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Registi arretrati a confronto, il testa a testa tra Ochoa e Maignan

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Valori aggiunti. Si può partire da questa classificazione per spiegare quanto Mike Maignan e Guillermo Ochoa siano fondamentali per Milan e Salernitana. Il francese ed il messicano sono le colonne non solo delle retroguardie ma in generale delle due compagini, con quest’ultime che fondano buona parte delle proprie fortune sulle loro parate ed il loro carisma.

Uniti nella centralità

C’è un filo che unisce i due estremi difensori. Maignan ed Ochoa, infatti, hanno entrambi la media di oltre trenta passaggi a partita con i propri compagni di squadra che decidono spesso di lasciare loro l’inizio della manovra. Aspetto, quello appena menzionato, che ha fatto diventare i due massima espressione del concetto di regista arretrato. In totale, il portiere del Milan ha concluso 216 passaggi (su 290 totali) con una percentuale pari al 74%, dati non molto differenti per il messicano che ha servito i colleghi per 153 volte (su 271 totali) con il 56% di percentuale per passaggi conclusi.

Essere decisivi

La media di azioni nate da i piedi di Ochoa e Maignan è quasi identica. Il primo è a quota 34 passaggi a partita mentre l’ex Lille insegue con 32. Il secondo grande elemento in comune è l’incidenza delle loro parate. Entrambi, infatti, sono abbonati ai “miracoli quotidiani” con il messicano MVP a suon di salvataggi in quasi tutte le sfide da lui disputate con il cavalluccio marino ed il transalpino che proprio ieri sera ha “regalato” al Milan la qualificazione ai quarti di Champions con un gran intervento sul colpo di testa di Kane. L’altra grande qualità che avvicina i due è la comunicazione. Maignan al pari di Ochoa è tra i portieri che maggiormente dialoga con i propri compagni di squadra, a confermare quanto detto è anche la velocità con la quale entrambi hanno appreso l’italiano per poter guidare più agevolmente le rispettive retroguardie.

Il testa a testa nel monday night

Sarà una vera e propria sfida generazionale quella di lunedì sera. Da un lato il “gran capitàn” della Tricolor recentemente nominato dall’IFFHS tra i migliori 50 portieri degli ultimi 35 anni (1987-2023) e dall’altro il nuovo che avanza a grandi passi voglioso di lasciare il suo segno in una stagione che lo ha visto fermo ai box fino a poche settimane fa. In attacco, a centrocampo ed in porta, il risultato di Milan-Salernitana dipenderà anche dal testa a testa tra due degli estremi difensori più forti dell’intero campionato.

Redazione

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