Corre, lotta, imposta, detta i tempi, dà una mano ai compagni in difesa, riparte. Antonio Candreva è stato, senza dubbio alcuno, il man of the match della gara di ieri.
Caratteristica principale del “Juninho de Tor De Cenci”, quella di giocare letteralmente a tutto campo. Questa volta, ed è bene rimarcarlo, anche grazie al cambio modulo di mister Inzaghi, ritornato al 3-5-2, che gli ha permesso di svariare su tutto il fronte offensivo e riducendo al minimo indispensabile i compiti difensivi.
Nella prima mezz’ora di gioco, e non è una novità, si è mostrato il più intraprendente dei suoi impegnando Provedel in un paio di circostanze. Nella seconda frazione, poi, sale in cattedra dettando il passaggio e creando non pochi grattacapi alla retroguardia laziale con i suoi inserimenti. Mette lo zampino decisivo sulla rete del pareggio, propiziando la corta respinta di Provedel sul suo colpo di testa, successivamente ribadita in rete da Kastanos. Pochi minuti dopo, poi, la maligna traiettoria che beffa l’estremo difensore biancoceleste e regala tre punti di platino agli uomini di Inzaghi.
In sostanza, la Salernitana non può prescindere da un Candreva in tali condizioni psico-fisiche. Un’arma in più nelle situazioni difficili, ma anche un compagno di squadra esperto al quale affidarsi.
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