Ochoa e lo brucia in occasione del gol. Prende anche il cartellino giallo per impedire all’attaccante nigeriano di entrare in area, ma il fallo tattico è necessario.

BRADARIC 6: attento nella diagonale su Lozano ad inizio gara, concentrato e concreto, nulla concede al temibile messicano. Mai si sgancia dalle retrovie, però il copione tattico non prevede particolari velleità offensive. Il doppio vantaggio del Napoli gli toglie sicurezza e lo porta a commettere qualche errore in fase di impostazione, ma regge nella marcatura sul suo guizzante dirimpettaio, che gli va via pulito solo al minuto settantacinque, costringendolo al fallo di ammonizione

CANDREVA 5,5: le iniziali velleità offensive della Salernitana sono affidate a lui, ma i controlli di palla sono difettosi e le ripartenze sfumano. Gioca una gara tattica, si vede in fase offensiva solo alla mezz’ora, quando detta il passaggio a destra e sforna un cross insidioso nei sedici metri napoletani. Sull’ultima verticalizzazione del Napoli del primo tempo, che vale il vantaggio azzurro, avrebbe dovuto proteggere meglio la sua fascia. Da lui, però, ci si aspetta anche maggiore personalità, per aiutare la squadra ad uscire dai momenti di difficoltà, ma non riesce mai ad incidere.

COULIBALY 5,5: partita di sostanza, il suo compito è quello di fare legna sul centrodestra e impedire al Napoli di rendersi pericoloso tra le linee. E’ applicato, svolge bene il compito assegnatogli, ma nel finale sull’uno-due del Napoli che attacca la profondità è carente nella lettura tattica. Nella ripresa, non mostra qualità per sostenere la fase offensiva della squadra.

NICOLUSSI 6: lavoro oscuro intriso di dinamismo e intelligenza tattica davanti alla difesa, recupera tanti palloni, esercita pressione e, se può, prova a conferire anche ordine alla manovra. Mette sempre dedizione ed impegno, ma non può essere lui l’uomo che deve regalare vivacità alla fase offensiva della squadra.

VILHENA 5,5: poche licenze tecniche, deve ricoprire il ruolo di mezzala sinistra di contenimento sulle tracce di Anguissa. Si vede poco in fase attiva, ma la densità granata è anche merito suo, come testimonia la diagonale che lo porta ad intercettare di testa un pallone nei sedici metri granata. Nella ripresa, dopo il doppio vantaggio acquisito dal Napoli, fatica a supportare gli attaccanti e Nicola lo sostituisce. 73 VALENCIA 5,5: entra a gara ampiamente compromessa, non riesce ad alzare il livello della proposta offensiva della squadra.

DIA 5,5: ha una buona opportunità per rientrare da sinistra e provare a calciare, ma cincischia e perde il pallone. Poi deve lavorare soprattutto in una funzione laterale di contenimento su Di Lorenzo, che lo costringe a lunghe corse all’indietro. Fase difensiva che paga in occasione dell’azione che porta avanti nel punteggio il Napoli. Partita incolore, ma la responsabilità non è solo sua. 85 BONAZZOLI S.V.

PIATEK 6,5: grande azione individuale, tecnica e potente, con la conclusione che trova pronto Meret. Sempre acceso nella difesa della palla, guadagna punizioni che fanno respirare la squadra, ruba il tempo a Kim che prende il cartellino giallo per impedirgli la fuga verso la porta. L’ultimo ad arrendersi, anche quando la gara sembra in discesa per il Napoli, va a saltare in area partenopea con generosa efficacia. Il Napoli cincischia con il palleggio nel finale, lui conquista il pallone, calcia con potenza ma trova la deviazione determinante di Meret sul palo.

ALL. NICOLA 5,5: prepara bene la partita sul piano difensivo, concede poco al Napoli nei primi quarantacinque minuti di gioco. Anche se la scelta di impiegare Dia a tutta fascia non è sembrata felicissima, forse sarebbe stato meglio farlo giocare alle spalle di Piatek e in controllo parziale su Lobotka, con Vilhena largo a sinistra. Un compito meno dispendiosa dal punto di vista fisico, assegnato dopo il doppio svantaggio e, forse, più capace di incidere in tandem con Piatek. Dopo il secondo gol del Napoli, la squadra fatica a proporsi in avanti; più forte la preoccupazione di non subire una nuova imbarcata di gol.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

uno × 4 =