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Boschin: «Giocare contro il Bologna non è facile. La Salernitana può ancora salvarsi. Ad Inzaghi consiglio di…»

Su Inzaghi: «Il cambio sembra non abbia dato la svolta desiderata. Sicuro che il problema fosse Sousa? Credo che la società debba fare mercato a gennaio perché la salvezza è ancora possibile. Dia? Forte, ma il suo caso in estate è stato, secondo me, destabilizzante».

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Domani allo stadio Arechi si giocherà Salernitana-Bologna. Niente di nuovo per carità, ma questa gara avrà un sapore particolare per uno dei giocatori simbolo di una Salernitana non vincente ma che è rimasta nel cuore di tutti i salernitani. Parliamo di Oriano Boschin, uno dei portieri più forti che la Salernitana abbia mai avuto. Negli anni ottanta è stato un calciatore che, più di altri, avrebbe meritato il salto in A. Purtroppo la gioia gli fu negata per un grave infortunio che gli pregiudicò la carriera. Inutile dire che il buon Oriano conserva il ricordo di quelle stagioni nel cuore non dimenticando, però, il suo essere emiliano (non di nascita) ed anche ex allenatore nel settore giovanile del Bologna. Un cuore diviso a metà alla vigilia di una gara importante per entrambe le squadre.

Saltiamo i preamboli. Come ti spieghi il rendimento negativo della Salernitana?

«Mi spiace davvero molto per la Salernitana e per i suoi tifosi. Li vedo in tv e davvero sono encomiabili, ma per me non è una novità. Mi aspettavo molto di più dopo il campionato dello scorso anno. Purtroppo, quando parti male devi cercare il bandolo della matassa e non è semplice. Il cambio di allenatore non ha dato la scossa che voleva la società e nemmeno io ho l’ho vista. Io la vedo complicata, ma c’è tutta la possibilità di riprendersi. I punti da conquistare sono tanti, ma credo che a gennaio la società dovrà intervenire sul mercato. Tutto è ancora possibile».

Parlavamo di Inzaghi.

«Io non sono favorevole ai cambi di allenatore anche se quello tra Nicola e Sousa ha fatto bene alla Salernitana. Io non so, onestamente, se il problema fosse Sousa anche perché non vivo in prima persona le vicende di spogliatoio. Credo che sia una questione di componenti, dai giocatori alla società ai dirigenti. Per esempio, il caso Dia in estate è stato destabilizzante. Queste sono cose che intaccano gli equilibri di uno spogliatoio».

Intanto domenica c’è la gara contro il “tuo” Bologna

«Non è facile giocare con il Bologna. Ti dirò di più: se la squadra avesse un bomber vero sarebbe tra le prime quattro in classifica. Adesso c’è questo ragazzo fortissimo che è Zirkzee che non è un bomber ma sta facendo benissimo. Motta fa giocare la squadra benissimo. Poi c’è Ferguson che è cresciuto tanto. Direi che la partenza di Arnautovic non si è fatta sentire anche perché il Bologna ha fatto un affare. Qui, però, vengono fuori anche i meriti di un direttore come Sartori che, secondo me, è il migliore di tutti, basti vedere cosa ha fatto a Bergamo e con il Chievo. Se il Bologna arrivasse in Europa sarebbe bellissimo. Mi piacerebbe festeggiare la salvezza della Salernitana e l’Europa per il Bologna».

Thiago Motta sembra essere l’allenatore del momento mentre Inzaghi…

«Non la metterei così. In campo ci vanno i calciatori. Motta sta dimostrando il suo valore e non mi meraviglierei se l’anno prossimo andasse in una grande. Inzaghi era al Bologna quando io allenavo le giovanili e fu esonerato. Arrivò Mihajlović che normalizzò tutto senza fare rivoluzioni e ci salvammo. Sono momenti e fasi particolari. Alla fine ciò che conta sono i calciatori»

Certo, ma allora quale è la soluzione?

«Dall’esterno è sempre agevole parlare ma non è così. Ho visto una Salernitana molto in difficoltà in fase difensiva. Concede tanto. Quando il portiere risulta il migliore in campo non è mai una cosa positiva. Ho visto poche verticalizzazioni. Io credo che questa sia una chiave di lettura spendibile. Se giocasse di più in verticale la manovra ne gioverebbe perché davanti la Salernitana ha gli uomini che possono far male».

Dopo la partita con la Lazio ci si aspettava una gara diversa con la Fiorentina

«Anche io per la verità. È stata una partita finita quasi subito. Queste sconfitte portano depressione. Torno a ripetere, però, che i punti a disposizione sono tanti e c’è tutto il tempo per riprendersi. Alla fine il calcio risponde a delle variabili che nemmeno noi conosciamo. Io me lo auguro davvero per la città di Salerno, per i tifosi e per la società che ha fatto anche tanti sforzi. Io faccio il tifo per loro ma domenica il mio cuore sarà diviso a metà. Spero di festeggiare la salvezza della Salernitana ed un traguardo importante per il Bologna. Salerno resta nel mio cuore e tanti tifosi me lo dimostrano quasi quotidianamente».

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