L’estate del 2005 rimarrà indimenticabile per i tifosi della Salernitana. Ma, purtroppo, non per motivi sportivi. Aniello Aliberti perse la sua battaglia personale con la FIGC e la Salernitana Sport non venne iscritta al torneo di Serie B (mentre la Lazio del neo-patron Claudio Lotito indebitata più della Salernitana veniva salvata per motivi di ordine pubblico), guadagnato sul campo con la salvezza ottenuta con la vittoria in rimonta con l‘Ascoli per 2-1 in un “Arechi” gremito da 40000 spettatori.
Così, mentre l’imprenditore di San Giuseppe Vesuviano iscriveva la Salernitana Sport in Terza Categoria (per scomparire definitivamente a novembre), in città ci si attivava per sfruttare il Lodo Petrucci per ripartire almeno dalla Serie C1. A prendersi la patata bollente fu l’ANCE Salerno, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, con una cordata guidata dal presidente Antonio Lombardi.
L’11 agosto nacque ufficialmente la Salernitana Calcio 1919 (e con il senno del poi, fu un grande errore chiamarla così) con un pallone di calcio anni ’50 (detto affettuosamente “palla di pezza”) come simbolo dato che il cavalluccio marino era “imprigionato” tra i beni immateriali del fallimento della Salernitana Sport. Si partì da zero. Lombardi per la costruzione della squadra si affidò ai direttori sportivi Gentile e Imborgia, che come allenatore scelsero Maurizio Costantini.
La squadra costruita poteva contare su alcuni reduci della Salernitana Sport come Ambrosio, Shala, Siniscalchi e Magliocco (quest’ultimo in realtà avrebbe dovuto essere il primo acquisto alibertiano per la stagione 2005/2006), “cavalli di ritorno” come Fresi (che però durò appena un mese), De Cesare e Di Vicino e calciatori di categoria come Ignoffo, Vastola, Soligo, Romondini, Ferraro.
Saltate le prime due giornate per consentire l’allestimento della squadra e inserita nel girone A di Serie C1 per evitare la concomitanza con il Napoli, l’esordio avvenne all’Arechi l’11 settembre 2005 in casa con il Novara. Esordio sfortunato, dato che i granata andarono in vantaggio con Di Vicino ma vennero rimontati dall’ex Rubino e da Martinetti.
Pur con tutte le attenuanti del caso, la Salernitana di Costantini non ingranò e nelle prime 12 giornate racimolò appena 13 punti. Il pareggio casalingo per 1-1 contro il fanalino di coda Fermana fu la goccia che fece traboccare il vaso. La società di Lombardi operò quindi il suo primo esonero: fuori Costantini, dentro Stefano Cuoghi.
Con l’ex parmense in panchina, la Salernitana risalì la classifica e tornò a lottare per la zona playoff, considerato che lo Spezia era oramai imprendibile in testa alla classifica. La lotta per le ultime due caselle utili per gli spareggi promozione era con Teramo e Pavia. Decisivo fu il rush finale. Alla quartultima, i granata caddero inopinatamente a Pizzighettone per 1-0, ma gli abruzzesi fecero peggio crollando 4-1 a Sesto San Giovanni, i patavini espugnarono l’Euganeo di Padova per 1-0. Classifica: Teramo 50, Pavia 48, Salernitana 45.
Terzultima: netto 3-0 della Salernitana ai danni della Pro Patria, goleada del Pavia (4-0) al San Marino, Teramo bloccato in casa dal Padova sul 2-2. Classifica: Teramo e Pavia 51, Salernitana 48.
Penultima: la Salernitana impattava 1-1 a San Marino con clamoroso gol vittoria sprecato da Vastola nel finale, il Pavia cadde 2-0 a Pizzighettone, il Teramo pareggiò 1-1 a Busto Arsizio. Classifica: Teramo 52, Pavia 51, Salernitana 49.
Ultima: la Salernitana travolse la Pro Sesto 5-0, il Pavia si impose 3-1 sulla Pro Patria e il Teramo pareggiò 1-1 con il Genoa. Classifica: Pavia 54, Teramo 53, Salernitana 52.
Granata dunque fuori dai playoff. Tutto finito? Neanche per sogno. La Disciplinare prima e la CAF poi penalizzarono gli abruzzesi di 4 punti per illecito amministrativo. Teramo fuori e Salernitana ai playoff a sfidare il Genoa. Il 28 maggio 2006, un Arechi gremito ospitò l’andata della semifinale playoff. I granata si portarono sul 2-0 grazie a una doppietta di Ferraro, Araboni si divorò il 3-0 e, nel finale, simulazione dell’ex Marco Rossi in area della Salernitana. L’arbitro abboccò e decretò il rigore per il Grifone, che Stellini realizzò.
2-1 all’Arechi e sette giorni dopo ritorno a Marassi. Ancora Stellini segnò il gol del vantaggio ligure, ma Magliocco realizzò il pari che poteva portare alla finale playoff. Il sogno si frantumò all’85’ quando Lopez realizzò la rete del definitivo 2-1. Stesso punteggio dell’andata, ma il miglior piazzamento portò i rossoblu a sfidare il Monza e a timbrare il passaggio in Serie B.
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