L’arrivo in panchina di Paulo Sousa in luogo di Davide Nicola ha, sebbene parzialmente, scompaginato gli ordini gerarchici della rosa costruita da Morgan De Sanctis. Così come più volte ribadito dal tecnico portoghese dinanzi ai microfoni, ogni calciatore presente in organico ha l’opportunità di mettersi in mostra in allenamento per tentare di strappare una maglia da titolare. Nessuna apparente gerarchia stabilita a priori, anche se l’11 titolare sceso in campo nelle ultime due gare ha già dato diverse indicazioni in tal senso.
Discorso a parte per l’estremo difensore, con Sepe e Ochoa ancora impegnati a contendersi il posto da titolare, in difesa la situazione appare ancora in divenire. Con Fazio sulla via del rientro, e con il pieno recupero di Gyomber, il terzetto che, attualmente, appare in leggero vantaggio è quello composto da Daniliuc, Pirola (due presenze su due) e lo stesso Gyomber. Nel prossimo impegno al “Ferraris” contro la Samp, il tecnico nativo di Vizela avrà a disposizione, eccezion fatta per Troost-Ekong, l’intero pacchetto arretrato, con Bronn, di rientro dalla squalifica, Fazio dall’infortunio rimediato a Bergamo e Lovato pronti ad accomodarsi in panchina. L’unico, al momento, che appare leggermente più indietro nelle gerarchie è proprio l’ex Cagliari, considerato come il sostituto naturale di Gyomber al centro del terzetto. Possibile anche ipotizzare un ritorno graduale tra i titolare del “Comandante” ex Roma in luogo di Pirola, apparso, comunque, piuttosto a suo agio sul centro-sinistra.
Situazione più delineata a centrocampo, con Coulibaly e Crnigoj leggermente più avanti rispetto ai compagni di reparto. L’idea del tecnico è quella di affidarsi ad un cerniera di centrocampo più muscolare, specie se dovesse riproporre anche in futuro il 3-4-2-1. Il tutto a parziale svantaggio di Giulio Maggiore ed Emil Bohinen, senz’altro più votati ad un gioco meno “essenziale” e più fantasioso. La sensazione, però, è che per entrambi è previsto un ritorno graduale tra i titolari, magari con l’impiego contro determinati avversari e con un diverso sistema di gioco. L’unico, finora a non aver visto il campo è il numero 8 di origini norvegesi. Condizionato dall’infortunio patito in Coppa Italia ad agosto, l’ex CSKA è stato più volte elogiato e pungolato da Sousa in conferenza. Segno evidente che, a stretto giro di posta, scoccherà la sua ora nell’11 titolare, magari già a partire dalla gara del Marassi.
Nel contempo, il modulo utilizzato negli ultimi novanta minuti, ha esaltato le caratteristiche di Candreva e Kastanos, entrambi portati per caratteristiche naturali ad essere incisivi tra le linee. Collocazione tattica che, per le idee di Sousa, è prevista anche per Vilhena, Nicolussi Caviglia, Valencia, Bonazzoli e lo stesso Boulaye Dia. In avanti, cerca maggiore minutaggio Erik Botheim, attualmente chiuso da Piatek nel ruolo di unica punta. Piuttosto ridotte, invece, le alternative sugli esterni, con Mazzocchi, Sambia e Bradaric a giocarsi le due maglie da titolare. Ruolo che, in caso di necessità, potrebbe essere ricoperto da Candreva a destra e Pirola o Valencia sulla sinistra.
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