Massimo Ganci, ex calciatore di Monza e Salernitana, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Monza New in vista della sfida di domenica tra i campani e i brianzoli. Rammentiamo la breve esperienza in maglia granata: Il 5 gennaio del 2009, Massimo Ganci si trasferì alla Salernitana. In quel periodo, i granata erano in difficoltà e il loro obiettivo principale era evitare la retrocessione. Ganci, grazie alla sua esperienza e alla sua abilità nel segnare, contribuì in modo significativo al raggiungimento di tale obiettivo. Con la maglia dell’Ippocampo, infatti, mise a segno 6 reti in 18 partite. Segnò in tutte e tre le gare che decretarono la salvezza della Bersagliera. Nonostante la sua ottima prestazione, a fine stagione il calciatore si svincolò, passando al Pescara.
L’intervista
Ad inizio stagione la classifica vedeva la Salernitana nelle zone nobili della classifica e i brianzoli annaspare in coda, adesso invece la situazione si è completamente ribaltata. Se lo aspettava?
«Sarò sincero, non è che me lo aspettassi, ma guardando la qualità delle due rose, risultava all’occhio che la posizione del Monza era bugiarda rispetto al valore del suo organico. La Salernitana, al contrario, gode di una squadra meno ampia e quindi, seppur sia partita a bomba, a lungo andare non è riuscita a dare continuità ai propri risultati. A mio parere, i brianzoli partono avvantaggiati contro i campani».
Il Monza ha migliorato la propria situazione in classifica grazie all’arrivo di Raffaele Palladino in panchina, mentre la Salernitana spera di fare altrettanto con Paulo Sousa. Cosa ne pensa dell’esonero di Nicola?
«Mi è dispiaciuto l’esonero di Davide Nicola, a mio parere stava facendo un buon lavoro, aveva semplicemente bisogno di maggior fiducia. Quando cambi allenatore non è mai facile, io purtroppo ne ho cambiati parecchi – e dico purtroppo – perché nella maggior parte dei casi il tecnico è il primo a pagare anche quando le colpe non sono sue. A Salerno qualche problemino lo hanno, mi auguro da ex che i granata possano risalire la china e allontanarsi dalla zone calde della graduatoria».