COSTIL 6: praticamente inoperoso per gli interi novanta minuti, subisce gol solo sul calcio di rigore di Immobile.
DANILIUC 6,5: a sorpresa è lui, inizialmente, ad aggredire alto Marusic in prima impostazione, svolgendo disciplinatamente il compito. In fase di possesso si propone con discreta continuità e qualità, arrivando pericolosamente al tiro e al cross. Partita ordinata e pugnace, condizionata però da un fallo d’ammonizione ai danni di Zaccagni; Inzaghi non vuole rischiare e lo sostituisce con 61′ FAZIO 7: il ‘comandante’ gioca con la determinazione di un ragazzino, senza smarrire esperienza, carisma e puntualità, che lo rendono preciso e tempestivo negli interventi. La sua presenza tranquillizza l’intero reparto difensivo.
GYOMBER 5,5: la Lazio prova ad agire soprattutto lungo le corsie esterne, lui concede poco ad un Immobile che fatica ad entrare in partita. Provvidenziale la sua deviazione in corner sull’insidioso tiro di Felipe Anderson. Ancora presente nel neutralizzare Guendouzi con lo stinco e un cross insidioso di Zaccagni. Partita pressoché perfetta, svilita dall’ingenuità sulla verticalizzazione rivale che lo porta a commettere fallo di rigore su Immobile. Si innervosisce, rischia il secondo giallo su Marusic, prima di essere nuovamente provvidenziale in tackle sul diagonale di Lazzari. Inzaghi teme il secondo giallo e lo sostituisce con 46′ LOVATO 6,5: sbaglia un lancio appena entrato in campo, poi alla pari dell’intera retroguardia resiste fino alla fine del match e poco concede agli attaccanti laziali.
PIROLA 6,5: come Daniliuc su Marusic, è lui ad andare spesso in pressione alta su Lazzari che si propone a destra, eseguendo bene la funzione. Poi, ritorna a giocare più bloccato sul centrosinistra, alternando uscite su Guendouzi e marcatura su Immobile operante nella sua zona. Secondo tempo pulito nel presidio della sua zona, supportato da carica agonistica notevole. Piccola incertezza su un passaggio evitabile che innesca una ripartenza rivale. Stremato, lascia spazio nel finale a 87′ BRONN S.V.
MAZZOCCHI 7: si applica con grande tenacia su Zaccagni, la sua fase difensiva è generosa e spesso puntuale, senza disdegnare l’affondo che manca però di lucidità. La forte ala laziale gli sfugge in una sola occasione, quando l’esterno partenopeo tenta un improvvido anticipo. Per il resto tanto cuore, polmoni di acciaio e un’intensità che si arresta solo al cospetto dei crampi finali.
COULIBALY 6,5: inizio volitivo, chiude lateralmente e al centro e non disdegna di spingere e attaccare l’area laziale, con o senza palla al piede. Primo tempo di sostanza, in controllo su Kamada che non riesce ad incidere. Non ancora dirompente con le poderose percussioni ammirate nelle scorse stagioni. Nella ripresa, riversa sul terreno di gioco tutto quello che ha, correndo senza soluzione di continuità e assicurando tanta legna al cospetto del forcing laziale.
BOHINEN 6,5: vivace e generoso, si assume la responsabilità di conferire ordine alla manovra, impegnandosi anche in un dispendioso lavoro di filtro. Cerca anche la soluzione personale, il suo velenoso tiro supera Provedel ma trova soltanto la traversa. Dopo il primo terzo della ripresa, comincia ad accusare la stanchezza ed Inzaghi opta per l’ingresso in campo di 61′ LEGOWSKI 6: c’è da correre come una zanzara fastidiosa, mordicchiare le caviglie avversarie, lui sbaglia qualcosa in fase di palleggio ma subito si riattiva in pressing e in fase di contrasto.
BRADARIC 6,5: sulla sua fascia la Lazio spinge molto, il presidio difensivo è sostanzialmente positivo. Quando si propone sull’out mancino, invece, sembra quasi titubante e timoroso di lasciare sguarnita la fascia. Preoccupazione che lo rende macchinoso in fase di spinta e impreciso al cross. Vivido e battagliero nella ripresa, difende bene ed è meno bloccato nella fase di riproposizione, rappresentando spesso un riferimento a sinistra.
KASTANOS 7,5: parte bene, operando da trequartista impegnato a regalare imprevedibilità alla fase offensiva e a fronteggiare la costruzione dal basso di Cataldi. La sua collocazione infastidisce l’assetto difensivo laziale, che è costretto a neutralizzarlo anche con le cattive. Nella seconda parte del tempo, la squadra è meno continua ed intensa e lui ha minori possibilità di incidere. Parte alla grande nella ripresa, realizzando il gol del pari e servendo un assist a Candreva che sciupa un gol non impossibile da realizzare. Dopo il vantaggio, Inzaghi opta per una gara di contenimento ed inserisce 73′ MAGGIORE 6,5: rabbioso e dinamico, presente dove la battaglia infuria con i contrasti, anche tempestivo in zona tiro ma la sua conclusione viene deviata in corner. Intelligente anche il fallo tattico che impedisce a Castellanos di calciare a porta spalancata dai diciotto metri.
CANDREVA 8: nella prima mezzora di gioco è il più intraprendente dei suoi, giocando senza palla sull’intero fronte offensivo. Impegna Provedel in due circostanze, prima di calare insieme ai compagni nell’ultimo terzo della prima frazione di gioco. Parte bene anche nel secondo tempo, dettando il passaggio, facendo gioco, inserendosi in area laziale. Mette lo zampino sul primo gol impegnando di testa severamente Provedel, la cui ribattuta finisce sui piedi di Kastanos che riporta in parità il match. Poi, per nulla sazio, sbaglia un gol facile per i suoi mezzi, prima di tirar fuori dal suo repertorio una bordata carica d’effetto la cui traiettoria non lascia scampo al numero uno laziale. Nel finale non smette di correre e soffre con grande generosità insieme ai compagni.
IKWUEMESI 6: si muove molto, cerca di non dare riferimenti ai difensori laziali, quando riceve palla è bravo a difenderla. Ma le buone intenzioni durano lo spazio di venti minuti, prima di essere imbrigliato dai centrali difensivi laziali, complice anche il calo di intensità offensiva granata. Ripresa votata completamente al sacrificio, mai risparmiandosi in pressing e difendendo qualche prezioso pallone. Si vede poco negli ultimi venti metri ma serve altro alla squadra, impegnata strenuamente nella difesa della vittoria.
ALL. INZAGHI 7: la squadra che presenta sul terreno di gioco sa perfettamente cosa fare, sia in fase difensiva che nelle iniziative offensive capaci di impensierire la difesa di Sarri. Mezz’ora intensa, con la squadra che riesce ad essere tambureggiante anche essendo priva dei suoi attaccanti più incisivi. I suoi ragazzi vanno sotto, rischiano di sbandare ma non perdono la bussola. Nella ripresa, la squadra, dopo aver ricevuto i suoi suggerimenti, ritorna in campo con uno spirito leonino, spinge tanto, pareggia, non si accontenta e trova la rete di un meritatissimo successo. Perfetta la gestione dei cambi.
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