Scottata dalla delusione della finale persa con il Cagliari, la Salernitana si rituffa nel campionato di Prima Divisione con l’obiettivo di centrare questa agognata promozione in Serie B. Stagione di novità per i biancocelesti. A cominciare dalla presidenza, con il ruolo di numero uno della società che passa da Giovanni Negri a Enrico Chiari. Proseguendo per la panchina. L’ungherese Kertesz questa volta saluta definitivamente Salerno destinazione Catanzaro e al suo posto arriva Pietro Leone, da calciatore cinque scudetti con la Pro Vercelli.
Buona anche la campagna acquisti. Approdano in biancoceleste il difensore Tacchinardi dallo Spezia, i centrocampisti Paulinich e Finotto, entrambi dalla Biellese e soprattutto vi è il ritorno, dopo un anno di servizio militare, dell’attaccante Attilio Sudati, pronto a costituire con Guido Miconi una coppia gol di tutto rispetto.
Il regolamento del campionato era leggermente cambiato. Bisognava arrivare tra le prime due per qualificarsi in uno dei tre Gironi Finali. Le vincenti di tali raggruppamenti venivano promosse in B. La coppia Miconi-Sudati non tradisce le aspettative e grazie ai gol dei due la Salernitana di Leone veleggia senza problemi in vetta alla classifica. Ma siccome è tradizione tutta salernitana complicarsi la vita quando non ce ne sarebbe alcun bisogno, il 3 febbraio 1932 Pietro Leone, allenatore di una Salernitana capolista e imbattuta, viene esonerato ed è il primo nella storia della Bersagliera a concludere anzitempo un campionato. Motivo? Dissidi caratteriali con il presidente Chiari.
Al suo posto arrivò Adolfo Mora Maurer che riesce a portare la nave in porto. Il 1 maggio 1932 una doppietta di Sudati consente alla Salernitana di battere 2-0 in casa la Bagnolese e i biancocelesti ottengono con tre turni d’anticipo l’ammissione al girone finale.
Un girone finale che vede come avversarie il Forlì, il Foggia e il Grion Pola, formazione della cittadina istriana ai tempi politicamente italiana. L’esordio è convincente dato che il Foggia viene travolto 5-2 al “Littorio“. Ma chi di goleada ferisce, di goleada perisce. La settimana dopo la Salernitana cade 4-2 a Pola contro il Grion e ancora sette giorni dopo viene subissata di reti a Forlì con i romagnoli che vincono 8-0 (ancora oggi è la peggiore sconfitta per la Bersagliera).
Il 19 giugno 1932, data simbolica, terza e decisiva sconfitta consecutiva nel girone a Foggia per 3-2 con rete beffa del satanello Marchionneschi all’89’. La lotta per la B si conclude qui. A nulla valgono le due vittorie casalinghe con Grion Pola (3-0) e Forlì (1-0), alla fine sono gli istriani a vincere il girone con 7 punti e a volare in Serie B. In cadetteria vanno anche la Sampierdarenese e…il Messina, secondo alle spalle della Salernitana nel girone regolare. Chissà come sarebbero andate le cose se Leone fosse rimasto in panchina fino alla fine.
“Nella Storia senza gloria”, 2/a puntata – Salernitana 1931-1932
Il racconto delle "Salernitane" che sfiorarono il successo ma che sono rimaste nel cuore dei tifosi granata
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