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Il canto delle romane prevale sulla venticinquesima giornata, perché la tattica di Sarri e Mourinho riesce a stendere Napoli e Juventus.

Da lontano entrambi, Vecino e Mancini con lo stesso piede, trafiggono infliggendo dolori totalmente diversi.

Se il Napoli può vantare un corposo vantaggio, lo stesso non vale per i bianconeri, poiché la corsa per l’Europa si complica vistosamente.

Una pioggia di reti bianche in tre stadi diversi, un equilibrio totale a Bergamo, La Spezia e sulla sponda blucerchiata di Genova.

Simone Perilli e il suo esordio in A Telenuovo.it
Simone Perilli e il suo esordio in A (Telenuovo.it)

I miracoli di Musso allontanano gli assalti friulani, perché l’Udinese non riesce a scardinare la difesa atalantina.

Sapore romantico tra i pali dell’Hellas Verona, perché nonostante il forfait di Montipò, ci pensa Simone Perilli a volare nel giorno del debutto in Serie A.

Un po’ di rammarico sulla sponda granata della Salernitana, perché senza nascondersi è opportuno dire che le aspettative erano ben altre.

Con il rispetto dovuto alla Sampdoria di Stankovic, una squadra totalmente sommersa da una crisi di campo e societaria.

Più a nord, in Brianza per la precisione, tra gli spalti di uno stadio che urla il verbo dei tre punti grazie a Izzo, dopo lo spavento di Satriano.

Sponde rossonere opposte, e non solo a suon di sfumature di colore, ma anche per i risultati finali trascritti sui tabelloni.

L’Inter stende il Lecce con un 2 a 0 secco, grazie a Mkhitaryan e Lautaro Martinez.

Mancini punisce la Juventus con un destro da fuori area Eurosport.it .
Mancini punisce la Juventus con un destro da fuori area (Eurosport.it)

Il Milan invece cade al “Franchi” sotto i colpi di Nico Gonzalez e Jovic.

Il lunedì però non è privo di emozioni, perché il “Mapei” è una giostra di gol sulla quale tutti vogliono salire.

Laurentiè segna e fa segnare, Dessers col cuore pareggia siglando una doppietta, mentre all’ultimo respiro ci pensa Bajrami a far esplodere il pubblico neroverde.

Chiude il cerchio di un altro turno il Toro di Juric, perché lo slalom di Karamoh è il sigillo di una vittoria che serviva come il pane all’ambiente granata.

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