È iniziata ufficialmente la seconda era di Walter Sabatini a Salerno, che si è oggi presentato ai giornalisti come nuovo direttore generale della Salernitana. Tanti i temi toccati da Sabatini, dalla gioia del ritorno a Salerno alla consapevolezza di potere, e di dovere, compiere una nuova impresa, come avvenuto ormai due anni fa.
Il ritorno a Salerno
Da semplice suggestione a ritorno di fiamma, il secondo approdo di Walter Sabatini è stato un qualcosa di tanto fulmineo quanto inaspettato. In poco tempo, dopo la conferenza stampa del presidente Danilo Iervolino, i contatti sono andati ad intensificarsi, fino all’annuncio di martedì scorso.
“Grazie al presidente per questa seconda opportunità. Salerno è casa mia, e devo fare il massimo. Ho tantissime cose in mente di fare. Cose semplici, perché il calcio è una cosa semplice. Sono gli uomini a renderlo difficile Questa non è una squadra scarsa. È una squadra che ha dei valori e chi l’ha costruita non ha fatto errori pacchiani. Tantissimi calciatori che oggi sono qui li avrei presi anch’io. Sono tutti giocatori forti. Quello che a questa squadra manca è la coesione forte, che è una situazione difficile da creare. Ma sarà creata nel tempo da me, dall’allenatore, dai collaboratori e dagli stessi calciatori, che dovranno fare cose che fino ad oggi non hanno fatto. Una squadra o gioca con euforia calcistica o con disperazione. Da questa forbice non si esce. Non ci saranno leggi marziali, bisogna tornare ad essere competitivi sempre, non solo la domenica.”
Walter Sabatini ci ha tenuto da subito a ringraziare il presidente per la possibilità avuta, così come a rendere esplicito il suo amore per Salerno e per la Salernitana. La sua missione è una ed è ben chiara: molto più che andare a comprare nuovi giocatori per rivoluzionare la rosa, il nuovo dg cercherà di portare coesione in un gruppo che, ad ora, non ha lottato da squadra come avrebbe dovuto.
La salvezza
“Non voglio retrocedere, non devo retrocedere. Sono venuto qui senza fare voli pindarici e cullare illusioni. Io vi voglio salvare, la Salernitana si deve salvare. Costi quello che costi“.
Ben chiara anche la volontà del nuovo dg, che da subito usa l’io, parlando in prima persona. Questo non è simbolo di arroganza, sia chiaro, ma bensì la volontà di prendersi la responsabilità fin da subito del lavoro che andrà fatto, affermando di non voler retrocedere. L’io, con il lavoro e con il tempo, dovrà diventare il noi, per evitare ancora una volta la retrocessione. Tornano di moda anche le percentuali nel discorso di Sabatini, che reputa ancora inferiori le chances dei granata (dal famoso 7% del 2022 si passa al 5%) ma non per questo i granata sono meno obbligati a “lanciare il cuore oltre l’ostacolo”).
L’argomento mercato
Non arrivano novità dal dg su questo fronte, che ha di fatto confermato le parole del presidente: il mercato sarà determinato dalle varie cessioni ed è assai improbabile pensare che possano verificarsi dei colpi senza prima aver sfoltito la rosa. Nonostante questo non per forza il mercato ipotetico dovrà essere in positivo, infatti, come dice lo stesso Sabatini: “Non ho paura del conto negativo se ottengo la salvezza, perché il patrimonio si rivaluta.”
Sabatini ha espresso la volontà di lavorare e di salvarsi con la squadra al momento a sua disposizione, che reputa forte e attrezzata per raggiungere l’obiettivo stabilito:
“Questi calciatori mi piacciono, dovranno fare di più e meglio, ma con loro mi voglio salvare, con loro mi devo salvare.”
Inzaghi
“Parlerò subito con Inzaghi cercando di capire le sue reali motivazioni e i suoi mezzi per raggiungere l’obiettivo. Non è una mia scelta e in qualche modo condiziona. Se devo combattere una battaglia, preferirei farlo con chi ho scelto. In qualche misura sono leggermente condizionato, ma non tanto da tenerlo fuori. Mi auguro che tenerlo costituisca un obbligo, ma questo dipende solo dai risultati“.
È un tema complicato e molto discusso in questi giorni quello dell’allenatore, Filippo Inzaghi. Lo ha detto lo stesso Sabatini, dopotutto, che il piacentino non è una sua scelta, ma al momento il dg non è propenso ad escluderlo a priori, senza almeno dargli la possibilità di mostrare di che pasta è fatto. Ciò che è certo, comunque, è che le prossime partite possono essere già decisive, a partire da Verona, una partita definita essenziale dal dg della Salernitana.
Le lacune della squadra
“La squadra nel complesso denuncia alcune lacune, non solo la difesa. Si difende con tutti, non solo con i difensori.”
Non è solo la difesa granata, secondo il parere di Sabatini, a mostrare evidenti difficoltà. Non è solo la difesa a determinare la differenza tra vittoria e sconfitta, così come non è solo la difesa ad impedire che la porta venga bucata dalle offensive avversarie. L’esempio fatto dal dg è quello del Bologna, partito in sordina e divenuto una delle difese più solide del campionato, oltre che una squadra quasi imbattibile.
“La Salernitana è una squadra spaziale che a volte stalla. Quando un aereo stalla, precipita. Ma è anche una squadra capace di mettere avversarie di spessore in grande difficoltà. Mi aspetto cose da questi calciatori, che non sono mie scelte, davvero importanti. La Salernitana non è una squadra scarsa, tutt’altro.”
Parole che si commentano da sole: non c’è bisogno di una sessione di mercato come quella di due anni fa, secondo Sabatini, ma piuttosto bisogna diventare consapevoli delle proprie qualità e iniziare, finalmente, a macinare terreno, perché la zona salvezza è comunque lì a portata.