Home Editoriale Tifosi granata “fuori sede”: dalla British Columbia l’incitamento dell’ippocampo sulla foglia d’acero

Tifosi granata “fuori sede”: dalla British Columbia l’incitamento dell’ippocampo sulla foglia d’acero

Italia, Canada e Salerno racchiusi in un unico simbolo dal 1998 nel nome di una passione mai sbiadita.

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Per il secondo appuntamento con la rubrica settimanale dei tifosi granata fuori sede ci siamo spinti oltre oceano per fare la conoscenza di Angelo Anastasio, Presidente del Salernitana Club Canada con sede a Kamloops, la città con una media di oltre 2000 ore di sole all’anno. 

Angelo ha ereditato la passione per i colori granata da suo padre Antonio, già Presidente del Salernitana Club Canada dal lontano 1998 con l’allora sede di Brampton. Una passione che lo ha spinto addirittura a tornare a vivere a Salerno, precisamente a Bellizzi, per seguire dal vivo le esperienze della squadra e fare da tramite d’eccezione con la famiglia che continuava a risiedere all’estero. Ricomparso nuovamente oltre oceano, Angelo ha continuato nel solco della tradizione familiare iscrivendo il Club al “Centro Coordinamento Salernitana Club” nel 2015 e, nonostante la sede fisica sia cambiata da quella originaria, lo stemma rimane lo stesso: racchiuso al centro di una foglia d’acero un trepidante cavalluccio marino sullo sfondo della bandiera tricolore. Italia, Canada e Salerno racchiusi in un unico simbolo dal 1998 nel nome di una passione mai sbiadita. 

Angelo, come vi organizzate per vedere le partite dato il fuso orario tra Italia e Canada?

Mio figlio Luca e io abbiamo un abbonamento a Futbool TV, così possiamo vedere tutte le partite live. Quando non lavoro e lui non va a scuola ci svegliamo molto presto per seguire i match in tv, solitamente alle sei del mattino, ma è capitato anche alle tre e trenta del mattino. Una passione, perché sia tale, richiede sacrificio, se così si può definire qualche ora di sonno in meno per sostenere i nostri colori. Spesso ospitiamo amici a casa per vedere le partite assieme e per portare avanti valori autentici che oggigiorno rischiano di essere dimenticati.

Nell’immaginario collettivo in Canada sembra che al calcio spesso si preferisca l’hockey su ghiaccio. Da buoni italiani siete riusciti a coinvolgere qualche canadese nel tifo della Salernitana?

Il calcio in Canada è molto popolare a livello scolastico/universitario, poi stranamente declina. Di “canadesi purosangue” non siamo riusciti ancora a coinvolgere nessuno, a eccezione di mia sorella nata e cresciuta in Canada. Molti iscritti al club sono di origine calabrese, c’è un amico di Scafati proprietario di una pizzeria dove ci siamo recati per festeggiare il ritorno in serie A tre anni fa: è stata un’emozione indescrivibile vedere tutti i tifosi salernitani così distanti da casa eppure così uniti da una sola grande passione. Speriamo, col tempo, di riuscire a fare proseliti anche tra i canadesi, magari grazie all’apporto delle nuove generazioni.

Pare che all’estero, soprattutto oltre oceano, i campanilismi vengano meno e ci si senta tutti semplicemente italiani. Come avete vissuto il derby campano?

Io ho vissuto il derby con trepidazione per la mia trentennale presenza in Italia dall’85 al 2015, ma è una questione assolutamente soggettiva in quanto gli altri italo-canadesi sentono meno la pressione e in generale i campanilismi. Anzi, si può dire che per la maggior parte degli italiani residenti in Canada le inimicizie calcistiche che caratterizzano il campionato tricolore sono del tutto inesistenti perché è prioritario il fatto di essere italiani in terra straniera. Dunque anche il derby con il Napoli è stato vissuto esattamente come tutte le altre partite anche se è stato un po’come un caffè amaro, però di quelli venuti male.

Angelo, se potessi scegliere di tornare indietro nel tempo e tramutare in vittoria una partita della Salernitana quale sarebbe e perché?

La sconfitta in casa contro la Juventus perché odio la Juventus, ma questa è una vecchia storia. Antipatie storiche a parte (ognuno ha le proprie debolezze!), la partita contro la Juventus è stata una vera e propria beffa perché siamo partiti in vantaggio con il gol di Maggiore e per tutto il primo tempo abbiamo dominato, poi il rosso a inizio secondo tempo ci ha demoralizzati e da lì le cose sono andate peggiorando anche per “sfortunate” scelte arbitrali.

A tal proposito, le ultime immeritate sconfitte sono state attribuite a un arbitraggio disattento e pieno di errori e ciò è innegabile. Bisogna fare, tuttavia, anche un mea culpa e considerare che un rinforzo vero e proprio dal calcio mercato non è ancora arrivato. Cosa ne pensi?

Concordo con te. Sicuramente per i torti arbitrali ad oggi avremmo qualche punto in più, ma la squadra necessita di rinforzi in ogni reparto e con urgenza. Non so se si tratta di una pura coincidenza, ma l’unico reparto dove siamo messi bene è fra i pali e, guarda caso, il nostro ex direttore è stato un formidabile portiere. Inoltre, visti i risultati delle nostre dirette concorrenti in zona retrocessione, è obbligatorio nelle prossime due partite in casa contro Genoa e Torino fare bottino pieno e portare a casa 6 punti.

Se è vero che pochi esseri umani hanno la possibilità, durante la loro vita, di osservare un cavalluccio marino vivo nel suo ambiente, mai come adesso ci auguriamo di vedere quantomeno il nostro fantastico cavalluccio trainare il carro granata verso le agognate vittorie.

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