OCHOA 7: immediatamente decisivo sull’incornata di Dragusin, determinante anche la deviazione che spinge sul palo il tiro di Retegui. Con la mano destra smanaccia il diagonale di Sabelli ed evita il doppio svantaggio al termine del primo tempo. Nella ripresa smette di fare gli straordinari.
LOVATO 5,5: è attento nelle prime battute su Gudmundsson, si lascia beffare troppo facilmente da Retegui che colpisce il palo. Nessuna responsabilità sulla rete del vantaggio rossoblù. Prestazione senza particolari sbavature nella ripresa, poi esce per infortunio. 64′ IKWUEMESI 5: si vede soprattutto per i falli commessi ai danni degli avversari e per un cross abbondantemente fuori misura.
GYOMBER 5: buona mezzora di gestione difensiva, ma pessima è la lettura su Gudmundsson, che detta il passaggio tra le linee, lo supera e punisce Ochoa con un potente diagonale dai ventidue metri. Come spesso accade, la scarsa tranquillità successiva ad un errore lo rende nervoso e caotico negli interventi, come testimonia l’ingenua ammonizione per fallo di mano.
PIROLA 5,5: trenta minuti di attenta gestione sul centrosinistra, poi, alla pari di Gyomber, è troppo basso e passivo nella marcatura su Gudmundsson che trova la stoccata vincente. Secondo tempo sostanzialmente tranquillo, durante il quale recupera qualche buon pallone e prova anche a sganciarsi dalla linea difensiva con scarse fortune.
MAZZOCCHI 6: è costretto ad una gara difensiva sul propositivo Martin, il quale gli sfugge via in una sola occasione, quando taglia tra le linee e serve Sabelli. Prova ad affacciarsi un paio di volte in avanti dopo aver conquistato palla, ma le sue giocate faticano ad essere incisive. Nella ripresa viene dirottato a sinistra ed è subito uno dei più attivi nei tentativi granata di recuperare lo svantaggio. Prova a proporsi spesso sulla fascia ma le giocate perdono progressivamente lucidità. Nel finale, però, è sfortunato quando colpisce di testa la traversa.
COULIBALY 5,5: perde Dragusin su palla inattiva ma Ochoa ci mette una toppa determinante. Posizionato sul centrosinistra, si preoccupa di limitare il raggio d’azione di Malinovski. Tutto sommato ci riesce nei primi due terzi del primo tempo, mentre i suoi strappi nella metà campo avversaria sono farraginosi e poco lucidi. La generosità non manca, prova nella seconda frazione a sfondare in diverse occasioni con la palla al piede, ma quasi sempre termina nell’imbuto difensivo ligure.
MAGGIORE 5,5: gioca di presidio davanti alla difesa, non porta pressione in avanti, cercando di farsi trovare pronto tra le linee quando si materializzano i centrocampisti rossoblù. Gilardino inverte le posizioni in mezzo al campo, Malinovski comincia ad agire nella sua zona e governa troppo facilmente l’assist che vale il gol di Gudmundsson. Nella ripresa agisce da mezzala, è più dinamico, prova a supportare la fase offensiva ma latitano le giocate degne di nota. 65 LEGOWSKI 6,5: regala verve alla squadra distribuendo qualche buon pallone ai compagni, spingendo con e senza palla e nel finale offrendo un cioccolatino già scartato a Dia che fallisce clamorosamente il gol del pari.
BRADARIC 5 : gara soprattutto difensiva su Sabelli, che spinge ma riesce ad affondare e a sfiorare il gol solo dopo il vantaggio di Gudmundsson. Inconsistente in fase attiva, protesta esageratamente, guadagna un giallo e termina la sua gara dopo quarantacinque minuti 46′ SAMBIA 6: tanto movimento sull’out destro, gioca molti palloni, diversi ne sbaglia ma non gli manca lo spirito d’iniziativa. Dal suo piede parte il traversone per la testa di Mazzocchi che colpisce la traversa.
CANDREVA 5: un paio di palloni ordinari giocati a metà campo, una buona predisposizione al sacrificio sulla prima costruzione di Vasquez. Troppo poco per continuare la sua partita alla ripresa del gioco. 45′ BOHINEN 5.5: seppur a ritmi lenti, gioca con maggiore personalità qualche pallone in più, anche se la squadra fatica sempre a rendersi incisiva nei pressi dell’area ligure. Nel finale dovrebbe assumersi la responsabilità di dettare i tempi ma quasi sparisce dal campo.
CABRAL 5,5: avvio sulla falsariga della gara con il Cagliari, macchinoso nell’uno contro uno e impreciso in fase di rifinitura. Poi cerca di destarsi, si muove senza palla, si posiziona per tentare spesso l’uno contro l’uno, ma le sue giocate non sono fluide e imprevedibili come qualche settimana fa. Molto fumo, poco arrosto. 77′ TCHAOUNA 5: non si vede mai.
DIA 4,5: troppo morbido in marcatura su Badelj, che colpisce il palo sugli sviluppi di un corner. Lavora bene un pallone tra li linee e serve Cabral, che cincischia e si lascia neutralizzare dalla difesa genoana. Quando riceve palla è l’unico, soprattutto di rimessa, a dar la sensazione di poter inventare qualcosa. Nel secondo tempo invece, nonostante la maggiore propensione della squadra a fare gioco, non riesce mai ad incidere e si divora due gol più facili da realizzare che da sbagliare.
ALL.INZAGHI 5: tre riferimenti offensivi ma il copione prevede una gara sostanzialmente accorta. La pianificazione, ad eccezione dell’atavica disattenzione sulle palle inattive, trova le giuste risposte fin quando il Genoa palleggia al piccolo trotto. Quando i grifoni alzano l’intensità delle giocate, scambiano le posizioni in campo e danno meno riferimenti, arriva il gol di Gudmundsson. La squadra rischia di capitolare ancora nel finale di tempo ma la salva Ochoa. Nella ripresa cambia interpreti e spartito tattico, i suoi uomini fanno la partita ma faticano a creare occasioni da rete, che arrivano solo nel finale ma vengono divorate da Dia.
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