Maria Pia Beltran, giornalista Dazn, protagonista da bordocampo durante la gara tra Fiorentina e Salernitana, ha analizzato l’incontro del Franchi ai microfoni di SOLOSALERNO, evidenziando criticità e positività del match.
La Salernitana ha deluso le aspettative, l’approccio alla gara di Firenze é stato tutt’altro che meritevole d’applausi. Cosa non ha funzionato?
«L’approccio alla gara è stato sicuramente sbagliato su tutta la linea. Lo ha detto anche Inzaghi. La classifica non lo giustifica, e dopo le ultime due gare dei granata, in particolare dopo la prima vittoria stagionale, che è arrivata in un momento importante, contro una squadra forte, ripetere la stessa prestazione, sarebbe stato obiettivamente molto difficile, anche dal punto di vista della tenuta mentale e caratteriale. La squadra presenta evidenti limiti e difficoltà oggettive, specialmente dal punto di vista psicologico».
Dia ha dato profondità ed intensità quando è subentrato. Era una partita in cui doveva partire dal primo minuto per le sue caratteristiche?
«Dia si è fatto vedere quando è entrato, effettivamente, ha allungato il campo e ha potuto dare intensità ma, personalmente, ritengo che Ikwuemesi abbia disputato un’ottima gara. Non si poteva pensare ad una partita senza schierarlo dall’inizio, soprattutto per come ha giocato negli incontri precedenti. Dia non era al 100% e, al di là di tutto, credo che il nigeriano sia un giocatore che, in questo momento, stia dando molto ad Inzaghi. Ritengo giusta la scelta del mister».
Che aria di respirava tra allenatore e calciatori?
«Da bordocampo la situazione è stata faticosa. La Fiorentina si è imposta subito sui granata, quindi è stata una partita pesante da gestire psicologicamente per la Salernitana. Ciononostante, si percepiva una forte unità di intenti da parte della panchina, da parte dei calciatori. La voglia di provare ad uscire dalla situazione di difficoltà non manca. Se la gara non fosse stata subito viziata dallo svantaggio, forse l’epilogo sarebbe stato diverso».
La Fiorentina è stata arrembante fin da subito. Contro i granata, i viola hanno espresso nuovamente quel gioco sbarazzino che predilige Italiano. Quali i meriti dei viola?
«La Fiorentina è stata protagonista di una una performance incredibile, avevano tanta fame. Onestamente, mi aspettavo una partita del genere da parte dei viola, considerando la difficoltà delle ultime settimane. Soprattutto gli attaccanti, condizionati dal tipo di gioco che chiede Italiano. Anche lo scorso anno le due punte avevano faticato a trovare il ritmo gol: Cabral e Jovic, così come non è stato semplice per Nzola e Beltran. Durante la sfida di domenica, poco prima del rigore, Italiano aveva richiamato Beltran perché avrebbe potuto procurare un altro rigore. C’è molta attesa da parte del mister nei confronti dei suoi ragazzi, vorrebbe avessero più carattere. Inoltre, sono state eloquenti le parole di Italiano nel nel post partita: gli abbiamo domandato di Beltran, sottolineando l’aspetto molto umile del giocatore, ed il mister è intervenuto dicendo che, probabilmente lo è fin troppo, nel senso che si percepisce un ragazzo che sta cercando di entrare in punta di piedi all’interno di un ambiente nuovo, perché arriva dal continente sudamericano, quindi deve adattarsi al campionato, all’ambiente. Ha parlato proprio della parola “cazzimma”, sotto rete sarebbe necessaria. C’è bisogno di più spavalderia. Anche Nzola in questo momento non sta incidendo come ci si aspettava. Però, c’è da sottolineare la rete di Bonaventura, che è l’emblema del modo di giocare della Fiorentina e, oggettivamente, il livello estetico è molto molto bello».
L’atmosfera al Franchi è stata tesa anche per vicende extra campo, tra le due tifoserie non c’è particolare simpatia, la tensione tra gli spalti si è percepita?
«L’atmosfera tra le due tifoserie si è sentita anche da bordocampo. Erano entrambe molto presenti e vive, specialmente i tifosi della Salernitana, che come sempre ci tengono ad accompagnare la squadra con grande vigore, mentre dalla Curva Fiesole sono arrivati molti cori poco rispettosi, rivolti ai tifosi granata. Tra le tifoserie non c’è particolare simpatia, i sostenitori viola hanno dato libero sfogo a cori fantasiosi, che sicuramente sono risultati sgradevoli. Ad ogni modo, quella di domenica è stata una partita a cui è stato bello assistere, anche per il calore che si è percepito in campo. Ed i tifosi della Salernitana hanno accompagnato instancabilmente la squadra, nonostante il risultato pesante. Hanno cantato fino alla fine».
Cosa manca alla Salernitana per poter ambire alla salvezza in massima serie?
«Credo che in questo momento la Salernitana abbia interpreti qualitativamente in linea con ciò che presentano le altre squadre che lottano per la salvezza. Ai granata, in questo momento, manca un po’ di quadratura mentale. Inzaghi sta lavorando su quest’aspetto, ma non è un percorso così scontato, non bastano due risultati di fila per dare quelle sicurezze alla squadra che deve necessariamente trovare qualcosa a cui aggrapparsi, anche quando il risultato non arriva. In questo momento le dirette concorrenti per la salvezza hanno quel qualcosina in più dal punto di vista di compattezza. Penso al Lecce e al Verona, vedo il Genoa in crescita, i rossoblu hanno determinazione. Arrivano dalla serie B, però hanno una grande motivazione, ed è su quest’ultimo fattore che deve lavorare la Salernitana».
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