“Voglio raggiungere presto i 35 punti”, si presenta così Paulo Sousa. Alla vigilia del suo primo impegno come allenatore del cavalluccio marino, il trainer portoghese ha incontrato per la prima volta la stampa. A fare gli onori di casa è stato il diesse De Sanctis che ha detto: “Diamo il benvenuto al mister. Ha esperienza internazionale e siamo certi possa dare un gran contributo per raggiungere la salvezza nel più breve tempo possibile oltre che per toglierci alcune belle soddisfazioni”.
“Sono felice- ha sottolineato l’allenatore- di essere a Salerno per poter aiutare il presidente ed il diesse a raggiungere livelli alti. Qui c’è un bel progetto. Mi piace lavorare più sui concetti che sul modulo di gioco. Amo una squadra corta ed intensa soprattutto mentalmente visto che tutte le decisioni passano per la testa, capace di pressare e che quando non ha il pallone voglia riconquistarlo al più presto. Dobbiamo lavorare sulla ricerca della triangolazione, la profondità e la gestione della palla oltre che sull’arrivare in maniera celere nella metà campo degli avversari per creare occasioni. La squadra deve migliorare nel principio della manovra, solo così possiamo dare opportunità ai nostri attaccanti di fare gol. I nostri centravanti sono tra i migliori. Sono consapevole che nelle prime settimane potrebbero esserci errori ma già domani vorrei vedere una Salernitana capace di interpretare bene lo spazio”.
“Conosco le metodologie dei miei colleghi-ha detto poi Sousa-, in Italia ci sono già stato. Dobbiamo lavorare sulle componenti tattica, fisica, mentale e tecnica. L’intensità è prima mentale perchè bisogna essere sempre attenti. Ai ragazzi ho detto di raggiungere la salvezza al più presto e che per farlo c’è necessità di pensare con il “noi” e non con l’io. Il momento è delicato ma io ci credo. In questi giorni i ragazzi mi hanno dimostrato di essere positivi ed hanno lavorato bene, dobbiamo costruire la salvezza su un’idea di calcio che sia soddisfacente per tutti. I tifosi devono sentirsi rappresentati in campo. La società è pronta ad acquistare anche uno svincolato ma valuteremo quando ci saranno anche i rientri degli infortunati”.
“Io- ha sottolineato il portoghese- non divido mai la difesa dall’attacco. Voglio una squadra corta, le distanze tra i reparti devono essere ridotte ed è su questo che abbiamo lavorato. Oggi ci siamo soffermati anche sulle palle inattive. Meglio attacchiamo e più difendiamo in maniera organizzata, gli attaccanti non possono aspettare di essere freschi per attaccare. La Lazio pressa tanto e sarà difficile per noi. Ho parlato con Sepe ed Ochoa. Il titolare sarà deciso sulla base di ciò che faranno nella settimana e dalla strategia della partita, entrambi lo sanno. Bohinen? Ci ho parlato individualmente come ho fatto con gli altri. Emil è importante, l’infortunio lo ha condizionato mentalmente ma di lui abbiamo bisogno soprattutto in questo momento in cui la squadra ha meno possesso della palle. Conosco bene Valencia che ho già affrontato, avrà futuro nel calcio. Anche Kastanos sarà importante, questo discorso vale per tutti. Dia è un calciatore da competizione internazionale, spero di averlo a disposizione quanto prima. Ha continuità di rendimento ma anche fisica, generalmente è uno di quei tipi di calciatori che non si infortunano mai però abbiamo deciso di non rischiarlo contro la Lazio e di preservarlo per il Monza. Voglio raggiungere 35 punti in fretta. I giovani sono importanti ed ovunque sono andato ho investito su di loro, qui abbiamo ragazzi con potenziale e qualità”.
“A convincermi- ha poi concluso Sousa- è stato in primis il progetto del presidente ma anche la città. Salerno è passionale. Ho scelto di accettare questa sfida perchè fiducioso di poter realizzare le idee di Iervolino e De Sanctis. Ribery è speciale, vuole dare una mano ai ragazzi ed ha dato diversi input alla società. Sarà dentro al mio staff come anche altri collaboratori già presenti nel passato. Nicola lo scorso anno ha raggiunto una salvezza storica, voglio dare lui una parola amica. Ho giocato contro di lui e conosco quante difficoltà crea agli avversari”.
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