Dopo alcune settimane di incertezza sul suo futuro, Alejandro Gomez ha trovato la sua nuova destinazione, decidendo di accasarsi tra le fila del prossimo avversario della Salernitana, il Monza. I brianzoli, si sono assicurati il Papu, svincolatosi a inizio settembre dal Siviglia, con un contratto valido fino al 30 giugno 2024. Il classico colpo del condor Galliani, che per la soddisfazione si è lasciato andare, celebrando insieme all’argentino con l’ormai noto ‘ballo del Papu’ (link al video). Ma come è arrivato l’ex capitano dell’Atalanta a scegliere il Monza? Andiamo a scoprirlo visionando per tappe la sua carriera, dall’esordio all’Arsenal de Sarandì fino all’Europa League vinta a Budapest contro la Roma.
Alejandro Gomez nasce a Buenos Aires il 15 febbraio del 1988. In Argentina, come ovvio che sia, inizia la sua carriera, entrando nel 2003, all’età di 15 anni, nel settore giovanile dell’Arsenal de Sarandì. Il suo esordio in prima squadra non si fa attendere a lungo e arriva nel 2005. Il Papu non ci mette molto a ritagliarsi un posto da titolare indiscusso, prendendo possesso della trequarti a partire dal 2006, mettendo a repertorio 15 presenze nel Torneo di Apertura, impreziosite da 2 gol. Tra le fila dell’Arsenal passa altre tre stagioni, collezionando un totale di 101 presenze e 16 gol. Nel gennaio 2009 viene ceduto in comproprietà al San Lorenzo, dove sboccia definitivamente, attirando le attenzioni dei club europei. Nella stagione che passa tra le fila dei Cuervos scende in campo per 48 volte, segnando 8 gol.
Le ottime prestazioni con la maglia del San Lorenzo gli valgono, finalmente, il trasferimento in Europa. Ad aggiudicarsi il Papu Gomez è il Catania, allenato dal Cholo Simeone, per 3 milioni di €. Debutta ufficialmente con i rossazzurri il 12 settembre 2010 nella vittoria per 2-1 contro il Parma. Il primo gol arriva all’ultima giornata di quella stessa stagione, nella vittoria in rimonta per 2-1 contro la Roma. Nelle successive stagioni rimane centrale nel Catania allenato prima da Vincenzo Montella e poi da Rolando Maran, centrando prima un undicesimo e poi un ottavo posto. Dopo tre stagioni saluta la Sicilia dall’alto di un bilancio di 11 presenze e 18 gol nelle varie competizioni.
Sorprendentemente, Gomez viene ceduto addirittura ad un club ucraino, il Metalist. L’esperienza in Ucraina è ben lontana dall’essere positiva: a causa delle tensioni politiche in atto nel paese, Gomez chiede ben presto la cessione. Passa una sola stagione al Metalist, mettendo a referto un bottino di tutto rispetto di 3 gol e 6 assist in 23 partite.
Un detto dice che ‘si torna sempre dove si è stati bene’ e in questo Gomez ne è una dimostrazione evidente. Dopo appena una stagione, infatti, il Papu torna in Italia, stavolta a nord, per vestire la maglia dell’Atalanta. Con gli orobici la stella del Papu brilla incontrastata, trovando in poco tempo la miglior forma. Dopo una prima stagione di assestamento, che lo vede attendere alcuni mesi per registrare la prima rete, che arriva ad aprile contro l’Empoli, la marcia di Gomez inizia definitivamente e da quel momento non si ferma più. Nel 2015/16 sigla 7 reti in 34 presenze, dando subito un’ulteriore dimostrazione del suo talento. La sua migliore stagione, però, è indiscutibilmente quella 2016/17, dove arriva a segnare addirittura 16 volte in campionato, trascinando l’Atalanta ad una storica qualificazione in Europa League. Con la maglia dei bergamaschi, dei quali diventa capitano, scrive ulteriori pagine di storia, portando la squadra di Gasperini addirittura a giocare la Champions League. A livello realizzativo si assesta su una media di una decina di reti, gol più gol meno, a stagione.
Dopo un ottimo inizio di stagione nel 2020/2021, i rapporti tra il Papu Gomez e il tecnico Gian Piero Gasperini si incrinano in maniera irreparabile. L’ex allenatore del Genoa lo utilizza in misura sempre minore, mettendolo ai margini del progetto. A causare questo improvviso cambio di status per l’ormai ex capitano degli orobici è un litigio che, a quanto si dice, avrebbe visto anche uno scontro fisico tra Gasperini e Gomez. Non è mai stato chiarito nello specifico quali fossero le motivazioni dietro questo screzio ma ciò che è certo è che da quel momento non si è più tornati indietro. Nella sessione di gennaio 2021, dopo quasi sette anni all’Atalanta, Gomez saluta definitivamente le alpi orobiche, per sbarcare in Andalusia.
Nonostante l’interesse anche di club italiani, su tutte l’Inter che osservava con attenzione l’evolversi dello scontro Gasperini-Gomez, il Papu viene ceduto al Siviglia. Nonostante passi due anni e mezzo in Andalusia, è solo il primo anno e mezzo ad essere davvero rivelante per analizzare il Papu Gomez. In questi diciotto mesi Gomez è centrale in tutte le competizioni, che sia la Champions League, la Liga (dove segna gol pesanti) o la Copa del Rey. La sua avventura al Siviglia, però, non finisce nel migliore dei modi: la sua ultima stagione, condizionata dagli infortuni, lo vede sempre meno protagonista, totalizzando appena 25 presenze e solo 1 gol all’attivo. Unica gioia per il Papu la vittoria dell’Europa League, che gli permette di lasciare il Siviglia con almeno un trofeo nella bacheca. Il 1° settembre, consapevole del poco spazio che è destinato ad avere, saluta la Spagna, prendendosi alcune settimane di pausa prima di scegliere la nuova destinazione.
Ed eccoci arrivati alla fine di questo percorso. Il 29 settembre 2023 Alejandro Gomez viene ingaggiato a zero dal Monza, con il quale esordisce appena tre giorni dopo, nella vittoria contro il Sassuolo. Torniamo alla domanda iniziale: perché Gomez ha scelto il Monza? Beh, la risposta è semplice. Il progetto del Monza è sicuramente appetibile per un giocatore di grande qualità che però, ormai, non può più ambire ai top club. La squadra di Palladino gioca bene e il tecnico dei brianzoli valorizza soprattutto i trequartisti, motivo per il quale Gomez può dare tanto a questa squadra. La sua importanza nell’immediato futuro è resa ancora più evidente dal suo esordio arrivato tanto presto. Palladino crede in lui e crede nella sua capacità di integrarsi in poco tempo nell’undici dei lombardi. Improbabile vederlo titolare contro la Salernitana, è troppo presto per questo, ma i granata devono comunque prestare attenzione perché un suo subentro nella ripresa è altamente probabile. E un giocatore della sua qualità è sempre pericoloso.
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