Jovane Cabral è atterrato all’aeroporto di Napoli – Capodichino, il classe ’98 è pronto a vestire la casacca granata. La formula contrattuale dell’attaccante prevedrà un prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 3 milioni di euro. Oggi pomeriggio, il nuovo innesto dovrebbe terminare l’iter della visite mediche per poi raggiungere la squadra al centro sportivo per la ripresa degli allenamenti.
Per Cabral, reduce da un triennio avaro di soddisfazioni e connotato da contrattempi fisici, Salerno rappresenta l’occasione giusta per recuperare il tempo perduto.
La piazza ideale per riassaporare corpose dosi di calore ed entusiasmo. Ingredienti necessari per ritornare ad essere il talento ammirato nel biennio d’oro 2019-2021 con la maglia dello Sporting Lisbona.
Due stagioni impreziosite da undici reti e sette assist, che gli valsero le attenzioni degli addetti ai lavori e l’interesse della Lazio.
Le motivazioni non mancheranno. Tanta è la voglia di dimostrare sul prato verde le qualità tecniche che a Roma, sul versante biancoceleste, non è riuscito ad esibire.
Venticinque anni non sono pochi nel calcio attuale, ma ancora offrono margini per intraprendere un percorso professionale ambizioso e gratificante.
Il meticoloso lavoro tattico e tecnico di mister Sousa saprà svolgere un ruolo importante nel processo di ‘rinascita’ del neo attaccante granata.
Dal punto di vista calcistico, il capoverdiano (6 presenze in Nazionale) è una punta estremamente duttile. Versatilità resa possibile dalla capacità di saltare l’uomo su entrambe le corsie, ma anche dalla rapidità di esecuzione negli spazi brevi e tra le linee. Caratteristiche sempre orientate a creare superiorità numerica, da capitalizzare sotto forma di passaggi vincenti per i compagni e di conclusioni personali verso le porte rivali.
Brevilineo, baricentro basso, Cabral sembra possedere qualche colpo in più quando parte da sinistra, a piede invertito, per entrare nel campo e incidere con il tiro, il suggerimento filtrante o il cambio di gioco che favorisce la decongestione della manovra e la spinta sul fronte opposto.
Nella Salernitana potrà agire da seconda punta a supporto di un centravanti di peso, ma sarebbe comunque compatibile con tutti gli altri elementi offensivi presenti in organico, vestendo una delle tre maglie assegnate al trio terminale d’attacco.
Ben più nutrita la gamma di soluzioni che l’ex laziale potrebbe garantire in un eventuale rivisitazione del modulo base. Nel ‘4-3-3’, infatti, non avrebbe problemi a giocare come esterno del tridente e da terminale offensivo atipico, una sorta di ‘falso nueve’. Opzioni che lieviterebbero di un’unità all’interno del ‘4-2-3-1’, dove potrebbe recitare anche da trequartista/sottopunta.
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