Barbara Cirillo – giornalista Dazn – ha descritto Salernitana – Lazio con un solo aggettivo:“Intensa”. Quella dell’Arechi, infatti, è stata una gara ricca di colpi di scena, sia su sponda granata che su quella biancoceleste, la partita ha regalato numerose emozioni. Dalla posizione privilegiata di bordocampo, inoltre, Barbara ha avuto l’opportunità di cogliere dettagli e particolari che, in un momento delicato come quello che sta vivendo la squadra di Pippo Inzaghi, possono dire e dare tanto.
L’Intervista
Una gara tutt’altro che scontata quella disputata all’Arechi tra Salernitana e Lazio, quali le sensazioni da bordocampo?
«È stata una gara aperta. La Salernitana ha dato subito l’impressione di avere coraggio nell’affrontare la Lazio, si è giocata la partita concedendo anche spazi all’avversario. Spazi che la Lazio non sempre è riuscita a sfruttare. Se il primo tempo è stato equilibrato, il secondo è stato più combattuto, la Lazio è sembrata non essere più in partita e la Salernitana lo ha capito e ha reagito da squadra».
Inzaghi ha rivisitato, ancora una volta, lo starting eleven. Da quando siede sulla panchina granata, contro la compagine di Sarri, ha schierato i migliori interpreti che, al di là della vittoria, hanno mostrato intensità e potenzialità tecniche che finora erano rimaste nell’ombra. Può definirsi invertita la rotta, rispetto ad uno dei peggiori inizi della storia della Salernitana?
«È troppo presto per dirlo. Nell’ultima partita mancavano giocatori importanti, uno tra tutti Dia. Le scelte di Inzaghi sono state obbligate, ma la risposta che la squadra ha dato al suo allenatore è la conferma di ciò che Inzaghi ha sempre dichiarato, ovvero di avere giocatori forti a disposizione e che prima o poi tutti avranno la propria chance. Il calendario non sorride molto alla Salernitana, ma se riuscirà a guadagnare punti almeno nelle prime due partite che deve affrontare, sarà un segnale importante in ottica salvezza».
Tra i calciatori che hanno trasmesso positività, rientrano sicuramente Mazzocchi, Candreva, Bohinen e Coulibaly. Giocatori che si sono mostrati fondamentali nelle scorse stagioni e di cui la Salernitana non può privarsi.
«Sono giocatori importanti perché conoscono bene la piazza e sanno quanto i tifosi possono essere davvero l’uomo in più in campo. E questo è un valore fondamentale da trasmettere a chi è arrivato da poco. Certo è che se vengono fatte delle scelte diverse, a volte, è perché un allenatore sa come tirare fuori il meglio da ogni calciatore. Alla tua lista aggiungo anche Kastanos. L’intesa in campo con Candreva è stata la vera chiave per la vittoria contro la Lazio».
Il mercato di gennaio come andrebbe gestito, sarà necessario puntare su nuovi possibili titolari o sarà fondamentale creare più opportunità in panchina, affinché i subentranti possano fare la differenza a gara in corso, cosa che raramente è accaduta finora?
«Questo può saperlo solo Inzaghi che, tra l’altro, è ancora in fase di studio della sua squadra. Da quando è arrivato ha recuperato calciatori che si erano un po’ persi all’inizio della stagione. Ora sta a lui valutare lo stato di salute della sua squadra e capire quanto è importante salvaguardare anche le gerarchie e di conseguenza il gruppo squadra».
La Lazio non sta vivendo un buon momento, e la squadra dell’Ippocampo è riuscita ad approfittarne. Cosa non ha funzionato alla squadra di Lotito? Quali i meriti della Salernitana?
«Era un Sarri deluso più che arrabbiato a fine partita. Anche l’allenatore della Lazio non riesce a dare una spiegazione al momento che sta vivendo la sua squadra. È sicuramente una Lazio da due volti, perché in Champions sembra diversa e i risultati lo dicono. La Salernitana, come ho già detto, ha avuto il merito di restare lucida e di approfittare del calo mentale che la Lazio ha avuto nel secondo tempo».
Pippo Inzaghi irrefrenabile nello spazio a lui dedicato, ha contribuito, mentalmente, a non far perdere la concentrazione alla sua squadra. Come incentivava i suoi ragazzi, quali le parole ed i gesti dell’ex milanista che ti hanno particolarmente colpito?
«È un allenatore che si fa sentire molto da bordocampo. Cerca di tenere alta l’attenzione dei suoi, di spronarli. Parla molto con la squadra durante la partita e carica anche chi entra dalla panchina. Mi ha fatto molto sorridere la scena di Inzaghi che mima il coccodrillo. Maggiore non riusciva a sentirlo allora lui si è accasciato per terra per farsi capire. È stato molto divertente».
L’Arechi resta una cornice importante per la squadra, il pubblico di Salerno, nonostante la classifica non sorrida, continua a sostenere instancabilmente il gruppo granata. Sulla scorta dell’entusiasmo, domenica ci saranno oltre 2500 i tifosi a sostegno della Salernitana al Franchi…
«I tifosi della Salernitana non hanno bisogno di parole. Si fanno sentire sempre nel bene e nel male. È uno degli stadi più caldi e più belli della serie A. È sempre molto bello essere così coinvolti dalla curva, si respira aria bella di calcio».