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Quattordicesima giornata di Serie A: resoconto e protagonisti

Inter sempre in testa, la Juventus non muore mai; tanti gol in zona Cesarini

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Termina il quattordicesimo turno di Serie A, condito da grandi emozioni e parecchi risultati decisi nel finale.

Proprio nel finale, viene deciso il primo scontro di giornata, quello tra Monza e Juventus all’U-Power Stadium. Nel primo tempo la Juve va in vantaggio con Rabiot, subito dopo il penalty fallito da Vlahovic. I brianzoli riacciuffano i bianconeri con il tiro-cross di Valentin Carboni che si deposita in rete al 91′. Sembra tutto fatto per un punto a testa, ma poco dopo Gatti riesce a ristabilire il vantaggio con una gran botta di destro ravvicinata. Non può nulla Di Gregorio, al fischio finale è 1-2 per la Juventus che si mette, momentaneamente, in testa alla classifica.

Apre il sabato di campionato il match tra Genoa ed Empoli al Ferraris di Marassi, conclusosi in pareggio. Malinovskyi manda in vantaggio il Grifone al 37′ con un gran sinistro, risponde Cancellieri di testa al 67′, decidendo il risultato. Nel complesso, ottimo punto per entrambe le squadre, visti i risultati delle altre dirette concorrenti per la salvezza.

La Lazio di Sarri si impone su un Cagliari lottatore all’Olimpico, decide Pedro al minuto sette. I ragazzi di Ranieri le provano tutte per trovare la via del gol, ma nulla da fare. Strepitoso Provedel che evita l’1-1 al 91′, su colpo di testa di Pavoletti.

In quel di San Siro, il Milan batte il Frosinone di Di Francesco per 3-1. Ad aprire il match è Jovic, alla sua prima marcatura in maglia rossonera, seguito da Pulisic, servito da un chirurgico lancio di Maignan. Tomori mette a segno il 3-0, poco dopo il Frosinone accorcia con la punizione Brescianini, ma c’è troppo poco tempo e poche forze per tentare la rimonta.

La domenica di Serie A si apre all’ora di pranzo con il lunch match tra Lecce e Bologna, deciso, anch’esso, nel recupero. I felsinei si portano avanti con una perla di Lykogiannis su calcio di punizione, quando il cronometro segna 68’. Succede di tutto nel finale, Falcone si mette nella mischia in un corner, viene travolto da Calafiori ed è proprio Falcone a procurarsi il penalty decisivo. Dagli undici metri, Piccoli è freddissimo e non sbaglia, nonostante Skorupski abbia intuito. Al minuto numero 100, il Lecce pareggia e il match si chiude, quindi, sul risultato di 1-1.

Un altro match di giornata decisosi nel recupero è quello tra Udinese e Verona. Ad aprire la gara del BlueEnergy di Udine sono i padroni di casa con Kabasele, a cui segue il raddoppio di Lorenzo Lucca. Successivamente, Djuric accorcia su rigore, causato proprio dall’autore del primo gol bianconero Kabasele con un tocco di mano. La rete del momentaneo 2-2 è un capolavoro: al 61’, Suslov pesca Ngonge in area, il francese si coordina e va a segno con una complicatissima rovesciata attorno a quattro uomini. Dieci minuti dopo, Lucca ristabilisce il vantaggio di testa su traversone di Thauvin. Non è ancora chiusa, perché Baroni si gioca la carta Henry, rivelandosi la carta vincente. Al 97’ Ngonge mette in mezzo alla disperata, servendo proprio Henry che, di testa, insacca, approfittando dell’uscita a vuoto di Silvestri. Finisce 3-3, al termine di una partita infinita.

Al Franchi è dominio viola, la Fiorentina batte di misura la Salernitana. La rete del vantaggio è di Beltran al 6’, che su rigore mette a segno il primo gol in Serie A. Al 17’ Sottil raddoppia, chiude Bonaventura al 56’. Tre punti preziosissimi per la Fiorentina, in un match in cui era vietato sbagliare. Poca concretezza, invece, per la Salernitana di Inzaghi.

Vittoria in rimonta per la Roma di Mourinho contro un Sassuolo in dieci uomini dal 63’. I padroni di casa aprono con il secondo gol consecutivo di Matheus Henrique al minuto 25’, inserendosi alla perfezione sul secondo palo. I capitolini pareggiano con il rigore trasformato da Dybala, il vantaggio, invece, è di Kristensen, su assist dello stesso Dybala, al minuto 82.

Al Maradona è stradominio Inter, 0-3 su un Napoli completamente sopraffatto dalla forza dei nerazzurri. Calhanoglu fa 1-0 con un gran destro dalla distanza a pochi secondi dal termine del primo tempo. Il raddoppio è di Barella, che si mette in proprio saltando due difensori con stop a seguire e finta, finalizzando a rete. Chiude le ostilità Marcus Thuram a porta sguarnita.

Infine, il Torino ritrova la vittoria dopo due giornate a digiuno, battendo un’Atalanta sottotono per 3-0. Zapata, ex di turno, porta in vantaggio i granata su assist di Vlasic, autore, tra l’altro, di una partita sontuosa. Il gol del 2-0 è di Sanabria: il paraguaiano spiazza Musso sul penalty guadagnato da capitan Buongiorno. A chiuderla è nuovamente Zapata, servito ancora da Vlasic, gioco-partita-incontro.

Al termine di questo turno, è chiaro, ormai, che la Juventus di Allegri non muoia mai. Nonostante ciò, l’Inter mantiene la continuità e tiene sempre distanti di due punti i bianconeri. La Roma raggiunge il Napoli al quarto posto a quota 24, il Milan blinda la terza posizione in vantaggio di cinque punti su giallorossi e partenopei. Quarto posto che sarebbe spettato anche al Bologna, se non fosse per il pareggio del Lecce, arrivato in extremis: i felsinei si trovano al settimo posto con 22 punti, a meno uno dalla Fiorentina. In zona salvezza, l’Empoli rimane a più uno sul Verona, all’Udinese, a quota 12, pesa la vittoria sfumata, che avrebbe permesso loro di allungare sul terzultimo posto.

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