Spiragli e sogni concreti, sono questi i due scenari opposti tra capolista e zona retrocessione.
Napoli bello e deciso con il suo tris al “Maradona”, ringraziando l’unica potenziale inseguitrice bloccata dai blucerchiati.
L’Inter, infatti, chiude la sfida di “Marassi” a reti bianche, lanciando ancor di più il Napoli verso sfumature tricolori.
Non solo questo però, perché chi non smette di credere viene premiato, come la Samp di Stankovic dinanzi ad un piccolo spiraglio di luce.
Blackout in casa granata invece, con il tecnico Davide Nicola letteralmente sulla graticola, per una sconfitta pesante che riapre gli spiragli in zona salvezza.
Proprio Ngonge è il nome urlato ancora dai gialloblù, al “Bentegodi” con il sorriso che rappresenta lo specchio di chi realmente crede.
Ma torniamo indietro di qualche giorno, nella casa del diavolo rossonero, nella quale qualcuno torna a gioire grazie a Olivier Giroud.
Una vittoria di misura contro il Torino di Juric, totalmente spaesato e costretto a rivedere alcuni assetti tattici.
Da rivedere anche tante volte la partita tra Empoli e Spezia, perché dopo il doppio svantaggio sono proprio i padroni di casa a ribaltarla.
La doppietta di Verde quindi non basta, perché Cambiaghi accorcia e Vignato pareggia all’ultimo respiro.
Pareggio in Salento con un botta e risposta, prima con Baschirotto e poi con Dybala dagli undici metri.
Concreti invece i ragazzi di Gasperini all’Olimpico, perché Zappacosta e Hojlund stendono la Lazio di Murizio Sarri.
Un grande in bocca al lupo però va ad uno dei simboli, un atalantino doc di nome Hateboer, alle prese con la rottura del crociato.
Fuochi pirotecnici sportivi, da ambo le parti alla “Dacia Arena”, perché 2 a 2 è il risultato finale della sfida tra Udinese e Sassuolo.
Bella da vedere e concreta nei risultati, disposta a lottare su ogni pallone, perché il Monza di Palladino viaggia al ritmo europeo.
Pratica Bologna quindi chiusa con un gol di Donati, valevole per la decima posizione in classifica.
Nonostante il periodo, in una sfida che fa viaggiare nel tempo, la Juventus di Allegri ruggisce e gioisce grazie a Rabiot.
La palla al bacio di Di Maria è un capolavoro, in attesa di nuovi verdetti sul fronte extracampo.
Conclusioni finale che però voglio lasciare a voi, riguardo gli episodi millimetrici del Var nella sfida di Torino, perché la tecnologia è spesso un’arma a doppio taglio.