OCHOA 6,5: mai chiamato in causa nei primi quarantacinque minuti, deve distendersi per neutralizzare solo un tiro innocuo di Ikonè. Si fa trovare pronto e lucido sull’incursione di Sottil che non riesce a superarlo con un tiro piazzato. Poco può sul colpo di testa vincente di Kouame. E’ reattivo anche sulla bordata di Mandragora, ma sulla respinta i centrali difensivi dormono ed Ikonè ne approfitta per realizzare il secondo gol.
PIEROZZI 6: ha il compito di limitare la pericolosità offensiva di Sottil, si applica e gli concede ben poco. L’attaccante esterno viola gli sfugge ad inizio ripresa ma rimedia Ochoa. Subito dopo attacca lo spazio sulla destra di rimessa e costringe Ranieri a commettere fallo d’ammonizione. Sottil è più vivo nella ripresa ed è cliente meno morbido, ma lui non molla e conserva attenzione e reattività. Nell’azione del secondo gol, però, smarrisce anche lui un po’ di concentrazione.
FAZIO 5,5: ordinaria amministrazione, la Fiorentina ha possesso palla ma la sua manovra è a bassa intensità e per lui non ci sono situazioni particolarmente critiche da gestire, risultando puntuale quando viene chiamato in causa. Copione pressoché confermato nel secondo tempo, ad eccezione dell’azione viola del raddoppio quando è troppo distratto e macchinoso e facilita la marcatura di Ikone. Sul primo gol viola non ha responsabilità.
PIROLA 6,5: attento, concentrato, pugnace ed aggressivo, si fa sentire nei contrasti, uscendone spesso vincitore e risultando preciso e tempista negli anticipi. Determinato e ordinato anche nei diciassette minuti giocati nel secondo tempo, prima di lasciare il campo per infortunio. 62′ PELLEGRINO 4: il tempo di entrare e farsi sovrastare da Kouame che gli salta alle spalle e punisce Ochoa con un colpo di testa di precisione chirurgica. Dormiente e fuori posizione anche in occasione del raddoppio di Ikone.
SAMBIA 5,5: la gamba c’è, la voglia pure, a volte regala anche la sensazione di poter incidere ma le sue giocate sono sempre un po’ caotiche. Però, seppur a corrente alternata, è dentro il match, come testimonia il salvataggio sul secondo palo quando devia in corner un pallone insidioso. Si propone a destra in un paio di occasioni, però potrebbe sfruttare meglio lo spazio disponibile per attivare con cross migliori i compagni presenti nei sedici metri viola. 84′ ZANOLI S.V.
LEGOWSKI 5,5: aggressivo come sempre, carico e temperamentale, ma quando è chiamato a gestire il pallone in maniera pulita fatica ad esprimere idee chiare. Corre tanto e morde caviglie anche nel secondo tempo, ma le difficoltà in fase di impostazione restano.
BASIC 6: davanti alla difesa con mansioni soprattutto difensive esprime discreta aggressività e ordine tattico. Sua un’uscita elegante con tunnel ai danni di Lopez, che lo atterra e guadagna un giallo. Nervoso e martellante quando si tratta di aggredire i dirimpettai, anche troppo come si evince dal principio di rissa scatenato con Sottil. Nella ripresa si fa apprezzare anche in fase di raddoppio su Ikonè a supporto di Bradaric. Cala nel finale ma la sua gara, pur tra tante difficoltà della squadra, è stata sufficientemente positiva. 84′ SIMY S.V.
CANDREVA 5: più mezzala che trequartista, cerca senza tanta convinzione di eseguire i dettami tattici di Colantuono, si sacrifica ma il suo talento è merce rara nella metà campo viola. La sua gara fa fatica a decollare anche nella ripresa, clamorosa la svirgolata su un tiro al volo da ottima posizione all’interno dell’area viola. Becca un giallo che lo dispenserà dalla trasferta in casa del Frosinone. 68′ MARTEGANI 5: dovrebbe sfruttare le poche chance finali di questa stagione, ma il suo ingresso in campo è molle e scarsamente convinto in entrambe le fasi di gioco.
BRADARIC 5,5: quando Ikonè riesce a vincere la sua apatia, son dolori per lui a fronteggiare i dribbling stretti dell’ala viola. Fortunatamente l’attaccante di Italiano viaggia a corrente molto alternata e riesce a limitare i danni. Nei primi quarantacinque minuti le sue sovrapposizioni sono irreperibili. Più acceso nella ripresa, sia in marcatura su Ikonè, sia proponendosi inizialmente a sinistra, prima di un calo nel finale di gara, che diventa troppo passiva e facilita il forcing disperato degli uomini di Italiano.
TCHAOUNA 5,5: difficile fare l’attaccante quando otto compagni sono interessati esclusivamente a difendere. Però lo spirito è quello di sempre e gli consente di trarre qualcosa di buono anche in una partita sporca. Appena può, attacca lo spazio e cerca di mettersi al servizio di Ikwuamesi indossando i panni di assist man. Nella prima parte del secondo tempo esce un po’ dalla partita, si riaccende nel finale con un paio di spunti ma nulla di particolarmente significativo.
IKWUEMESI 6,5: buon primo tempo del ragazzo nigeriano che, pur ricevendo pochissimi rifornimenti, ripulisce un paio di palloni nella trequarti viola, attacca la profondità sul lancio di Tchaouna, salta un uomo e calcia ma trova la provvidenziale deviazione di Martinez Quarta. Utile anche in un ripiegamento difensivo che inibisce una controfuga gigliata e all’interno della propria area quando fa avvertire la sua fisicità sulle palle inattive. Voglioso e rinfrancato, ad inizio ripresa scatta palla al piede per quaranta metri e costringe la difesa viola ad un affannosa chiusura in corner. Stremato, lascia il campo dopo aver allontanato un altro pallone dalla propria area su palla inattiva 68′ WEISSMAN 5: in ventisette minuti non si scorge mai la sua presenza.
ALL. COLANTUONO 5,5: l’obiettivo è sempre lo stesso, curare soprattutto la fase difensiva e lasciare all’episodio estemporaneo la possibilità di portare insidie alla fase difensiva viola. La squadra è tutto sommato ordinata, si applica nel tentativo di preservare i giusti equilibri e concedere poco all’attacco viola. Quando la Fiorentina preme maggiormente il piede sull’acceleratore, i suoi uomini fanno più fatica a restare compatti. L’uscita dal campo di Ikwuemesi toglie alla Salernitana anche le poche possibilità di attaccare la profondità, mentre gli altri cambi non migliorano il prodotto. Per la Fiorentina diventa più semplice accelerare e portarsi in massa nella metà campo granata, fino a trovare i due preziosi gol che regalano tre punti agli uomini di Italiano.
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