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Sedicesima giornata di Serie A: resoconto e protagonisti

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È nuovamente la Juventus ad aprire il turno di campionato, ma questa volta non riesce a spuntarla. A fermare i bianconeri è il Genoa di mister Gilardino. Alla Zebra non basta il rigore trasformato da Chiesa al 28′, il Grifone la riprende con il gioiello islandese Gudmundsson poco dopo l’inizio del secondo tempo. Il consueto sorpasso in vetta di inizio giornata, in quest’occasione, non arriva: la Juve rimane, momentaneamente, sotto all’Inter per un punto.

Al Via del Mare la spuntano i padroni di casa contro i ciociari del Frosinone, a poco dal fischio finale. Il Lecce la apre con Piccoli, risponde Kaio Jorge su rigore poco dopo la mezz’ora. Il gol che decide il risultato arriva al minuto 89, marcatore Ramadani, aiutato dalla deviazione di Monterisi. Prima rete in serie A per il 27enne albanese, che firma il 2-1 dei salentini e li porta a quota 20 punti in classifica.

Succede tutto in sei minuti in quel del Maradona tra Napoli e Cagliari, minuti che vedono il ritorno al gol di Osimhen e Kvaratskhelia. I partenopei passano in vantaggio con il puntero nigeriano al 69’, tre minuti dopo Pavoletti rimette le carte in tavola e fa 1-1. L’equilibrio dura pochissimo, perchè Osimhen prevale di fisico sui difensori avversari, per poi servire Kvaratskhelia in area. Il georgiano non perdona, è 2-1 Napoli, risultato che persisterà fino al fischio finale di Marcenaro.

Finisce 1-0 lo scontro dell’Olimpico di Torino tra Toro ed Empoli. Al 10’ viene annullato un gol strepitoso a Sanabria, in acrobazia, per posizione di off side di Vlasic, autore dell’assist. Il gol valido per il decisivo vantaggio è di Zapata, che di testa incorna e mette a segno su cross di Bellanova al 25’. L’Empoli pareggia con Ebuehi al 32′, ma anch’egli vedrà revocarsi la rete segnata per fuorigioco, davvero per pochi millimetri.

Il lunch match della domenica vede il Milan prevalere sul Monza di Palladino, con uno schiacciante 3-0. Apre Reijnders dopo solamente tre minuti dall’inizio della gara. A metà primo tempo Pobega uscirà per fastidio muscolare, al suo posto il 2005 Jan-Carlo Simic, per il quale questa partita rimarrà memorabile. Infatti, dopo poco più di un quarto d’ora dal suo ingresso, il debuttante serbo metterà a segno la sua prima rete in rossonero, su cross basso di Leao, facendo esplodere San Siro. I rossoneri la chiudono al 76′ con Noah Okafor, il quale dopo quattro minuti lascerà il campo, anch’egli per un problema muscolare. Simic si unisce al club dei debuttanti in gol con la maglia rossonera, è l’ottavo giocatore a riuscirci. Il giovane difensore potrà vantarsi di essere riuscito nella stessa impresa di gente come Pato, Shevchenko e Weah.

La Fiorentina si mostra cinica e sfrutta un pasticcio difensivo del Verona per decidere il risultato finale. Gli scaligeri creano, ma più volte sprecano. A portare i tre punti alla Viola è Lucas Beltran, servito da Ikone. Il Vichingo ex-River confonde Hien e conquista il pallone, per andare poi a rete con un potente destro. Vittoria essenziale per Italiano e i suoi, che con questo trionfo si portano momentaneamente al quarto posto in classifica, alla pari con il Napoli.

Tra Udinese e Sassuolo finisce in pareggio, in una partita che si rende più movimentata nella seconda frazione di gioco. I friulani vanno avanti prima con Lucca, poi con Pereyra nel secondo tempo. A rendere più difficile la gestione del vantaggio, però, è l’espulsione di Payero attorno all’ora di gioco. L’ex-Boca Juniors entra in ritardo su Erlic, lasciando i suoi in dieci. Due ingenuità della difesa bianconera causano due calci di rigore, entrambi battuti e trasformati da Berardi.

Al Dall’Ara, il Bologna continua a sorprendere e rifila un 2-0 alla Roma di Mourinho. Il mister portoghese viene declassato da Thiago Motta, uno dei suoi bimbi del Triplete. Monumentale la partita di Ndoye, fondamentale nel servire Moro per l’1-0 e quasi autore del gol del 2-0, firmato Kristensen, ma nella propria porta. Festeggiano Morandi e Cremonini in tribuna, c’è anche chi dall’alto è felice per questa vittoria, ovvero Sinisa Mihajlovic. Con questi tre punti, il Bologna si porta in solitaria nella quarta posizione della classifica.

Se a pranzo c’era il Milan, a cena c’è l’Inter, la quale riesce a trionfare contro la Lazio all’Olimpico. Per Simone Inzaghi tra le altre cose, è la prima vittoria da avversario, fuori casa, contro la sua ex squadra. Basta un gol di entrambi gli attaccanti nerazzurri per portarsi i tre punti a casa. Marusic pasticcia, Lautaro è glaciale nel recuperare palla e saltare Provedel per il vantaggio al 40′, il raddoppio di Thuram arriva al 66′. Nei minuti finali, la Lazio resta in 10 dopo l’espulsione di Lazzari e Mkhitaryan sfiora il gol dello 0-3, negato da un super Provedel. Con questo risultato, i nerazzurri consolidano il primo posto, portandosi a quattro distanze sulla Juve. Buio, invece, per i biancocelesti di Sarri, attualmente all’undicesimo posto.

Nel posticipo del lunedì tra Atalanta e Salernitana, dura poco la momentanea gioia per i granata, passata in vantaggio con Pirola nel primo tempo. La seconda frazione è a senso unico, i bergamaschi ne rifilano quattro alla Bersagliera, il primo dei quali siglato da Muriel con una potente conclusione da fuori area. Il gol del 2-1 è firmato Pasalic, su sponda di Mola Lookman, segue il secondo gol in Serie A di Charles De Keteleare. Lo stesso CDK serve l’assist per il 4-1 finale, firmato Miranchuk.

La situazione in vetta vede l’Inter allungare sulla Juve, il Milan rimane al terzo posto, perciò non variano le prime tre posizioni. Il quarto posto, come già scritto, se lo aggiudica il Bologna, a più uno su Napoli e Fiorentina a pari merito a quota 27. L’Atalanta scavalca la Roma e si porta al settimo posto, più vicina alle zone calde per l’Europa. In zona salvezza, Genoa e Sassuolo guadagnano un punto prezioso, considerando gli zeri di Cagliari, Verona ed Empoli, l’Ippocampo rimane all’ultimo posto. In quanto a singoli, implacabile Lautaro Martinez, che si porta a quota quindici gol in campionato, ennesimo clean sheet per Yann Sommer.

Claudio Luise

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