OCHOA 6,5: praticamente inoperoso nei primi quarantacinque minuti, l’unico pericolo arriva sulla traversa colpita involontariamente da Gyomber. Attento sul colpo di testa di Radonijc, incolpevole sul gol di Sanabria. Decisivo sulla bordata in diagonale di Radonijc.
DANILIUC 5: esordio con erroraccio nella gestione del disimpegno, con corner regalato al Torino. Quando gioca d’anticipo e di presidio fisico riesce ad essere efficace, tante difficoltà in più quando Radonijc si allarga a sinistra, riceve palla e lo punta. Perde la marcatura del serbo in piena area, il colpo di testa dell’attaccante viene intercettato da Ochoa. Svirgola un rinvio e consente al Toro di arrivare insidiosamente al cross. Non legge il taglio di Sanabria che, indisturbato, realizza il gol del pari. 58 TROOST EKONG 6: avvio incerto, soffre il movimento degli attaccanti di casa, poi la squadra è più viva nella gestione del possesso palla ed anche lui controlla con esperienza la sua zona di competenza.
GYOMBER 5,5: si attacca a Sanabria, che fa enorme fatica a sottrarsi dai suoi artigli. Un po’ avventato il tackle per neutralizzare il filtrante da sinistra di Radonijc, ma la fortuna lo assist e accompagna il pallone sulla sinistra. Il centrocampo non pressa in avvio di ripresa, Miranchuk è libero a ridosso dell’area, lui esce ma alle spalle Sanabria non è seguito da Daniliuc e sigla il gol del pari. Le difficoltà di reparto mandano un po’ in confusione anche lui, che gestisce confusamente un paio di palloni ed è inutilmente irruento su Sanabria, ‘guadagnando’ un giallo evitabile. 76 LOVATO 6: pronti via e Radonijc gli fa capire immediatamente l’aria che tira puntandolo, calciando in porta e impegnando severamente Ochoa. Nel finale, la Salernitana controlla meglio il gioco ed anche per lui la gara diventa meno complicata.
PIROLA 7: prestazione pulita, concentrata e priva di fronzoli. Il Torino spinge soprattutto a sinistra, dalle sue parti il movimento degli attaccanti di casa non produce occasioni rilevanti, anche quando Sanabria gioca leggermente decentrato. Resta il difensore più solido della retroguardia, facendosi valere più volte in anticipo con la sua fisicità anche nei secondi quarantacinque minuti.
KASTANOS 7,5: parte decentrato sulla destra, ma appena può non disdegna di accentrarsi per dare il suo contributo in fase d’impostazione. Dopo il vantaggio, evidenzia grande disciplina tattica, come testimoniano una diagonale difensiva determinante e due grintosi recuperi palla con contestuale ripartenza. Continua ad essere preziosissimo in fase difensiva, come testimonia il contrasto aereo in pieno recupero che impedisce a Vojdova di colpire di testa e il recupero in copertura su Karamoh che è costretto a commettere fallo. Trova anche l’energia per fiondarsi in area torinista e cercare il gol, ma è sfortunato nel trovare la deviazione di Rodriguez che gli impedisce di impattare in maniera vincente la sfera.
NICOLUSSI CAVIGLIA 6,5: un mastino implacabile su Ricci, ruba palla e avvia l’azione di rimessa che frutta il vantaggio granata. Continua a fare legna, non esita a distribuire qualche randellata e contrasta efficacemente la grossa mole di gioco prodotta dai centrocampisti di casa. Inizio di ripresa più attendista, meno aggressivo, il Torino trova il pari e Sousa inserisce 58 BOHINEN 6,5: cerca di dare maggiore equilibrio alla mediana apparsa in difficoltà in avvio di secondo tempo. Gioca con intelligenza diversi palloni, prova in tre occasioni anche ad attaccare lo spazio, producendo ansia alla fase difensiva del Torino.
VILHENA 7,5: asseconda la sua vena offensiva, accompagna la prima ripartenza della squadra e batte Milinkovic Savic con un imparabile collo interno mancino. Poi indossa l’elmetto e gioca una gara essenzialmente quantitativa, pressando gli avversari che si materializzano nella sua zona di competenza. Sui lanci del Torino a cercare la profondità ad inizio ripresa, è lui a giocare di presidio davanti alla difesa e a coprire sulle corsie esterne. Poi paga qualcosa a livello fisico e cerca soprattutto di non lasciare sguarnita la trequarti campana.
BRADARIC 7: mette lo zampino nell’azione del vantaggio granata, subito dopo conquista una seconda palla e calcia dai ventidue metri, ma il pallone non trova lo specchio della porta. Singo è un brutto cliente, però il laterale croato gli concede quasi nulla. Partita attenta anche nel secondo tempo, con un paio di efficaci incursioni a sinistra, come testimonia l’ottimo cross diretto a Kastanos e sporcato provvidenzialmente da Rodriguez.
CANDREVA 6,5: inizio molto mobile sull’intero fronte offensivo, impreziosito dalla fuga a sinistra con il cross da cui si sviluppa il vantaggio granata. Passano pochi minuti e calcia di sinistro, ma il palo gli nega la gioia del gol. Riparte ancora a destra per assistere in area Piatek. Concentrato e volitivo, arretra e fornisce il suo contributo anche in fase difensiva. Nella ripresa parte in sordina, nel finale la sua esperienza si fa sentire nella gestione del possesso palla e nel provare ad approfittare di un Torino ormai stanco.
DIA 5,5: si muove molto, la sua presenza trasmette ansia alla difesa di Juric, prova il tiro in un paio di occasioni, mai banale quando riparte, buon sacrificio anche in fase passiva. Nella ripresa, sparisce gradualmente dalla contesa e viene sostituito da 81 BOTHEIM S.V.
PIATEK 6,5: lavora ottimamente il traversone di Candreva, prima di servire il pallone a Vilhena che punisce Milinkovic Savic. Sul tiro di Candreva si trova in traiettoria ma non impatta la sfera a due passi dal portiere di casa. Poi il Torino sale in cattedra, arrivano meno palloni dalle sue parti, ma lui non smette di lottare ed è importante con una diagonale difensiva che arresta un’insidiosa azione dei padroni di casa. 58 BONAZZOLI 6: l’atteggiamento è quello giusto per una gara diventata sporca, cerca di dare ordine sulla trequarti e di tenere palla, si spende in fase passiva, pur non creando importanti situazioni offensive.
ALL. SOUSA 7: inizio aggressivo, intriso di personalità e desiderio di affondare negli spazi concessi dagli uomini di Juric. L’azione del vantaggio siglato da Vilhena è la perfetta sintesi del progetto tattico pianificato alla vigilia del match. Il Torino sale gradualmente di tono, ma la squadra resta compatta, ordinata e grintosa, concedendo poco ai rivali. Ad inizio ripresa la squadra si abbassa un po’ troppo, lui capisce che è tempo di cambiare. Sostituzioni che si rivelano importanti, perché la squadra torna a pungere nel finale e soffre molto meno gli attacchi dei padroni di casa.
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