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Inter troppo forte per una Salernitana scarica e inconsistente

Rendimento insufficiente di tutta la squadra. Pali e qualche intervento di Ochoa rendono meno mortificante il passivo.

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SALJUV 07 01 2024 10
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OCHOA 6: felino sulla deviazione aerea di Bastoni, ancora più determinante sulla stoccata ravvicinata di Barella. Pronto anche nello smanacciare la deviazione di testa di De Vrij. Può fare poco sulle conclusioni vincenti di Thuram e Lautaro. Non sembra affatto ingestibile, invece, la conquista del pallone sulla deviazione di Pasalidis. Ad inizio ripresa ci mette una pezza sulla stoccata di Calhanoglu dai diciotto metri. Evita il quarto gol sull’incornata di De Vrij, si arrende sulla deviazione finale di Arnautovic.

PASALIDIS 5,5: nelle prime battute è determinante nell’allontanare un insidioso pallone che sta per finire sui piedi del solitario Thuram. Si allarga per chiudere la percussione di Augusto ma non è fortunato nel rimpallo ed il brasiliano risulta determinante al cross. Fa quel che può, sporca anche il pallone che diventa scivoloso tra le mani di Ochoa, ma l’Inter è di un’altra dimensione. Il supporto difensivo di Sambia è spesso deficitario, lui mette qualche pezza anche scivolando sulla fascia destra. Determinante il tackle che stoppa il tiro a botta sicura di Sanchez. Ancora reattivo nella copertura preventiva che impedisce a Lautaro di involarsi verso l’area granata. Prova ad evitare il poker di Arnautovic ma è in leggero ritardo.

BOATENG 5: anche lui in confusione nel corso dell’inizio arrembante nerazzurro, concede troppa libertà a Lautaro che addomestica il pallone e supera Ochoa con un preciso tiro a giro. Poi è costretto ad abbandonare il campo per infortunio. 24′ MAGGIORE 5: il ruolo non è il suo, i tempi di uscita e l’occupazione degli spazi sono diversi, come testimonia il presidio dell’area sulla terza rete di Dumfries. Cerca di limitare i danni con qualche aggressivo fallo tattico, prima di essere anticipato su palla inattiva da De Vrij che trova la parata di Ochoa. Quando l’Inter accelera e verticalizza son sempre dolori, anche in una ripresa meno arrembante da parte dei padroni di casa.

PELLEGRINO 4,5: si lascia anticipare facilmente da Thuram che ha la possibilità di incunearsi in aria. Disattento quando lascia un corridoio verticale a Barella che viene neutralizzato da Ochoa e dalla traversa. Troppo schiacciato sul portiere messicano, non copre l’area ed è un gioco da ragazzi per Thuram realizzare il primo gol. Ancora troppo distratto e distante da Dumfries che, agevolato dalla cattiva presa di Ochoa, realizza la terza rete. Ripresa meno affannosa solo perché l’Inter bada a gestire il risultato.

SAMBIA 5: fuori posizione sia sulla percussione di Carlos Augusto che regala l’assist vincente a Thuram, sia in occasione del raddoppio di Lautaro. Fragile in fase difensiva, inesistente nel lavoro di riproposizione; Carlos Augusto lo domina in fretta. L’Inter gioca di gestione nella ripresa, le sue difficoltà sono meno evidenti.

CANDREVA 5: farlo operare da mezzala tattica e di fatica è il modo migliore per svilirlo e stremarlo. Corre inutilmente dietro gli avversari in palla, mai riesce a mettere il suo estro al servizio dei compagni. Fuori misura anche una punizione da posizione favorevole per il suo educato piede destro.

COULIBALY 5: mediano d’interdizione davanti alla difesa, assiste impotente alla circolazione veloce di palla dell’Inter che trova spazi in cui agire con una disinvoltura imbarazzante. Il copione non cambia nei secondi quarantacinque minuti, prima di abbandonare il campo per l’ingresso di 64 LEGOWSKI 5,5: entra a gara ampiamente compromessa, ci mette impegno ma alla pari dei compagni è costretto ad osservare la recita dei più forti avversari.

BASIC 5: versione tergicristallo anche per l’ex laziale, che cerca di fare filtro centralmente e tamponare le numerose sortite interiste sull’out destro. I risultati personali, alla pari di quelli della squadra, sono insufficienti. Costretto a fare il difensore sulle uscite di Pavard. Gara di gestione nella ripresa, tesa a limitare i danni contro rivali ormai quasi sazi.

ZANOLI 5: anche lui viene travolto dall’inizio arrembante dell’Inter. Prima si lascia beffare, con Pellegrino, dall’incursione centrale di Barella. Poi si lascia prendere un paio di volte alle spalle da Dumfries, che è solo quando realizza la terza rete dopo la respinta difettosa di Ochoa. Continua a subire l’iniziativa di Dumfries anche nella ripresa, ma ha il merito almeno di allungare con un paio di strappi una squadra offensivamente inconsistente. 83 KASTANOS S.V.

TCHAOUNA 5: l’obiettivo è fare densità bassa sull’iniziativa interista, per poi provare a lanciare negli spazi la sua velocità. Il progetto resta solo sulla carta, il pallone non lo vede quasi mai. Corre solitariamente e generosamente su tutti le situazioni di gioco, ma continua ad essere facile preda per i difensori nerazzurri. 83 SIMY S.V.

DIA 5: difficile riuscire ad essere determinante all’interno di un collettivo che funge da sparring partner al cospetto di una squadra che fa quel che vuole. Non entra mai in partita nei primi quarantacinque minuti, trovando difficoltà anche a ripulire qualche pallone per far distendere la squadra. Una punizione guadagnata ai venti metri nel secondo tempo, prima di lasciare il posto a 64′ WIESSMAN 5,5: per provare ad incidere avrebbe bisogno del supporto di chi gioca alle sue spalle, ed allora anche la sua voglia di dare una mano resta inespressa.

ALL. LIVERANI 5: il 5-3-2 proposto sembra una dichiarazione di resa immediata, prima ancora di una necessaria contromisura per arginare lo strapotere nerazzurro. L’atteggiamento tattico è troppo passivo ed anche la scelta degli interpreti a cui assegnare mansioni difensive non sembra felice. Fase offensiva inesistente. C’ è molto da lavorare per rimettere in piedi una stagione che si sta trasformando in vero e proprio accanimento terapeutico.

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