Difficile riattaccare la spina e fingere di non avvertire le fatiche fisiche e mentali imposte da un campionato lungo ed estenuante.
Il clima di festa, che si respira in città da giorni, ha finito per assorbire anche le residue energie presenti nei muscoli e nella testa degli uomini di Sousa.
I granata hanno cercato di onorare l’impegno, di esprimere il consueto ordine tattico, ma intensità e volontà di far male all’avversario hanno latitato.
Certo, considerati i risultati di Empoli e Sassuolo, si poteva approfittarne per scalare qualche altra posizione in graduatoria. Ma ad insistere su questo tasto, si rischia di dar peso eccessivo agli aspetti meno salienti della seconda fase della stagione.
Che resta decisamente positiva, a tratti entusiasmante, con una squadra che ha fatto registrare sensibili miglioramenti sotto tutti i punti di vista.
Il lavoro del tecnico portoghese ha portato in dote 21 punti in 16 partite. Oltre a recuperare gran parte dei calciatori bistrattati dalla critica nelle prime ventidue giornate del torneo.
Notevoli progressi che hanno trasferito benefici sul terreno dell’autostima e della capacità gestionale del match in entrambe le fasi di gioco.
Non è ancora il team dei sogni che dimora nell’immaginario del trainer lusitano, ma le fragilità e le frenesie del primo segmento stagionale hanno lasciato spazio ad un calcio più ragionato, concreto e imprevedibile.
Una base importante da cui ripartire è già presente. Anche se non sarà semplice far coesistere le legittime ambizioni dell’allenatore, le dinamiche economiche del club e le aspirazioni dei calciatori più quotati.
Intanto, è auspicabile che l’immediato futuro sia caratterizzato da una fiduciosa attesa della torcida granata. Che dovrà essere paziente nel comprendere che certe dichiarazioni di Sousa non rappresentano indizi di inattese rotture, ma solo il proposito di esercitare una sana pressione sull’operato della proprietà e del direttore sportivo.
Il desiderio di veder crescere ulteriormente il progetto calcistico è alla base degli interessi generali. Della dirigenza, della tifoseria e del mister. Pertanto, è naturale e inevitabile che il tutto venga analizzato e vagliato nei minimi dettagli. Che tutti i protagonisti della vicenda diano vita ad un serrato confronto costruttivo.
A garantire sul futuro provvederanno le elevate professionalità a cui è affidato l’Ippocampo. Ci saranno, probabilmente, anche diversi ostacoli da superare affinché le idee siano condivise e sviluppate sinergicamente. Guai se non fosse così, perché si assisterebbe ad una piattezza programmatica che difficilmente faciliterebbe il progressivo miglioramento rispetto alla stagione appena archiviata.
Sousa resta a Salerno perché, alla pari di Iervolino, De Sanctis e della tifoseria, desidera completare l’ottimo lavoro iniziato quest’anno. Sa che per realizzare un obiettivo così difficile e stimolante c’è ancora tanto da fare. Allora, come è giusto che sia, dimostra una volta di più di essere esigente con se stesso e con chi lavora al suo fianco.
A Salerno è arrivato un tecnico che non ha bisogno di strappare un ingaggio. Il suo potere contrattuale è già elevato, il futuro è già pronto a prospettargli invitanti scenari professionali. Al patron Iervolino e all’alacre De Sanctis toccherà la delicata missione di trovare gli argomenti giusti per puntellare la prestigiosa panchina granata.
Un accordo di massima è stato già trovato, alla luce anche delle dichiarazioni rilasciate dall’ex mister della Fiorentina nel post gara di ieri. A partire da oggi, gli approfondimenti entreranno nel vivo, tutti gli aspetti della prossima stagione saranno discussi con lungimiranza e la giusta dose di entusiasmo e passione.
Salerno non vuole smettere di sognare. Iervolino è animato dal desiderio di continuare a stupire. De Sanctis e il suo staff dragheranno il mercato interno e internazionale senza soluzione di continuità. Sousa, infaticabile come sempre, non staccherà la spina e capitalizzerà tutto il tempo a sua disposizione per migliorare il prodotto Salernitana.
La differenza tra una prosecuzione convinta e una dettata dalla mera gratitudine è tutta qui.
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