“Mi aspetto continuità di prestazioni”, Paulo Sousa presenta così la sfida di domani contro il Bologna. Come di consueto, a poco più di ventiquattro ore dal nuovo impegno di campionato, il trainer del cavalluccio marino ha incontrato la stampa al centro sportivo Mary Rosy.
Le parole di Sousa
“Questa settimana- ha detto Sousa- abbiamo dovuto lavorare con intensità bassa, i ragazzi erano affaticati ed avevano bisogno di recuperare. Abbiamo deciso di togliere intensità e volume così da far arrivare i giocatori più freschi possibili a domani sia mentalmente che atleticamente. La squadra deve sapere con frequenza di essere intensa nel giocare sia in blocchi bassi difensivi che offensivi. Il Bologna è in salute, gioca un calcio moderno ed intenso. La linea dei centrocampisti e dei difensori in pressione sembra essere un tutt’uno. Avere persone come Iervolino nel calcio è difficile veramente, dobbiamo ringraziarlo. Sono nel calcio da quando avevo 14 anni ed è per me tutto, vedere persone come lui è sempre importante. Gli ho chiesto di essere più presente perchè per noi è il nostro massimo referente, sta prendendo tempo tra i suoi impegni per farci sentire la sua vicinanza. L’idea è quella di salvarsi, non lo siamo ancora e dobbiamo pensare a questo ora. I nostri tifosi sono l’anima della nostra squadra, lavoriamo sull’idea di gioco per far essere rappresentati i nostri tifosi. L’Arechi deve spingerci alla vittoria, fuori casa sentiamo la loro spinta ed è così che costruiremo un futuro radioso. Nazionali? Insidie possono essere cambi di intensità negli allenamenti, alimentazione, i viaggi. Mi aspetto sempre di più dai miei ragazzi. Il recupero non è andare in campo ed allenarsi, la fase sensibile del recupero è la reintegrazione”.
I singoli e l’esperienza
“Pasquale (Mazzocchi) solo con la continuità vedrà miglioramenti sia fisicamente che nel suo percorso. Il calciatore non può pensare nella paura del risultato, deve pensare all’essere presente nelle azioni e nell’essere dentro all’identità della squadra. Nei ragazzi sono sicuro di vedere l’essere consapevoli di ciò che si deve fare, voglio una rosa di calciatori motivati per la squadra e non per sè stessi. Prima il gruppo e poi i singoli. Aspetto continuità e per farlo serve tranquillità, equilibrio oltre che una sfida tatticamente difficilissima. Abbiamo bisogno, come a Milano, sia di Piatek che di Dia. Mi devo concentrare prima sui calciatori e sul campo, son felice di trovare una persona come De Sanctis che conosce il calcio internazionale. Quando lavoravo in Uefa sono stato in sei anni in tutti i seminari di squadre e nazionali, Wenger ha sottolineato che l’allenatore ha impatto sulla propria rosa. Il mio obiettivo è dare tutta la mia conoscenza a disposizione di questa società”.