OCHOA 4: esce male ed anche privo della giusta dose di coraggio sulla verticalizzazione che vale il gol di Lapadula. Nulla può, invece, sul raddoppio di Gaetano, che si libera troppo facilmente di Zanoli, prende la mira e supera il portiere messicano. Alla sua portata anche la debole conclusione di Shomurodov, invece la sua respinta goffa diventa assist. I tentativi di presa bizzarri confermano la giornata no, come testimonia la flaccida respinta che si trasforma in nuovo assist per la doppietta di Shomurodov.
ZANOLI 5: prova anche a spingere e a supportare l’attaccante che agisce sulla sua corsia, ma i cross e le rifiniture lasciano a desiderare. La fase difensiva, invece, non mostra progressi rispetto alle precedenti uscite. Jankto gode spesso di troppa libertà, Gaetano lo dribbla con grande disinvoltura e punisce Ochoa. Nella ripresa, subito dopo il terzo gol cagliaritano, diventa vera e propria ala, sforna l’assist per il gol di Kastanos, spinge ma lo fa con parziale lucidità. 74′ SAMBIA 6: neppure il tempo di entrare per partecipare al tentativo di rimonta granata e il Cagliari trova la rete che chiude il match. Si posiziona a destra, lavora qualche pallone e un paio ne crossa ma il Cagliari è preoccupato soprattutto dalla difesa del fortino.
MANOLAS 5: prova a recuperare sulla fuga di Lapadula azionata dalla disattenzione di Fazio, ma l’attaccante sardo fa sedere anche lui e porta in vantaggio i suoi. Si batte con il consueto ardore, ma l’assenza di filtro e la linea alta lo rendono non sempre sereno e puntuale. Afflitto dai soliti problemi fisici, abbandona il campo al termine del primo tempo. 46′ PIROLA 5,5: entra sul terreno di gioco quando il Cagliari ha smesso di pungere per controllare il ritorno della Salernitana. Non fa registrare errori vistosi ed il suo tentativo estremo di stoppare Shomurodov non si concretizza.
FAZIO 4: la linea difensiva è alta, lui dovrebbe guidarla ed invece mantiene in gioco Lapadula che supera Ochoa e Manolas e sigla il gol del vantaggio. Spesso impreciso anche nei disimpegni in uscita e sterile nei tentativi di rendersi minaccioso sulle palle inattive. Macchinoso e pachidermico anche sulla tardiva chiusura che non evita la terza rete di Shomurodov. Inguardabile anche il disimpegno che lancia verso la porta Shomurodov, che poi lo supera troppo facilmente e realizza il quarto gol.
BRADARIC 5: quando la Salernitana prova a costruire una manovra meno prevedibile, lui offre spesso un riferimento a sinistra e impegna Nandez in copertura. Ma, alla pari di di Zanoli, è evidente una certa fragilità difensiva. Sugli sviluppi del corner a favore, la copertura preventiva affidata ai due terzini granata è lacunosa; Nandez e Gaetano ne approfittano per confezionare il secondo gol rossoblù. Nella fase migliore della squadra, subito dopo i due gol realizzati, alza la sua posizione, tocca diversi palloni ma una giocata efficace non parte mai dal suo piede mancino.
KASTANOS 6,5: nei primi minuti di gioco è cercato dai compagni e sembra avere il compito di accendere la luce. Anche quando la squadra va in confusione dopo aver subito il gol, lui è uno dei pochi, tra alterne fortune, ad assumersi la responsabilità della giocata meno scontata. Realizza il gol che riaccende le speranze, sfiora la doppietta con un tiro cross e, più in generale, pur non essendo sempre fluido, appare l’unico in grado di creare qualcosa. 87′ BASIC S.V.
MAGGIORE 6,5: interpretazione accademica della funzione di regista, qualche pallone intercettato, un paio di inserimenti nel tentativo di sorprendere la fase difensiva locale. Il tutto, però, non supera la soglia del compitino e dell’efficacia necessaria per raddrizzare una partita compromessa in fretta. Nel secondo tempo è uno dei pochi a meritarsi la pagnotta. Realizza un gol di testa su corner, sempre insidioso sulle palle inattive, in due circostanze si inserisce e arriva al tiro, recupera diversi palloni e lotta fino al termine del match.
COULIBALY 5: qualche chilometro in più macinato, maggiore attenzione nella distribuzione del pallone, anche un paio di strappi palla al piede senza tanta convinzione. Tanto fumo, l’arrosto lo pappano i rivali. 74′ GOMIS 5,5: si muove alla ricerca di spazi, ma appaiono tentativi slegati dal resto della squadra che, intanto, è stata tramortita dalla quarta rete sarda.
TCHAOUNA 5: uno dei pochi a muoversi con il proposito di puntare l’avversario per trovare il tiro. Il suo tentativo, potente ma centrale, non sorprende Scuffet proteso in tuffo. Secondo tempo sottotono. Perde il pallone che innesca l’azione di rimessa cagliaritana che vale il terzo gol, continua a dimenarsi ma quasi mai è artefice di giocate pungenti e funzionali alla manovra offensiva.
CANDREVA 5: vaga sull’intero fronte offensivo, passando da destra a sinistra e posizionandosi anche tra le linee, il risultato resta lo stesso: neppure una giocata degna del suo talento e della sua classe. Leggermente più vivo nei secondi quarantacinque minuti, ma stringi e stringi, dal suo piede di rilevante parte solo il cross su palla inattiva sfruttato da Maggiore.
WEISSMAN 5: la squadra fatica a produrre azioni imprevedibili e ficcanti, lui è un finalizzatore e trova enormi difficoltà a rendersi pericoloso nei sedici metri sardi. Si vede solo nel finale di primo tempo, quando sugli sviluppi di un corner prova di testa a beffare Scuffet. Idem nella ripresa, quando si nota solo in occasione di una sponda che non dà grossi risultati. 65 SIMY 5: trenta minuti elefantiaci, neutralizzati senza difficoltà dalla fisicità di Dossena e Mina.
ALL. LIVERANI 4,5: presenta una squadra manovriera e paziente ma alla prima verticalizzazione avversaria, complice la dormita di Fazio, va subito sotto. Il Cagliari capisce che la sua squadra ha maggiore palleggio e glielo lascia, con contestuale sbocco esterno e cross che mai diventano pericolosi per i corazzieri di casa e senza un centravanti strutturato. La linea difensiva è troppo alta e sono sistematicamente dolori quando i padroni di casa rubano palla e verticalizzano. I cambi non aggiungono nulla alla gara e la reazione sembra estemporanea e, soprattutto, figlia di un calo emotivo degli uomini di Ranieri. Fallimentare, al momento, anche il suo percorso in maglia granata.