La prima giornata di ritorno, del campionato di massima serie, ha messo di fronte Napoli e Salernitana: è stata una partita tutto sommato brutta, condizionata dalle immancabili – ormai – polemiche arbitrali del post gara. A vincerla sono stati i padroni di casa, grazie al goal messo a segno da Rrahmani al 96′.
Team arbitrale: Livio Marinelli di Tivoli coadiuvato da Lo Cicero e Vecchi; quarto ufficiale Marchetti, al Var Di Bello e Chiffi.
A differenza del solito format, quella di oggi è una “moviola speciale”. Speciale perché, ormai, il calcio italiano sta prendendo una piega che, a quanto pare, scontenta tutti: dai presidenti ai calciatori delle società coinvolte, ai tifosi. C’è un clima di forte contestazione – anche sui social – verso il sistema arbitrale italiano che, al netto della difesa d’ufficio del designatore Rocchi, sta vivendo uno dei momenti peggiori degli ultimi anni.
La Var è stata introdotta per migliorare il calcio, per correggere e limitare gli errori evidenti, almeno in partenza. Un calcio che, però, è sempre più tecnologico, meccanico, snaturato. Gli arbitri, purtroppo, hanno perso la loro funzione primaria: decidere!
Sembra quasi che in ogni giornata di campionato si giochino due partite contestualmente: una sul rettangolo verde, l’altra dinanzi ai monitor di Lissone. Ed è per questo, infatti, che gli arbitri – ancor più gli assistenti – sono sempre più portati al non decidere, tanto c’è il collega al monitor che vigila su tutto e tutti. Da ex arbitro, appassionato viscerale della materia, la ritengo la morte dell’arbitraggio!
Tornando alla sfida del Maradona e analizziamo i seguenti episodi.
[Foto 1]: al 45′ contatto in area di rigore ospite tra Fazio e Simeone
[Foto 2]: al 96′ contatto in area di rigore ospite tra Demme e Tchaouna
Questi due episodi, seppur differenti nella forma, hanno tanto in comune: la discrezionalità! Marinelli ha ritenuto regolari entrambi i contatti di gioco, mentre il Var Di Bello – da disposizioni del proprio OT – è intervenuto sul primo, richiamando l’arbitro ad una OFR. Siamo sicuri che “codificare” determinati contatti favorisca il gioco del calcio? La disposizione attuale sul contatto Fazio – Simeone è di premiare chi arriva prima sul pallone. Si prendano come riferimento i rigori assegnati – tutti tramite OFR – in Inter Verona e Lazio Roma di Coppa Italia. Possiamo definirli dei “Rigori da Var”? O, come sostenuto dal tecnico della Roma Mourinho, “rigori moderni”? Se tre rigori su tre vengono assegnati dinanzi ad un monitor, la risposta non è poi così difficile.
Per l’episodio Demme – Tchaouna, invece, Di Bello ha deciso di avallare la decisione da campo di Marinelli. Andando a rivedere le immagini, onestamente, resta più di qualche dubbio. Un po’ come ha affermato il tecnico Inzaghi al termine della gara, sono due interventi da sanzionare al Var, mai in campo. Testimonianza evidente che anche calciatori e dirigenti sono poco entusiasti sia del metro – tecnologico – adottato che della difformità di giudizio.
In conclusione, dunque, più che analizzare la prestazione dell’arbitro Marinelli, bisogna evidenziare la totale confusione che condiziona l’ambiente arbitrale italiano, inequivocabilmente, in crisi!
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